Un saluto a tutti i lettori di Komixjam! Quest’oggi parliamo in maniera un pò più approfondita dei primi numeri, quelli finora usciti in Italia, di Ultimate Comics:Spider-Man. La serie vede Brian Michael Bendis (che ha scritto praticamente tutte le storie di Ultimate Spider-Man) ai testi e l’italiana Sara Pichelli ai (meravigliosi) disegni.
Non è un topic freschissimo, lo ammetto: qui su Komixjam se ne è discusso fin dalle prime news. E non poteva essere altrimenti, dato che la serie parte da un presupposto ben specifico e quantomai spiazzante(chiedo scusa ai lettori di vecchia data se riassumo ancora una volta la storia):
Nell’Universo Ultimate, Peter Parker è caduto in battaglia contro il suo arcinemico Norman Osborn (niente tizi della mala, della pubblicità o industrie di caffè) per difendere le persone che ama(sua zia,Gwen Stacy e Mary Jane Watson);
Poco dopo, è comparso sulla scena un nuovo Uomo Ragno Spider-Man, che si è rivelato essere l’afroamericano/ispanico Miles Morales.
Questo è l’antefatto, che bene o male conoscono tutti: prima di parlare della serie vera e propria mi prendo un attimo per esprimere la mia opinione in merito.
Senza girarci attorno: l’idea mi piace, ed anche parecchio. L’avessi letta sulla serie regolare dell’Uomo Ragno di Spider-Man (ok, adesso la smetto) l’avrei cestinata senz’appello…e per un motivo molto semplice: l’Universo Marvel classico( e non è l’unico esempio) ha una sorta di status quo a cui deve necessariamente tornare. Tutto deve cambiare affinchè nulla cambi. Determinati personaggi devono esserci, vivi e in precise condizioni(specie se ci hanno appena fatto un film, o lo faranno a breve). Ci possono essere cambiamenti, modifiche allo status quo che possono dare origine a storie davvero belle, ma si sa che quei cambiamenti verrano sovvertiti(anche per motivi di vendite). E’ una sorta di regola del gioco, che se accettata permette di godersi le storie in tranquillità.
E una caratteristica dell’Universo Ultimate, che sta alla base della libertà data agli autori: questa regola non c’è(anche perchè se qui una serie non vende viene chiusa, essendo priva di un background storico).
Ed abbiamo potuto vedere storie innovative, che poi potevano essere belle o brutte, ma comunque innovative (gli Ultimates su tutti). E l’evento Ultimatum(con le sue conseguenze) non ha apportato un cambiamento ALLO status quo, ma ha cambiato LO status quo.
Quindi, se vediamo un Peter Parker Ultimate morto, con ogni probabilità rimarrà morto…o almeno si spera, se non altro per non togliere valore a quella morte.
E, almeno a titolo personale, sono d’accordo con l’idea di cambio radicale che Miles Morales ha rappresentato, dato che ci sono le possibilità che questo cambio rimanga definitivo.
Detto questo, parliamo di quello che si diceva ad inizio articolo, ovverosia dei primi numeri di Ultimate Comics: Spider-man, che ci raccontano le origini del nuovo Uomo Ragno, i suoi poteri e i suoi primi passi nel mondo delle ‘Meraviglie’.
Bendis si concentra molto sulla figura di Miles, presentandocelo: veniamo così a conoscenza della sua situazione familiare(genitori entrambi vivi,questa volta) ed economica(estrazione povera, ha vinto alla lotteria del quartiere un posto in una scuola superiore esclusiva). Qui ammetto che si è un pò esagerato con lo strizzare l’occhio alle minoranze (il protagonista nero/ispanico ed il suo amico asiatico e obeso…), ma fortunatamente questo tipo di caratterizzazione rimane in secondo piano, poco più che un contorno.
La cosa che balza all’occhio leggendo il fumetto è il carattere del suo protagonista: i sentimenti che dominano questo nuovo Spider-Man sono la paura e l’inadeguatezza. Che sia paura di non essere all’altezza della scuola che frequenta(e per cui i genitori hanno fatto sacrifici), o della leggenda di Peter Parker(la cui identità è nota al pubblico dopo la sua morte).
Dipendesse da lui, non farebbe il supereroe…ed infatti il ragazzo acquisice i poteri di ragno(anche qui a causa del morso di un ragno ‘geneticamente modificato’, come fu per l’Ultimate Spider-Man originale) molto prima della scomparsa di Peter, ed è solo questo evento a cui Miles assiste impotente a dargli la spinta per indossare la maschera.
Il discorso sui poteri e sulle responsabilità, vera e propria colonna portante dell’Uomo Ragno, qui è presente come non mai: Miles sente come suo il dovere di essere Spider-Man, specie ora che quello vecchio non c’è più.
Questa è una profonda differenza con Peter: il primo Uomo Ragno si quasi ‘trasformava’ indossando la maschera(audace, scavezzacollo, sempre con la battuta pronta), quasi come se questa fosse un modo per sfogare le sue frustrazioni adolescenziali.
Il nuovo Spider-Man appare invece impaurito ed impacciato anche con il costume addosso: non c’è sfogo, non c’è divertimento nell’uso dei poteri, che sono allo stesso modo uguali e differenti da quelli a cui siamo abituati: rimangono forza ed agilità proporzionali e la capacità di aderire alle pareti, rimane il senso di ragno e sono assenti i lanciaragnatele(prodotto dell’ingegno di Peter); a sostituirli abbiamo la capacità di mimetizzarsi ed una sorta di pungiglione bioelettrico. Miles si trova a disagio con questi nuovi poteri, e deve prenderci confidenza, arrivando anche a scordare di usarli: è normale, essendo alle prime armi.
Profondamente differente è anche il rapporto del personaggio con suo zio (Zio Aaron): in un certo senso quest’ultimo è responsabile della creazione di questo nuovo Arrampicamuri, ma il rapporto che si crea tra i due personaggi è completamente diverso.
Ed è proprio su questo rapporto che si basano i primi sei numeri: la storia è intessuta in maniera lineare, con i dialoghi che oramai sono diventati il marchio di fabbrica di Bendis: non mancano le situazioni ironiche e a tratti comiche, che si alternano con scene dal taglio molto più serio.
Dal punto di vista grafico, le parole sono poche: Sara Pichelli ha vinto un Eagle Award nel 2011 come Artista Emergente, e la qualità del suo disegno è veramente sbalorditiva.
Lo ripeto:ho adorato l’idea alla base e sto adorando questa serie, e la consiglio fortemente. Attualmente in Italia stiamo aspettando i capitoli successivi; nell’attesa abbiamo potuto leggere l’incontro-crossover tra questo nuovo Uomo Ragno e quello ‘Classico’ della Terra 616: la serie si chiama Spider-Men, sempre del duo Bendis-Pichelli, ed è stata recensita dal buon Bila qui.
Fabius Bile 29 Marzo 2013 il 14:29
Mi trovo di dissentire quasi in toto con l’articolo, per me � stata una delle cose pi� schifose fatte dalla Marvel (disegni a parte), svaccare cos� il nome di Spider Man solo per seguire la moda del “nero � bello” by Obama.
Sconsiglio di comprarlo, io fui tentato di dare alle fiamme tutte la collezione di USM, ma poi ho optato per non comprarlo pi�, e io ho tutto (o quasi) dell’Uomo Ragno.
Devo ancora leggere Spider-Men, ma gi� so che mi far� schifo, non sopporto neanche di vederla quella faccia da xxxx di miles.
Dopo Nick Fury, un altro personaggio rovinato…
Rorschach 29 Marzo 2013 il 14:35
Non ho capito una cosa, e cio� i motivi per cui la serie non ti aggrada…E’ perch� ti piaceva il personaggio di Peter o perch� non ti piace quello nuovo?
MaxFactor 29 Marzo 2013 il 15:11
Credo non gli piacciano le minoranze etniche…
Non gli piace neanche Nock Fury che a quello della serie Marvel gli da ampiamente di tacco!
Infatti nei film lo hanno fatto di colore.
Fabius Bile 29 Marzo 2013 il 16:32
@Rorschach: Spider Man � sempre stato un mix tra il ragno e Peter Parker, togliere uno dei due fattori dall’equazione, significa svaccare tutto, il ragno senza la sfiga di Parker non sarebbe stato lo stesso.
@MaxFactor: questione di gusti, mi ha sempre fatto schifo Samuel Kackson come attore, e ho sempre adorato il personaggio del vecchio Nick, solo non capisco perch� debbano stravolgere dei personaggi storici solo perch� va di moda il “nero”.
Se avessi letto la tristezza di storia per portare Nick Fury “colorato” anche nell’universo classico, forse ti ricrederesti anche tu, su come il fumetto si sia prostituito al film Avengers e alla disney.
Non scrivete minkiate come razzismo o minoranze etniche, che non c’entrano una fava.
Rorschach 29 Marzo 2013 il 17:22
Fai precisamente il punto: questione di gusti. Per me, questo Uomo Ragno funziona. Non � n� migliore n� peggiore dell’UR classico, solo differente. Ed � un differente che mi piace e che non trovo ‘svaccato’, per i motivi che spiego nell’articolo. Poi pu� piacere o non piacere, ognuno ha le sue opinioni.
Per quello che riguarda Nick Fury: la sua versione Ultimate � un personaggio completamente diverso dalla sua controparte ‘classica’ (quest’ultima � una spia, il Fury Ultimate � un capo della sicurezza, che non definirei ‘buono’ viste le decisioni che prende)e nella sua progettazione i creatori lo ispirarono per aspetto e carattere a Samuel L. Jackson… Che poi lo ha interpretato nei film, e devo dire che � stato bello vedere il fumetto ‘prendere vita’.
Per il discorso sul MU classico, non mi preoccuperei pi� di tanto: � solo un personaggio secondario, a malapena lo si vedr�.
Fossi in te darei una possibilit� al nuovo Uomo Ragno, leggendone la storia senza preconcetti: questo nuovo personaggio ha potenziale e il colore della sua pelle non c’entra assolutamente nulla.
Fabius Bile 29 Marzo 2013 il 17:57
No, � pi� forte di me, mi fa troppo schifo.
Non so neanche se riuscir� a leggere il crossover Spider-men, che comprer� perch� come dicevo prima colleziono tutto di Spidey.
Fabius Bile 29 Marzo 2013 il 17:59
Dimenticavo su Nick Fury, definirlo solo una spia � limitante, visto anche gli anni di onorata carriera che ha alle spalle, e pure la sua moralit� � alquanto dubbia, o vogliamo ricordarci il motivo per cui l’hanno licenziato dallo SHIELD?
Per me Nick junior non sar� tanto secondario, altrimenti non gli avrebbero dedicato una miniserie per raccontare la sua genesi T.T
Rorschach 29 Marzo 2013 il 18:24
Ti perdi una bella storia, mi dispiace…ma ne hai tutto il diritto.
Chiudo il discorso Fury(non vado troppo a fondo per non andare OT): ovvio che non � ‘solo’ una spia e che la sua moralit� non � pulita,ma nell’universo classico ha sempre svolto ruoli di spionaggio e controspionaggio, lasciando da parte la comunit� superumana(capitava che ne arruolava qualcuno, ma solo per missioni speciali).
La versione Ultimate cosi come tutto lo Shield ha un ruolo profondamente differente, che � quello di controllare i superumani ed usarli per la sicurezza nazionale….e chiudo qui, che ci sarebbe da scrivere a lungo.
Per nick jr, se il personaggio ti dice poco, basta non leggere la miniserie, tanto ripeto, sar� un personaggio secondario messo per i fan del film.
Fabius Bile 29 Marzo 2013 il 18:55
Troppo tardi, la miniserie l’ho gi� comprata e letta.
Comunque hai ragione, basta OT.
P.S.
Non si pu� fare in modo che il sito ricordi il login, che ogni volta � una menata dover rinserire tutto?
bila85 30 Marzo 2013 il 12:59
ragazzi ho fatto presente la questione da qualche giorno ormai… c’� qualche problema sul server, ma ci stanno lavorando.
be patients and faithfull 😀
RebirthPhoenix 30 Marzo 2013 il 13:22
… io intervengo umilmente da esterna ed un po’ di parte (dato che Rorschach ha letto la serie da me XD) ma vorrei esprimere un punto di vista diverso…
Premetto: non parlo di gusti o di affezione al personaggio perch� io sono una persona che sta cercando di entrare nell’universo della Marvel… da lettrice di manga!
In quanto tale, abituata ad avere un numero 1 ed uno “fine”, ho sempre avuto enormi problemi ad inserirmi in questo ciclo di storie gi� avviate. (tant’� che le uniche testate che avevo erano Runaways, che era piuttosto autonomo con rari cammei, e Secret Warriors, per il quale Rorschach mi aveva scritto un papiro di introduzione).
Per questo ho preso con enorme entusiasmo questa svolta: perch� � stata un’occasione per avviarmi ad una delle saghe classiche (sebbene Ultimate).
Per me � stata una mano santa.
La saga mi � piaciuta, per questo ora mi sento di inoltrarmi nella lettura di altri Ultimate.
A livello editoriale, mi sembra una buona mossa. (almeno per i lettori esterni)
Fabius Bile 30 Marzo 2013 il 15:25
Quello che dici ha anche senso, ma il lettore tipico � il Marvel Zombie, gente che conosce la continuty a memoria e che scrive alla posta degli albi dicendo che l’autore x ha fatto l’errore y.
L’utente Marvel � al 90% un affezionato di vecchia data, non per niente da noi la grande M � molto pi� radicata rispetto alla DC, proprio granze a un’antica tradizione iniziata dalla Corno.
L’universo Ultimate � stato creato gi� per questo scopo, quindi lo stravolgere un personaggio storico in questo modo � “stupido”, proprio perch� chi vuole iniziare ora, non avr� una controparte uguale nell’universo classico, e quindi pi� difficilmente passer� a Terra 616.
6� Hokage 2 Aprile 2013 il 17:06
Mah, secondo me � proprio l’opposto.
Un nuovo lettore, nel 95% dei casi molto giovane, se passer� a terra 616, o viceversa, lo far� proprio con l’aspettativa di non trovare eguali controparti con i personaggi UU. I ci�vani sono cos�, poco inclini ad affezionarsi a qualcosa ed alla continua ricerca di novit�.
Una volta qualcuno disse “ricordati che devi morire”: mai affermazione fu pi� vera, soprattutto per i lettori di fumetti.
A mio giudizio, se si vuole fare un’analisi oggettiva su costoro, va detto prima di tutto che il fumetto ha avuto negli anni prevalentemente il target di un prodotto per utenti molto giovani, i quali crescendo spesso abbandonano il fumetto per altre forme di intrattenimento.
Solo negli ultimi 10/15 anni il fumetto ha iniziato a rivolgersi IN MISURA IMPORTANTE ad un pubblico post-adolescenziale, fatto il cui merito � da riconoscere in parte alla crescita di giovani lettori ma prevalentemente al cinema.
Per questa ragione dissento totalemente dall’affermazione “il lettore tipico � il Marvel Zombie”. Semmai, il lettore di fumetti affezionato � il semi-raro Marvel Zombie, il che � una cosa ben diversa.
So che a questi Zombie non far� piacere sentirlo per� si devono anche loro rendere conto che solo con i loro soldi la baracca non sta in piedi.
Diversamente, se tenersi vicino facendo felici questi pochi soggetti, fosse sufficiente, che necessit� ci sarebbe di assumersi certi rischi editoriali?
Come dire, se in casa hai il frigo pieno che necessit� hai di uscire a far la spesa?
Dobbiamo prenderne atto, dal marketing e dalle dichiarazioni dei redditi non si pu� sfuggire.
Detto ci�, non sono per nulla un fan dell’ultima ora, ed apprezzo l’Ultimate Universe proprio perch� mi da la possibilit� di godere ed emozionarmi per dinamiche che nel classic non potrei mai vedere.
L’UU ha il suo punto di forza nella percezione di una realt� estremamente in bilico: nessuno � essenziale, tutti possono essere eliminati e/o sostituiti, perch� nessuno dei personaggi che lo compone ha una sua serie regolare con le cui vendite fare i conti.
Qui pu� accadere di tutto, anche i personaggi fondamentali di casa Marvel, seppur attualizzati e rivisitati, possono avere momenti di gloria epici proprio trovando la morte contro i nemici pi� iconici.
Per l’UU la regola del non ci sono regole � ci� che finora ha pagato, secondo me anche nel nuovo Spider-man (seppur inizialmente fui molto molto molto scettico).
Chiudo con una parentesi su Nick Fury.
Per me, il Fury dell’UU, nato ben prima di qualunque film del filone Avengers, � uno dei personaggi meglio riusciti nella storia dei fumetti MARVEL (se non mi volete passare nella storia del fumetto) ed il colore della pelle non � certo la particolarit� che lo rende drasticamente diverso dalla sua controparte classica. Stesso discorso vale per Miles. Bollare queste scelte “audaci” con argomenti quali “il nero � bello by obama” o “svaccate” non fa certo onore ad un amante dell’arte del fumetto e della narrazione. Certo, si gioca sempre con le mode e la pancia della gente, ma togliersi la possibilit� di divertirsi con nuove dinamiche narrative solo perch� a priori si rifiutano talune scelte popolane � a mio parere limitante.
Detto questo, mi permetto di dare un consiglio a Fabius: se sei un amante del fumetto prova a leggere questo nuovo ciclo ultimate prendendo la sacrosanta dovuta distanza dal classic, contrariamente, se sei unicamente uno Zombiefan di Peter Parker, bruciane tutte le copie che ti capitano a tiro. Tranne le mie ovviamente 😉