Dopo aver letto il primo numero di X-Men Forever non posso che essere piacevolmente colpito dalla gestione di questo arco narrativo che credo farà la felicità di tutti i nostalgici delle vecchie storie degli uomini X. La storia riprende da dove Chris Claremont l’aveva lasciata e la sua verve narrativa per i mutanti non è cambiata di una virgola. I personaggi nelle sue mani sembrano rivivere una seconda giovinezza e, sebbene la storia sia ancora lungi da avere una trama particolarmente intrigante, le dinamiche di gruppo riescono a farci sentire subito a casa ed a ritrovare quegli X-Men che tanto successo hanno avuto negli anni novanta. La prima cosa che salta immediatamente all’occhio è il rapporto ancora più ambiguo di quanto non ricordassi tra Jean Grey e Wolverine che sembra sul punto di prevalere nettamente su Ciclope, che finalmente sembra essere il vero il leader della squadra, nei sentimenti della bella telepate. Gambit torna ad essere il Cajun in ogni aspetto del suo essere ed è molto ben caratterizzato anche nel suo rapporto con Rogue, che dal canto suo è sempre sola con se stessa a causa del suo potere che è anche la sua maledizione. Inoltre a farcire un dolce che già si faceva desiderare troviamo Nick Fury che fa un discorso memorbile con tutta la squadra davanti a Charles Xavier che qui ha ancora un fresco legame con Magneto che lo pone al centro dei sospetti, ma non è diventato quel padre sciagurato che abbiamo conosciuto negli ultimi anni. Shadowcat sembra molto interessante e forse ancora più ricca di prospettive con un carattere che sembra più riflessivo di quello della moderna Kitty. Tempesta è forse il personaggio che negli anni ha rispecchiato meglio i suoi tratti originali ed è sempre bello vederla in azione, specie dopo che nel presente ha appena finito il suo “viaggio di nozze”. Bestia qui è un personaggio di supporto che usa più la testa che le mani ed è probabilmente il ruolo che più gli si addice per il contrasto tra l’intelletto e la forma di Hank. Che dire di Wolverine… lui è sempre Wolvie con ogni suo estremo e qui non si risparmia mai, nemmeno nel rapporto con Jean. Nightcrawler è forse il personaggio che in questo primo numero rimane più in ombra ma sicuramente non sarà così negli altri. Credo che le premesse per avere un ottima serie targata Marvel Comics ci siano veramente tutte, sia per i nostalgici, come me, sia per chi si vuole confrontare con un autore che è il numero uno nel mondo dei mutanti. La qualità grafica, per altro molto bella, richiama in parte i disegni dell’epoca con un piccolo tocco di modernità che la rende attuale. Il mio consiglio è di leggerlo comunque sia per capire chi erano gli X-Men nell’intenzioni del loro vero creatore sia per leggere una serie veramente godibilissima.
See U in CyberSpace
Logan 23 Giugno 2009 il 10:49
ho letto il primo numero da un po di giorni…gia dallo speciale alpha avevo un po storto il naso. Sono un fedelissimo di Claremont ma � partito troppo velocemente…sono contento di ritrovare le atmosfere delle vecchie storie, vedere come sarebbe dovuta andare ecc perfino i disegni di Grummet mi possono piacere ma avrei preferito un inizio diverso…
Non condivido neanche l’aver cambiato cognome a Gambit e aver rivelato in quel modo il nome di Rogue…
mihawk 23 Giugno 2009 il 13:31
per�….wolverine � tornato con il costume marrone…
NOOOOO,wolvie;molto meglio il nero di X-force 🙂
Logan 23 Giugno 2009 il 15:00
no, grandissimo quel costume! 😎
Rogue 24 Giugno 2009 il 15:17
Vorrei tanto leggere questo volume,ma � stato pubblicato in Italia?
Kaleb 24 Giugno 2009 il 18:32
Appena uscito in Usa per� puoi cercarlo vedrai che si trova facilmente 😉