Che il 2012 sia “annus horribilis” per il mondo del fumetto italiano lo si sapeva ormai da tempo, ma ieri è arrivata l’ulteriore conferma. Un altro grande maestro del fumetto italiano ci lascia all’età di 80 anni (che avrebbe compiuto fra un paio di mesi), Sergio Toppi, noto disegnatore milanese, si è spento nella sua Milano a causa di un tumore con cui combatteva da anni.
L’artista, illustratore prima, disegnatore di fumetti poi, ha esordito nel mondo del fumetto nel 1966 e si è fatto strada nel cuore dei tanti italiani affezionati al Corriere dei Piccoli (per il quale l’artista ha lavorato per anni) grazie ai suoi “soldatini di carta”. Ma la sua carriera non è stata solo questo, Toppi ha infatti prestato i suoi disegni a molte testate, da Corto Maltese all’Eternauta, passando per Ken Parker e Nick Raider.
Con lui se ne va un altro dei grandi “vecchi” del fumetto nostrano, capace con il suo tratto di affascinare lettori e disegnatori non solo all’interno dei confini italiani ( un esempio per tutti i lettori Marvel, sono le copertine di Marvel 1602: New World, che l’artista italiano ha realizzato per la casa delle idee)
Queste le parole di sua moglie Aldina, sua compagna da oltre 50 anni:
”Amava il suo mestiere, e preferiva disegnare storie sceneggiate da lui. Mio marito ha sempre lavorato con grande passione e anche negli ultimi tempi stava realizzando un progetto con la casa editrice francese Mosquito. Mi mancherà perché io sono un’ammiratrice non solo di un grande artista, ma anche di un uomo straordinario».
Noi di Komixjam vogliamo ricordare l’artista Milanese proponendovi alcuni dei suoi disegni e, vi invitiamo a onorare la memoria di un grande artista italiano del fumetto, condividendo alcuni dei suoi disegni reperibili sul web.
[ Fonte | il Messaggero ]
[ Fonte | Marvel ]
[ Fonte | Wikipedia ]
[ Fonte | Comi art Fans ]
dork 5 Settembre 2012 il 11:15
oh no :cwy: ogni volta che si cita un disegnatore italiano mi chiedo: per quale ragione al mondo i manga sono pi� famosi delle opere italiane? :blink:
Lo stile e il senso della bellezza raggiunto da un italiano, il peso dell’immagine, l’uso del bianco. Ma cosa ci vogliono venire a vendere i giapponesi? :shocked: