Primo appuntamento con Gli Inguardabili, dal titolo alcuni potete già aver intuito forse delle ragioni che mi hanno spinto a inserire questa serie animata tra quelle, che personalmente, non me la sento di consigliare: To Love-Ru. Tratta da un manga pubblicato dalla Shueisha tra il 2006 e il 2009 (raccolta in 18 volumi), ne è stata prodotta un adattamento animato nel 2008, composto da 24 episodi, con un finale “aperto” poichè durante la prima trasmissione della serie il manga era ancora in corso. Disegnato da Kentaro Yabuki (famoso anche per Black Cat), mentre la sceneggiatura era a cura di Hasemi Saki: negli ultimi anni il fenomeno delle collaborazioni tra più autori è sempre più frequente, ma questa volta con dubbi risultati. Il manga è pubblicato in Italia dalla Star Comics, dal 2011.
Analizziamo la storia, per prima cosa. Yuuki Rito è uno studente delle superiori eccessivamente timido, al punto tale da non riuscire neppure a finire una frase in presenza delle sue compagne di classe: è cotto all’ennesima potenza di Haruna Sairenji (di quelle cotte che potresti cuocere un uovo sulla sua faccia quando si incontrano), e ovviamente non riesce neppure a prendere in considerazione l’idea di rivelarle i suoi sentimenti. Poi, improvvisamente, spunta dalla sua vasca da bagno una ragazza che si scoprirà essere un’aliena in fuga da dei misteriosi inseguitori: Rito tira fuori il coraggio e si adopera per salvare la misteriosa Lala. Tuttavia come presto si scopre Lala è la principessa ereditaria del regno alieno di Deviluke, in fuga dal suo stesso palazzo e dai continui incontri di matrimonio a cui deve sottoporsi, ed ovviamente il protagonista finirà per fargli involontariamente la sua proposta… che Lala accetterà. Da quel giorno la principessa aliena si stabilizzerà sulla Terra, e la vita di Rito verrà stravolta da assurdi e demenziali incontri del terzo tipo; come se non bastasse Lala è anche un inventore rinomato in tutto l’universo, ma le sue buffe invenzioni hanno la tendenza a non funzionare, e nei peggiori dei casi esplodere.
Una serie umoristica, di stampo demenziale, e dalle dinamiche harem e ecchi. Basti pensare che la proposta di matrimonio in stile Deviluke consiste nel toccare il seno della futura sposa, cosa che Rito fa nel primo episodio (strano, io pensavo si dovessero toccare le corna…); la trama stessa è piegata per aggiungere continue scene in cui i vari personaggi femminili vengono svestiti. Ciò avviene spesso senza alcun motivo apparente, e neppure in maniera inaspettata; come in ogni manga di questo genere che si rispetti è facilissimo anticipare quando ci sarà la prossima scena di nudo (e anche il motivo, a volte). Intendiamoci, essere un ecchi in piena regola non è un difetto, dopotutto è semplicemente un genere come tanti altri, ma se non siete interessati a questo tipo di anime penso vi bastino queste poche righe per decidere di non guardarlo. Rimane principalmente una serie comica: ammetto che alcune scene siano riuscite a strapparmi una risata, ma in generale ho trovato le gag poco divertenti e eccessivamente sciocche. Innanzitutto ripetere una gag pochi senza alcun cambio di scena (anche tre o quattro volte in certi casi) non è divertente, e se di per sè essa non faceva ridere si crea solamente una scena dal potenziale frustrante. L’umorismo, come dicevo, è di stampo demenziale, ma vuole essere troppo facile, poco ricercato: la maggior parte delle volte fa leva sulla stupidità del genere maschile facilmente abbindolato da curve femminili…al punto tale che in alcuni momenti mi sono sentito offeso come uomo. Riconosco che in una serie di stampo harem sia necessario far risaltare tutti i personaggi femminili e il protagonista maschile, ma ridurre tutti i maschi dell’universo a un branco di stupide scimmie mi è parso eccessivo, e soprattutto, per niente divertente. Potreste obiettare che accade spesso, in molti anime di questo genere, ma in To Love-Ru si esagera: che senso hanno, per esempio, le frequenti scene in cui l’inutile preside della scuola sbava dietro all’infermiera? La gag del preside può far ridere una, due, forse tre volte, ma vederla ripetuta ad ogni sua apparizione è fonte di noia.
La maggior parte dei personaggi è poco originale e per niente interessante. Tolto forse il padre di Lala che ho trovato “azzeccato”, tutti i personaggi hanno un che di già visto e/o letto. Per esempio l’amico infanzia della protagonista, Ren/Run, un alieno che cambia sesso quando starnutisce, innamorato di Lala quando maschio, di Rito quanto femmina, vive dei momenti simili a quelli di un altro personaggio di un famoso manga umoristico: Ryoga di Ranma 1/2, per fortuna che questi appare poco. Zastin, la guardia del corpo di Lala viene presentato come una persona inizialmente seria, ma come tutti gli alieni maschi è un buffone ciarlatano (l’unica eccezione rimane sempre il padre di Lala, il Re dell’Universo). E poi c’è lei, probabilmente il personaggio più assurdo della serie, Magical Kyoko Flame. Quella che è solo l’eroina di una serie televisiva guardata da Lala, che scimmiotta Sailor Moon in modo neanche poco scontato, si vede dedicare un intero episodio contanto di sigla: il suo scopo è quello di difendere la terra dalle strambe minacce quotidiane dandogli letteralmente fuoco. Kyoko è intralciata nei suoi part-time da nemici che sembrano usciti da Yattaman, e deve anche proteggere la sua identità segreta (cercando un posto dove cambiarsi) comunque conosciuta dal senpai di cui è innamorata. Magical Kyoko Flame è una delle tante citazioni incrociate tra To Love-Ru e Black Cat.
Che dire: guarderei una serie intera a lei dedicata.
Le animazioni sono pessime; sono riuscito comunque a guardarlo perchè in un anime guardo prima alla storia (che non ho trovato) e in seguito i personaggi (noiosi… ora che ci penso, perchè l’ho guardato tutto due volte? NdRegola); alcuni episodi sono un fastidioso trionfo del fermo immagine. Tenendo presente che poi alcune scene vengono semplicemente ripetute con un semplice copia e incolla… devo comunque ammettere che hanno prestato una certa cura nel disegnare le figure femminili e il loro intimo ; i capelli di Haruna poi sono sempre disegnati perfettamente (perdonatemi queste note di sarcasmo). Tuttavia sono stato piacevolmente sorpreso da alcune musiche, soprattutto da uno dei temi ricorrenti per le situazioni action che ci sono di tanto in tanto, che probabilmente hanno reso la visione di alcuni episodi meno massacrante.
La cosa peggiore di tutte, però, è che a metà serie sembra quasi che la storia voglia iniziare e prendere una svolta: non fatevi ingannare, perchè gli ultimi episodi sono un lento degredare verso l’indecenza. Sicuramente gli sceneggiatori a un certo punto hanno dovuto produrre qualche episodio di sana pianta non potendo sfruttare elementi del manga, ma pensare che quello è il massimo che le loro menti sono riuscite a partorire, e che li abbiano addirittura trasmessi, mi ha per un momento profondamente rattristato. Ammetto comunque che a qualcuno possa essere piaciuta: c’è di peggio in giro (ma non è una giustificazione), e se non avesse riscosso un certo successo non starebbero trasmettendo ora uno spin-off della serie regolare…si avete capito bene, c’è una seconda serie che il sottoscritto ancora non ha trovato le forze di visionare…non è comunque mia intenzione cambiare la vostra idea, ma presentare le cose come mi sono sembrate (come anticipavo nella presentazione la scorsa settimana), dare qualche parere e informazione a coloro che ancora non avendo ancora visto la serie sono titubanti se lanciarsi nella visione o meno. Detto questo, alla prossima settimana, con Gli Inguardabili di Regola.
kur 5 Dicembre 2012 il 17:26
:w00t: quindi � una specie di versione di 200esima mano di Urusei Yatsura, …anche il carattere dei personaggi sembra identico :getlost:
StarFang 5 Dicembre 2012 il 21:48
Non mento se dico che dai primi “due”(mano monca) episodi mi sono reso conto dello schema generale della serie e non lo pi� seguito (anche se mio fratello mi incitava di vederlo tutto).
Concordo pienissimamente sull’uso privo di giudizio delle gag ecchi (specialmente se ho quasi rischiato di ricevere un ulcera al cervello per la rabbia 👿 👿 ); sulla misandria alquanto “velata” (come se le femmine della serie fossero sante e intelligenti :whistle: ) e sulla totale assenza di una trama e sviluppo di essa (mio fratello dice l’esatto contrario, ma dico molto se Detective Conan ha una trama “sviluppata” :getlost: ).
Complimenti per il coraggio di vederlo due volte. Continua con la tua rubrica. :happy:
xandos 8 Dicembre 2012 il 17:46
non per fare la voce fuori dal coro, ma a me To love ru � piaciuto… pi� il manga dell’anime, ma mi � piaciuto. e la mia ragazza preferita � in assoluto Run.
Ammetto tutto sulle gag ripetitive, personaggi maschili inutili (mi aspettavo di pi� da Zastin… l’unico davvero interessante � il padre di Lala, che ha per� veramente poco spazio).
Probabilmente mi piace soprattutto per la componente ecchi, tanto che � To-Love ru il manga a cui penso quando si parla del genere (insieme magari a Sekirei e Sora no Otoshimono… soprattutto Sora), per� avrei un appunto: � vero che le gag sono ripetitive, per� ci sono persone che, in un certo senso, si affezionano proprio a questo tipo di gag. Ricordo che all’ultima Superfumettopoli di Milano degli animatori avevano improvvisato una specie di recita comico-demenziale usando dei cosplayer dal pubblico, mettendoli sul palco e doppiandoli. era una cosa ridicola con un goku eroe che affrontava… non ricordo, forse Scorpio, col supporto di Inuyasha, per salvare Yuna… una cosa assurda. il doppiatore ogni volta che qualcuno parlava con Goku, gli faceva ripetere sempre la frase “non ti preoccupare” (con un tono strano, non saprei descriverlo). La battuta in se era stupida, per� a sentirla ripetuta tanto da diventare un tormentone ha effettivamente cominciato a divertirmi.
ultima cosa: dopo il primo anime, ci sono DUE seguiti, non uno: Motto To-love ru e To-Love ru Darkness. Ora, devo ammettere che non sono riuscito a trovare la forza di continuare dopo le prime puntate di Motto… in un certo senso mi sentivo imbarazzato al solo guardarlo XD.
Buffo, prima volta che mi succedeva (anzi, seconda. la prima era stata guardando Koe de Oshigoto, la storia di una ragazza che diventa doppiatrice di Eroge… XD). prima o poi finir� di guardare entrambi
Regola 8 Dicembre 2012 il 18:19
Il tuo intervento � il benvenuto! La mia intenzione � proprio questa, parlare partendo da un punto di vista “meno neutrale” e se possibile avviare una discussione qualora qualcuno sia interessato. (E per cosa intendo per punto di vista meno neutrale penso si sia capito cosa intendo).
Sar� perche sono troppo vecchio, e quindi nostalgico, che ho trovato questa serie completamente fuori dai miei gusti e canoni: per inciso, sono un fan delle commedie romantiche dal sapore ecchi, � il genere che leggo/guardo sempre pi� volentieri (dopotutto io sono cresciuto a pane e Takahashi). I motivi per cui non l’ho apprezzati sono comunque nell’articolo e non vi � motivo di ripeterli.
Mi scuso per essermi fatto scappare Motto To Love-ru (� stata una settimana tremenda, stavo riguardando la serie per la seconda volta insieme ad altre cose che andranno in questa rubrica mentre preparavo un esame); per gli altri due che hai citato, li ben conosco, ma ho voluto partire da To Love-ru anche per indicare qualcosa pi� conosciuto (il manga di Sora � in Italia da poco).
Koe de Oshigoto l’ho visto. Non tutto, non ce l’ho fatta. Anche li siamo nella fascia degli “inconsigliabili” ma � una serie che, come recensore, non ho ancora idea di come potermici approcciare per parlarne. E soprattutto non ne vedo il motivo.
Spero continuerai a seguire la mia rubrica, ho in scaletta alcune serie “chiaccherate”!
xandos 26 Dicembre 2012 il 02:33
Gli errori capitano, e in fondo Motto To Love-ru non � altro che la seconda parte del manga. la distinzione c’� solo nell’anime (un poco come dragonball e dragonball z), insomma un errore minimo.
Sapere di non essere stato l’unico a non riuscire a completare koe in un certo senso mi fa sentire meglio :p
la considererei tanto una serie cmq. all’epoca era uscito un solo oav, e credo ne sia poi uscito un secondo. Poco per una “serie”. ottimi gusti con takahashi (che ammetto non sapessi nemmeno quali manga avesse scritto… tendo a non ricordare i nomi dei vari mangaka), ho adorato ranma 1/2, e conosco lam� e inuyasha di fama (almeno il secondo vorrei vederlo da tanto, ma la lunghezza mi scoraggia un poco…) Attendo con curiosit� i prossimi “inguardabili”
Rapsodia 13 Dicembre 2012 il 18:31
Ho letto solo il manga e quello, tolte le scene ecchi assolutamente demenziali e con i pretesti pi� inverosimili, non � male. Riesce anche a essere divertente e i disegni sono buoni, in alcuni tratti addirittura “tenero” (ma non in versione “rigurgito di arcobaleni”, il che � positivo). in To-Love-Ru Darkness per� l’ecchi � portato a ennesima potenza, specie se si pensa che uno dei temi di fondo � l’improbabile costruzione di un harem progettata da uno dei personaggi pi� ninfomani che abbia mai visto.
Per il resto, i personaggi non sono originali, aye, in specie perch� sono aderenti a canoni collaudati. Ce ne sono molti, per lo pi� femminili e tutti incarnano uno stereotipo diverso, ma alla fine non � fastidioso se ci sono scene divertenti (non unicamente basate sull’ecchi). Ovvio che ad alcuni soggetti questo stile � troppo stupido per essere preso in continuazione (in effetti lo �, ma una volta che l’avevo iniziato non potevo non vedere dove andava a finire, � per questo che seguo One Piece)
Congrats per la rubrica