Salve a tutte voi lettrici (e lettori) di Komixjam, e questo è l’appuntamento più tinto di rosa che io, il mesto Regola, gestisco a cadenza quasi regolare, presentandovi uno shoujo manga che ho letto di persona. Ad essere sinceri di questo manga non avrei parlato mai e poi mai, non perchè non mi sia piaciuto, perchè si tratta di una di quelle opere in grado di estorcere qualche smorfia di disappunto da un lettore poco esperto in fumetto giapponese. Poi ha vinto il premio nella categoria Kodomo del Kodansha Manga Award 2012, e spesso opere vincitori in questo celebre concorso arrivano in Italia (basti pensare che nell’edizione 2011 i vincitori furono L’Attacco dei Giganti, Un Marzo da Leoni, Chihayafuru e Honto ni Hatta! Reibai Sensei; due di questi quattro manga sono già in Italia).
Watashi Ni xx Shinasai (traducibile in Fai xx a me) è un manga di Ema Tooyama, autrice emergente che negli ultimi dieci anni ha lavorato a diverse opere sempre shoujo, e quasi sempre per ragazze delle scuole medie/superiori. Il successo vero e proprio arriva con Watashi Ni, iniziato nel 2009 e portato avanti a cadenza irregolare sulla rivista Nakayoshi della Kodansha.
La protagonista è Yukina Himuro, una studentessa liceale fredda come il ghiaccio (letteralmente e metaforicamente parlando) che non ha nessun interesse in comune con le sue coetanee se non fosse che è in realtà Yupina, la scrittrice del romanzo per cellulare di maggior successo. Yukina ritiene di aver “vinto nella vita”: osservando il mondo intorno a lei e non prendendovi parte è in grado di acquisire infinito materiale per il suo lavoro. Se non chè un giorno trova per sbaglio l’agenda di Shigure Kitami che le rivela la verà natura di questi: egli non è il ragazzo d’oro, gentile e premuroso, disponibile con tutti che tutta la scuola (tranne Yukina) adora e del cui sorriso s’incanta, ma una carogna senza pari. E Yukina, carogna non da meno, decide di ricattare Shigure costringendolo a eseguire specifici compiti, i quali di volta in volta sfrutterà per il suo romanzo. E il povero Shigure è costretto capitolo dopo capitolo a sopportare le richieste della sua aguzzina, assurde e imbarazzanti oltretutto poichè superate le prime richieste che consistevano in abbracci e strette di mano, a poco a poco esse si fanno sempre più intime. D’altronde Yukina ha fretta di capire cosa sia quell’amore di cui tutte le sue coetanee vanno parlando (e reclamando la presenza nei suoi romanzi).
Tra i due c’è odio, pertanto sono spacciati: destinati ad innamorarsi l’uno dell’altro (non è uno spoiler, è un dato di fatto che queste storie vadano così). Ben presto la loro storia diventa una triangolo con l’intromissione di Akira, il cugino di Yukina, che mai vorrà lasciare la protagonista nelle mani del demone Shigure; diventa un quadrato quando compare Mami che intuisce lo strano rapporto di Shigure e Yukina e decide di operare per far si che il protagonista sia tutto suo. E poi verrà anche il momento in cui Yukina dovrà affrontare i propri problemi: chi dei due spasimanti cavalieri la salverà?
Una commedia, in sintesi, che scherza e gioca sui momenti tipici dell’ideale storia d’amore liceale che leggiamo nei manga. La parte imbarazzata (o, usando un tecnicismo “moe“) è rappresentata da Shigure, che vuoi per l’assurdità e l’incomprensibilità delle missioni che capitolo per capitolo si trova ad affrontare reagisce a volte con imbarazzo e altre con rabbia, ma non temete perchè il manga non si stabilizza su questo equilibrio. Sono presenti continui cambi di rotta nella storia, che ribaltano i ruoli, sebbene Yukina, sempre padrona di se stessa, mostri il suo lato tsun molto di rado.
Dal punto di vista grafico siamo di fronte a uno shoujo standard, il tratto è preciso, a momenti spigoloso ma comunque mai pesante; può sembrare “opprimente” il fatto che alcune tavole pesantemente inchiostrate risultino appesantite. La classificazione a Kodomo è forse dovuta allo stile in generale del disegno, quasi “bambinesco”. Ciò che mi ha stupito, non posso non dirlo, sono le dimensioni del seno della protagonista: raramente in shoujo manga questi vengono disegnati (perdonate l’appunto maschilista) e Yukina è l’unico caso che mi venga ora in mente. La cosa mi ha incuriosito, è un dettaglio da non sottovalutare, al punto tale che di volta in volta mi sono chiesto se molte cose non fossero un tentativo dell’autrice di rendere il suo manga attraente anche per il pubblico maschile.
Perchè leggere Watashi ni xx Shinasai? Per ridere, per passare un pò di tempo, non sarà mai il miglior manga del suo genere o un successo di vendite, ma presentato per com’è (ovvero un lavoro senza troppe pretese) mantiene capitolo dopo capitolo la sua freschezza e la sua immediatezza.