Cosa è un mito? Secondo il “Devoto-Oli, Vocabolario della lingua Italiana”, tra le varie definizioni possibili vi è la seguente: “Evento, personaggio, idea, principio, idealizzati nella coscienza di una collettività fino ad assumere i caratteri di un simbolo e la capacità di agire sul pensiero e sul comportamento di una categoria di persone o di un popolo, esprimendone i valori e le aspirazioni“. Perchi, come me, è cresciuto a suon di “cartoni animati” (poi abbiamo imparato a chiamarli “anime”) e, soprattutto, di storie fatte di combattimenti di robottoni, il Mito, unico e solo,è sempre stato il robot “cornuto” che balzava fuori, quasi con un tuffo carpiato, dal suo “disco volante” e combatteva contro i “mostri lanciati da Vega”, difendendo un pianeta Terra che attendeva, invece, con ansia, il primo contatto, non sapendo che esso fosse già avvenuto e che il secondo, invece, sarebbe stato distruttivo.
Ufo Robot Goldrake (in originale “Grendizer”) è stato l’apripista per l’animazione giapponese in Italia sotto moltissimi punti di vista: primo anime robotico, primo anime trasmesso dal canale RAI, prima opera del genere in cui si era studiato un attento doppiaggio e per il quale, visto il successo, si era anche sfornata una colonna sonora di tutto rispetto che, al di là delle notissime “Ufo Robot” (mangia libri di cibernetica e insalate di matematica… e poi la dolce Euchessina!) “Shooting Star” (quasi un omaggio alla sigla originale) e “Goldrake“(“Va distruggi il male va….”), consisteva di ben 14 tracce che riscossero anche un certo successo di vendite (ho l’LP completo conservato con cura).
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Per molti attuali fan delle storie nipponiche, Actarus (all’anagrafe di Tokyo “Duke Fleed”), Alcor (che solo anni dopo scoprimmo essere il Koji Kabuto che aveva pilotato il Mazinga Z) e tutta l’allegra combriccola di personaggi del Centro di ricerche spaziali in cui si svolgono le vicende di questa serie, furono i primi “personaggi” con cui si instaurò un rapporto di vero amore e venerazione, lontano dalla semplice visione di “oggetto animato” come potevano essere stati, fino ad allora, Topolino, Paperino & Co., quello che al giorno d’oggi ci fa definire “Otaku” un’individuo che nutre un vero e proprio amore per l’eore/eroina della sua serie preferita: Goldrake portò in Italia un nuovo modo di concepire l’animazione, di diventare spettatori di una vicenda che, sebbene fosse auto-conclusiva in ogni singolo episodio, si dipanava per tutta la serie attraverso un filo conduttore che, dal primo all’ultimo episodio, ci faceva palpitare per i colpi di scena e le rivelazioni scioccanti che accompagnavano la storia stessa (chi di voi non sia saltato in piedi scoprendo che Actaurs avesse una sorella, Maria, ancora viva, non ha mai apprezzato veramente questo anime).
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Oggi, a 36 anni dalla prima messa in onda italiana (era l’aprile del 1978 e mi ricordo ancora la Orsomando che annunciava la prima puntata della nuova serie animata “Goldrache”, pronunciato proprio come l’ho scritto) la Gazzetta dello Sport ci fa un graditissimo regalo: la collezione completa dei 19 DVD contenenti tutti i 74 episodi della serie originale “Ufo Robot-Goldrake” che dal 28 agosto, per 19 settimane appunto, verranno venduti al prezzo di 9,99 euro a DVD (ciscuno contenente 4 episodi della serie). IL prezzo lancio del primo DVD è di 1,99 euro, mentre per il secondo il prezzo speciale sarà di 5,99. Per altri dettagli tecnici su questa edizione (che suppongo, farà gola a molti) vi rimando al sito dello shop di Gazzetta dello Sport dedicato a Ufo Robot-Goldrake. In particolare, i DVD si avvalgono, oltre alla presenza del doppiaggio storico, con la voce di Romano Malaspina a sottolineare gli stati d’animo del protagonista Actarus, vi è la presenza di un nuovo doppiaggio, riveduto e corretto nei dialoghi e di quello originale giapponese (sottotitolato in italiano) che renderà felici gli estimatori del “purismo audio” degli anime giapponesi.
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In conclusione una raccolta da non farsi scappare, per tornare bambini, per far scoprire ai propri figli una leggenda dell’animazione e della cultura “otaku” di ogni tempo (e che mai tramonterà, come tutti i prodotti del maestro Nagai che ha creato questo immenso robot) e per avere una collezione completa e definitiva riguardante una delle pietre miliari degli anime nipponici, che insieme a pochi altri personaggi, quasi tutti di Nagai, per giunta, è da sempre il simbolo di una animazione in cui, nonostante la guerra, le battaglie e il dramma, i buoni sentimenti, l’amicizia, l’amore e il sacrificarsi per gli altri sono gli ingredienti fondamentali della narrazione. E ora vi lascio: il mio UFO da Vega mi aspetta fuori per portarmi in edicola.
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roberto mangherini 4 Settembre 2014 il 15:11
scusatemi, ma komixjam � morto? il forum down da tempo immemorabile, il pi� giovane articolo (questo) � del 28/8…
che sta succedendo?