Devo ammettere che in quasi vent’anni non mi era mai capitato di vivere una “coincidenza” del genere. Proprio questo mese la Star Comics ha ripreso la pubblicazione di Tutor Hitman Reborn riesumandolo dalle ceneri della Planeta deAgostini in un duplice formato: ristamperanno la serie dal numero 1 e continueranno la pubblicazione dal diciannoversimo volume, dove era rimasta interrotta. Una scelta molto intelligente, che avvicinerà a questo manga nuovo pubblico e accontenterà il vecchio (anche se personalmente, da collezionista purista punterei direttamente al monografico della Star Comics).
Eppure, neppure due settimane dopo l’annuncio di questa novità editoriale in Italia ecco che dal Giappone arriva un’altra notizia riguardo al manga di Akira Amano: col capitolo 409 (uscito lunedì) il manga iniziato nell’aprile 2004 è arrivato a conclusione. Il quarantaduesimo volume uscirà nelle librerie giapponesi a dicembre, mentre il quarantatreesimo uscirà nel mese di marzo. Ammetto non fosse tra i manga che seguivo, ma la sua dipartita mi ha colto alla sprovvista: conferma quasi la mia ipotesi che nei prossimi anni assisteremo a una rivoluzione in casa Shueisha, soprattutto per la testata Weekly Shonen Jump. Qualche mese fa è terminato Bakuman, e come ben sappiamo anche i best seller Naruto e Bleach procedono spediti verso la conclusione.
Tutor Hitman Reborn (una breve sintesi della trama per chi non lo conoscesse) racconta la storia di Tsunayoshi Sawada, che per una strana combinazione di conseguenza si ritrova ad essere l’erede diretto della famiglia mafiosa Vongola. Per prepararlo al suo ruolo futuro il nono boss della famiglia invia Reborn da Tsuna, ma egli è poco più che un neonato! Questi, comportandosi allo stesso tempo come un bambino e come un assassino professionista addestra Tsunayoshi soprattutto sfruttando i cosiddetti proiettili dell'”ultimo desiderio”: le persone “uccise” da questi proiettili tornano in vita con la determinazione di compiere il gesto che desideravano poco prima della morte.