Stiamo facendo riferimento a uno dei manga che ha riscosso maggiore successo nel corso degli anni Novanta, realizzato da parte del collettivo Clamp. Ebbene, la grande novità, estremamente inattesa per tutti i fan di questo famoso manga, è che verrà realizzata una serie animata che verrà trasmessa in televisione.
L’esordio in tv del nuovo anime di Tokyo Babylon è previsto per il prossimo anno. La trasposizione di questo manga verrà realizzata da parte dello studio GoHands, piuttosto noto a tutti gli appassionati, dal momento che si è già occupato della trasformazione di altri due manga noti come Mardock Scramble e K.
Le Clamp si sono occupate della serializzazione di Tokyo Babylon nel periodo che andava dal 1990 fino al 1993, con una pubblicazione che è avvenuta sulla rivista Wings, che fa parte della casa editrice Shinshokan. Ebbene, questa serie può contare sulla presenza addirittura di 7 volumi, che sono arrivati anche sul mercato italiano, grazie al grande lavoro che è stato svolto da Planet Manga e, successivamente, da parte di d/visual.
Questo manga è già stato fonte di ispirazione per due OVA che sono stati creati da parte dello studio Madhouse, che sono stati lanciati sul mercato rispettivamente nel 1992 e due anni dopo, nel 1994. Non solo, dato che ha ispirato pure due filmati musicali live action, oltre che un videoclip animato e, per finire in bellezza, pure una vera e propria pellicola dal vivo, lanciata nel 1993.
In seguito, la storia dei protagonisti di Tokyo Babylon è sbarcata su X. I due fratello gemelli, che si chiamano Hokuto e Subaru, sono due sciamani che fanno parte della famiglia Sumeragi e che sono i veri e propri eredi della dinastia. I Sumeragi sono molto importanti per il Giappone per il ruolo che svolgono sia in riferimento alla gestione dell’arte magica che alla protezione rispetto a spiriti maligni e a mostri. I due gemelli convivono in un appartamento a Tokyo insieme a un amico che di professione fa il veterinario, Seishiro Sakurazuka, ma che in realtà è anch’esso onmyoji. Quest’ultimo, anche se è quello più grande dei tre, dimostra fin da subito un lato decisamente infantile.