Carissimi! Mi rimetto di nuovo la maglietta di Paladina dello Shojo per porre alla vostra attenzione una serie di manga molto interessante. Ho conosciuto Uragiri wa Boku no Namae o Shitteiru per caso andando alla ricerca di immagini e iniziai anche a leggere le scan in inglese appassionandomi ad ogni tavola sia per la storia in sé, quanto per la capacità dell’autrice, la bravissima quando poco conosciuta Hotaru Odagiri, di saper rendere l’atmosfera molto coinvolgente.
Ma andiamo ad analizzare il manga in questione. Il titolo in italiano si potrebbe tradurre come “Il tradimento conosce il mio nome” (The betrayal knows my name) e narra la storia di un ragazzo, Yuki Sakurai, il quale ha un dono particolare: è in grado di poter conoscere l’infelicità delle persone solo toccandole con una mano, ma il potere gli procura solo frustrazione e inutilità dato che non riesce a lenire o a fare qualcosa per migliorare la situazione delle persone con cui viene in contatto. E’ di animo buono e gentile, pertanto questo continuo autolesionismo si accuisce ancora di più. Da dove derivano questi poteri? E quali conseguenze possono portare nella fragile quanto buona mente del ragazzo le continue contaminazioni da parte dei sentimenti negativi? Sembra che l’incontro con Zess, un suo ex compagno di orfanotrofio dal carisma e dalla bellezza invidiabile, gli possa aprire le porte di un mondo fantastico quanto pericoloso, fatto di demoni e creature fuori dal comune. Sarà l’eterna lotta fra bene e male il filo conduttore del manga e da esso si dipanneranno tutte le loro avventure, a cui si aggiungeranno Tsukomu Murasame, l’orecchio di Dio, un giovane ragazzo che fa parte dei Zweilt Guardians e del Clan Giou, in compagnia della sorella Toko Murasame, il cui anello si trasforma in una spada; Hotsuma Renjou, la voce di Dio, ha il potere di governare il fuoco; Shusei Usui, l’occhio di Dio, ha uno strano sesto senso, che cerca di sfruttare aiutando la polizia nelle loro indagini ed infine Kuroto Hourai e Senshirou Furuori, i quali hanno una relazione fra di loro. Lo scopo del Clan Giou è quello di impedire agli Opasts, dei demoni bellissimi che tentano gli uomini, di poter portare scompiglio nel mondo, pertanto questo povero ragazzo si trova a sua insaputa nel bel mezzo di una battaglia al limite dell’assurdo. Una storia tutta da godere, insomma!
Il manga è stato pubblicato dal 2005 sulla rivista giapponese Monthly Asuka e dal 20 Gennaio 2011 si trova nelle fumetterie italiane edito dalla Planet Manga. Si aggiungono inoltre un anime andato in onda da aprile 2010 su ChibaTV, diretto da Katsushi Sakurabi e prodotto dal J.C.Staff. Ben due drama CD sono stati pubblicati dalla Kadokawa Shoten dal 2007 e un terzo è in fase di progettazione.
Per quanto riguarda la mangaka si sa ben poco. E’ nata il 5 ottobre e ha iniziato come autrice di doujinshi con lo pseudonimo di Sakura Itsuki, ma è stato Gin no Kaze Tooi Toki a segnare il suo debutto come mangaka nel 1996. Ora lavora come mangaka, come illustratrice e autrice di doujinshi e la sua tematica principale è l’amore fra ragazzi, lo shounen-ai, una branca dello shojo che va a toccare quella fetta di amanti del genere yaoi non troppo spinto. Lo stesso Uragiri affronta le tematiche shounen-ai in modo velato e per niente invadente, anche grazie al suo tratto particolare che riesce ad essere minuzioso e delicato allo stesso tempo. Somiglia molto a quello di Matsuri Hino (Vampire Knight), ma si differenzia per la scelta delle storie intricate e una maggiore caratterizzazione dei personaggi.
Vi lascio quindi alla ricerca di questo manga, buona lettura e alla prossima!
Rox 25 Gennaio 2011 il 19:49
….gi�, belle premesse, peccato per� che la versione italiana sia assolutamente DELUDENTE.
4.30 euro (che non sono spicci) per un volumetto semplicissimo, con una copertina ORRIBILE (l’immagine sembra una .jpg in bassa qualit�, ingrandita per stare nel riquadro e stampata male) ed un progetto grafico quantomodo pacchiano. A chi non verranno a noia tutti quegli orribili pattern pseudogotici messi all’interno? I Font, poi, sono illeggibili.
Gi� la scelta di intitolare il manga solo “URAGIRI” (che, da solo, non significa nulla) mi era sembrata gi� discutibile, con il sottotitolo poi…
Insomma, le tavole all’interno sono piuttosto piacevoli, ma avrebbero potuto curarlo decisamente meglio…
Haru 25 Gennaio 2011 il 22:36
Purtroppo in Italia riusciamo a mandare a “puttane” anche questo manga. Forse se fosse stato editato dalla Flashbook sarebbe costato di pi�, ma avrebbe reso molto meglio. Non ho ancora avuto modo di andarlo a vedere in fumetteria, quindi non posso nemmeno commentare il font. Per quanto riguarda i pattern pseudogotici direi che ci stanno 🙂 in fondo la storia � quella e sarebbe stato incoerente mettere dei pattern di, che so, cuoricini ad esempio…Per il resto sono d’accordo con te sia sulla scelta del titolo che sul fatto che potevano curarlo meglio, questo s� 🙂
Delia 25 Gennaio 2011 il 20:50
Ho visto l’anime e non mi ha entusiasmato pi� di tanto, direi che per le caratterizzazioni (specialmente fisiche) � un titolo per nulla profondo adatto alle quindicenni con gli ormoni in subbuglio…