Commento: inutile, noioso, ripetitivo e prevedibile: il diacessettesimo episodio di “Railgun” è – probabilmente – il peggior episodio della serie visto finora. Strutturato per dare profondità e spessore al personagio di Tsuzuri Tessou, l’episodio sprofonda le proprie ambizioni e l’attenzione dello spettatore a livelli bassissimi in tempi purtroppo per noi proporzionali: la noia arriva subito e solo con il ritmo della ED si riesce a non crollare definitivamente sulla tastiera… Il titolo dell’episodio è ambiguo, giocato con un pun linguistico che ruota attorno a “tsuzuri”, sostantivo giapponese che indica l’ortografia o lo spelling di una parola ma che è anche il cognome della kouhai di Yomikawa-sensei… come a dire “le vacanze estiive di Tsuzuri”, che a suo modo è un titolo calzante e coerente con gli eventi a video: scegliete coi quello che vi sembra possa calzare meglio ^^. Cosa salviamo alla fine? Beh, qualcosina… anche se trovare punti di forza in un episodio così stand-alone non è facile: Endou Aya alle corde vocali della meganekko supera degnamente il banco prova, ed i camei fulminei di Index ed Aisa accontentano in parte l’esigente pubblico nostalgico, probabilmente in estasi sentendo parlare Komoe del tetto di casa sua fatto esplodere dagli studenti, alludendo a “Dragon Breath” ^^ Detto questo, kudos a chi fra di voi riesce a capire dove la serie voglia andare a parare, perché anche il 18° episodio non muove la trama e la preview del 19 sembra lasciarci nelle stesse acque: io credo che la ragazza con il ciondolo (doppiata da Hanazawa Kana) sia ben più di un personaggio cuscinetto, un po’ per l’importanza della seiyuu che la rende viva ed un po’ perché – se non vedo male – l’immagine all’interno del ciondolo sembra essere la foto di una delle ragazze “Child Error” della classe di Kiyama-sensei. Qualcuno mi conferma che non ho appena speso un sacco di soldi per un paio di occhiali nuovi che non vanno bene? ^^
Riassunto: pausa estiva in quel di Academy City e tutti sembrano divertirsi nonostante la calura opprimente… tutti tranne Tessou Tsuzuri, insegnante in un istituto della città e membro di Anti-Skill come partner della reattivissima Yomikawa. I doveri scolastici le impongono prolungati periodi di permanenza pomeridiana in aula docenti e proprio oggi farà talmente tardi da dimenticarsi l’appuntamento con la senpai per il giro di pattuglia, al quale arriva in ritardo venendo rimproverata in malo modo. Consapevole di aver sbagliato e di dover prendere più seriamente l’attività di vigilanza, Tessou ce la mette tutta per aiutare le persone in difficoltà che si pareranno sul suo giro di ronda ma la goffagine e timidezza che le sono proprie le faranno combinare solo ulteriori guai: arrivate al termine del giro vicino ad una sala giochi dove Misaka e amiche stanno giocando, Yomikawa le manda a casa per l’incipienza del coprifuoco mentre Tessou… ci stava chiacchierando ^^’ Con loro in sala anche un ragazzo molto taciturno, Kounoe, che si allontana verso casa all’ordine della soldatessa. La sera è occasione di tappa termale con Yomikawa e Komoe-sensei e conseguente cena fra donne, durante la quale una Yomikawa un po’ brilla sugerisce alla giovane di divertirsi un po’ di più: il giorno seguente, Tessou torna nella sala giochi ed incontra nuovamente Kounoe al quale insegna un po’ di trucchi sul picchiaduro a cui stava giocando.
Prima di poterci giocare da sola, però, Tessou viene chiamata con urgenza da Komoe-sensei perché Yomikawa è ubriaca persa e va portata a casa ^^’ Sulla via del ritorno, l’insegnante spiega a Tessou la bellezza della vita e l’importanza di vivere al massimo nonostante tutto… come fa lei, che ama tutti i suoi studenti anche se “mi hanno fatto esplodere il tetto di casa!” (Index, episodio 6). Dopo averci riflettuto sopra ed aver dormito meglio del solito, Tessou è pronta ad affrontare con spirito d’iniziativa la nuova giornata di pattuglia: non si può dire che le cose vadano “bene”, ma i tentativi di aiutare Index, Aisa ed una strana ragazza con un ciondolo… beh, non si risolvono con una catastrofe ^^’ Il suo ritorno verso casa si incrocia, giocoforza, con la sala giochi, dove finalmente ha tempo e modo di sedersi e giocare… prima che arrivi Kounoe a sfidarla e sconfiggerla: una batosta che non la demoralizza ma che, al contrario, la carica al massimo. Ritornando a casa, i due chiacchierano dei possibili sequel che potrebbe avere il gioco e prima di seprarsi per le rispettive vie di casa, il ragazzo la ringrazie di tutti segreti e trucchetti insegnategli: qualche tempo, passando nuovamente per la sala giochi durante la pattuglia, Tessou apprende da Uiharu che Kounoe si è trasferito in una scuola di game designer gestita dalla stessa società creatrice del picchiaduro. Felice per lui, la ragazza è pronta ad affrontare con serietà il suo lavoro.
Download: To Aru Kagaku no Railgun 17 ITA by Freedom
xmistery 8 Febbraio 2010 il 14:18
wow
finalmente !
grande ricomparsa della simpatica index anche se con il ruolo di semplice comparsa
e comunque vai loli-sensei ! a tutta birra (sake)
ma dove cavolo finisce tutto quel sake in quel cavolo di corpo ?
comunque quel chioschetto � da trovare
per diversit� e singolarit� dei cibi fa concorrenza a un ristorante cinese
Stay Night 8 Febbraio 2010 il 16:48
episodio ke si regge pi� sul fattore nostalgia “INDEX”
per il futuro della serie si spera ke negli episodi successivi ci sia almeno una trama da seguire e non episodi messi li per allungare il brodo
Comunque io sono uno dei nostalgici INDEX 😉
Carletto 8 Febbraio 2010 il 20:36
Nulla da aggiungere a quanto detto da Grande Mu, xmistery e Stay Night. Episodio noioso e che gioca molto del suo appeal sulla presenza di Index che per� senza Touma non regge la scena… bah speriamo in meglio col 18� perch� sta lagna per altri 6 episodi non la si pu� vedere…
Carletto 8 Febbraio 2010 il 20:36
Ops 7 episodi… :biggrin:
BaronW. 9 Febbraio 2010 il 00:15
rivoglio INDEX T_T :cwy: :cwy: :cwy:
xmistery 9 Febbraio 2010 il 01:01
su su dai
tra poco si scopre cosa vogliono fare
i gran capi
e poi non � che t imanca index
ma ti manca la lotta e gli scontri
qui � tutto troppo femminile