Un saluto a tutti i lettori di Komixjam! Ammetto che il titolo della recensione di oggi può risultare fuorviante, e faccia pensare ad un prodotto quanto mai scadente. Ed ammetto che lo pensavo anche io. A dirla tutta, l’ho letto solo perché il mio fumettaro me l’ha messo in casella.
Ed ha fatto davvero bene, perché ‘Wolverine contro l’universo Marvel’ è una signora storia… a tal punto da essere stata candidata nel 2011 al premio per la migliore storia horror a fumetti(Bram Stoker Award, categoria Best Graphic Novel)
Confusi? Ora vi spiego.
Il titolo dell’opera deriva da quello del suo prequel, ‘Il Punitore contro l’universo Marvel’, dell’autore horror Jonathan Maberry.
In questa storia vedevamo il Punitore muoversi in un mondo dove un virus aveva trasformato gran parte della popolazione, umana e super umana, in cannibali assetati di sangue. Era una variazione sul tema della ‘vera bestia’, a cui è abituato chi legge fumetti dell’uomo con il teschio sulla maglietta.
Lo stesso Maberry ha poi aggiustato il tiro con ‘Wolverine contro l’universo Marvel’, chiamata cosi per ricollegarsi alla storia del Punitore. Ma laddove quest’ultima cominciava ‘a cose fatte’, la parte con Wolvie è un vero e proprio prequel e spiega come è avvenuto il diffondersi dell’infezione, le reazioni delle persone e l’inevitabile discesa verso l’Apocalisse.
La cosa che mi ha colpito di più è stata la reazione dei superumani di fronte a qualcosa che non potevano minimamente contrastare: un totale sconforto, un senso di inadeguatezza disarmante… ed una paura che cresce: sarò io il prossimo a diventare un assassino? O verrò divorato da quelli che fino a poco fa erano i miei compagni?
Reazioni molto belle, e molto umane: in fondo, di fronte alla fine di tutto, indossare una calzamaglia conta davvero poco.
Logan si muove in questo scenario con la brutalità che gli è propria, diventando suo malgrado un punto di riferimento. Perchè, al pari del Punitore, lui un assassino lo è già. Sa cosa fare e come va fatto, e non perché sia un eroe. Ma solo un uomo che può dire la sua, e magari salvar delle vite.
Ed è bello vedere supereroi più canonici, come Capitan America o Mister Fantastic, completamente disorientati, terrorizzati. Cosi come è bello vedere un Punitore con una profondità psicologica (laddove di solito il suo spessore è pari a quello di un foglio A4), o un Deadpool non ridicolo(ma comunque pazzo).
L’idea di Maberry di utilizzare i cannibali(al posto dei soliti zombi) permette anche di approfondire il discorso sugli infettati(già fatto nella storia con il Punitore). Vediamo quindi un mondo dominato da una brutale legge del più forte, dove esseri come Hulk o la Cosa sin comportano da veri e propri capibranco, che possono solo essere elusi, non sconfitti.
In definitiva, ‘Wolverine contro l’universo Marvel’ è una storia che segue gli stilemi più tipici del survival horror, applicati ad un contesto come quello Marvel: e il risultato è più che azzeccato. Vi consiglio quindi questa storia, che potete trovare tranquillamente in monografico qui in Italia.