Gli Inguardabili – The Idolm@ster

di Regola 3

La scorsa settimana vi ho annunciato avrei trattato una serie che mi ha creato non pochi problemi, tanto che alla sua uscita nel 2011 non riuscii a guardare oltre il secondo episodio e la sua presenza non era pertanto prevista ne Gli Inguardabili…poi però la serie in questione ha cominciato a vincere premi e riconoscimenti, e mi sono fatto coraggio, l’ho guardata (tutta) e dopo un’accorta valutazione ho comunque deciso di inserirla in questa rubrica, poichè non voglio prendermi la responsabilità di consigliare la visione… ciò non toglie che ad alcuni di voi potrebbero apprezzare The Idolm@ster.

 

In Giappone è impossibile non conoscere The Idolm@aster, è di fatto il gioco che nel 2007, con la sua uscita le vendite della console Xbox360 sono vertiginosamente aumentate e nel mondo videoludico detiene ancora tale primato; in questo gioco, il protagonista è un produttore di idol alle prime armi, viene chiesto di inserire un nome e di scegliere una ragazza da seguire. Aiutandola a migliorare e affrontare i suoi problemi, organizzando i suoi appuntamenti e stabilendo quali tipo di esibizioni sono più adatte a lei, bisogna condurla sulla strada del successo. Nell’anime sono presenti, tutti i personaggi del primo gioco e di quelli successivi, il protagonista maschile (l’alter ego del giocatore) è chiamato tuttavia Producer-san; poi, alcuni personaggi in origine creati come antagonisti sono stati integrati in questo gruppo di ragazzine che ballano, cantano e recitano. Lasciate quindi che ve le presenti tutte:

  • Haruka Amami, per certi versi la protagonista, rappresenta l’ideale tipico della idol perfetta, sempre di buon umore, ottimista e pasticciona, tiene unito il gruppo nei momenti di difficoltà; la sua crescita come artista è uno dei temi centrali della serie.
  • Chihaya Kisaragi, a livello tecnico la cantante più promettente; riservata e isolata, la sua sofferenza il suo triste passato sono al centro di molti episodi; in 24 episodi è il personaggio che più di tutti cambia. A lei riservati i momenti più tristi e commoventi (se si riesce ad empatizzare con gli eventi).
  • Yukiho Hagiwara, terrorizzata da qualunque cosa, soprattutto da uomini e cani, attraverso l’aiuto del produttore e delle altre ragazze imparerà ad affrontare il mondo con coraggio.
  • Yayoi Takatsuki, come primogenita si occupa dei suoi sei fratelli, decide di iniziare a lavorare come idol per aiutare economicamente la famiglia; ci sono momenti in cui Yayoi è affidabile, in altri si rivela essere una semplice ragazzina insicura di tredici anni.
  • Iori Minase, non poteva mancare la tsundere loli, doppiata da Rie Kugimiya (di cui sono fan ndRegola); Iori, di famiglia ricca vuole diventare idol con le sue sole forze, si mostra spesso fredda e indolente, in realtà quando serve riesce a dire quello che è realmente necessario.
  • Makoto Kikuchi, il maschiaccio del gruppo, allevata come un maschio dal padre (?) è in realtà uno dei personaggi più “femminili”, in un episodio compra un numero di LaLa; l’immagine che le viene costruita attorno, quella di “principe azzurro” le calza molto bene, ma la soffoca.
  • Ami&Mami Futami, le due gemelle casiniste, che con i loro scherzi e idee assurde fanno si che in questo gruppo non ci si annoi mai. Svolgono principalmente il ruolo di “animatrici”.
  • Azusa Miura, la idol più “matura” di età, che nonostante la testa per aria rappresenta anche lei l’ideale perfetto di idol, sempre disponibile, di buon carattere e dotata di talento. Per ringiovanire la sua immagine e lavorare con le colleghe più giovani si taglia i capelli, uscendo anche un pò fuori dal personaggio (l’archetipo classico sarebbe coi capelli lunghi).
  • Miki Hoshii, la bionda talentuosa, probabilmente la migliore e più completa del gruppo, è però molto sbadata, viziata, difficile da trattare eppure, una volta trovata la determinazione, estremamente professionale. Ho scoperto, cercando informazioni, che non è bionda naturale (questa cosa mi ha distrutto intellettualmente).
  • Hibiki Ganaha, nativa di Okinawa, ama gli animali e va sempre in giro con Hamzuo, un criceto..e pare che possa anche comunicare con loro. Sono stati, quelli a lei dedicati, episodi veramente duri da digerire.
  • Takane Shijou, nata nella Vecchia Capitale, Kyoto, è un personaggio alquanto misterioso, amante della cucina, del ramen, e sempre pronta a sottolineare con proverbi o riferimenti letterari lo svolgersi degli eventi.
  • Ritsuko Akizuki, in passato un’idol, ha abbandonato il palco e lavora come produttrice insieme al protagonista maschile, ma tornerà in alcuni momenti a calcare il palco; spesso fa un pò da severa “mamma” a tutte le ragazze.
Nella fila in alto, da sinistra verso destra: Takane, Makoto, Haruka, Chihaya, Miki, Azusa. Nella fila in basso, da sinistra verso destra: Hibiki, Yukiho, Iori, Yayoi, Ami e Mami, ancora non distinguo bene.

Provate ad immaginare cosa ho pensato: questo non è un harem, questo è l’inferno. A tutti i personaggi, chi più e chi meno, viene dato uno spazio (e al mio preferito, Yukiho, pochissimo ndRegola), e viene illustrata la vita di queste aspiranti idol, tra momenti di dubbio e indecisione, amicizia e speranza. Fondamentalmente quello che ho sofferto di più, nella visione, è stato proprio l’eccessiva idealizzazione della professione di idol, i primi episodi erano un suicidio intellettuale e non riuscivo a procedere (questa recenzione doveva uscire la settimana di Natale), poi mi hanno dato un cencio di storia e hanno cominciato a trattare i personaggi che avevano realmente qualcosa da dire (Chihaya e Haruka) e la visione è stata meno pesante. Ebbene si, in fondo una storia c’è, comunque semplice: dopo le prime apparizioni la 765Pro (l’etichetta a cui sono legate le ragazze) riesce a rendere famose le sue idol, ma devono “lottare” contro i nemici della 961Pro che non si fanno problemi a usare mezzi sporchi, rispondendo con momenti dal cui pathos mi hanno ricordato il tipico talent show. In questa seconda parte, si fanno riferimenti, seppure non diretti, a quello che è il feroce e crudele mondo dello spettacolo, che non solo ti divora dentro, ma ti allontana anche dalle amicizie e le persone che ti sono care.

Ritsuko.

Dal punto di vista tecnico siamo di fronte a un lavoro sopra la media, la qualità delle tavole, del tratto, sfondi e colorazione è sempre elevata e comunque piacevoli da vedere; ma parlando di aspetti tecnici non si possono omettere alcuni degli elementi principali della serie, ovvero canzoni e coreografie. D’altronde, con svariati giochi prodotti anche per PSP il materiale non è scarso: abbiamo in totale 2 sigle di apertura, 26 di chiusura e 43 canzoni inserite negli episodi inerenti sempre al personaggio centrale in quel momento (non le ho contate personalmente, ci sono i fan che fanno questo tipo di lavori), e svariate coreografie (che avrei dovuto contare da me, ma perdonate la mia pigrizia). Dal punto di vista delle animazioni, di solito sono molto semplici, migliorano durante le coreografie di cui sopra; esse sono state studiate per enfatizzare alcuni movimenti piuttosto che renderli fluidi, facendo anche un uso attento di fotografia e inquadrature… un pò come dire, massimo risultato con minimo sforzo. Ma tutto questo, a mio avviso, è il motivo del successo in Giappone di The Idolm@ster, io posso solo lasciarvi esempi presi da Youtube, per darvi un idea del tipo di prodotto (una coreografia con Yukiho, Haruka e Makoto, e una canzone di Chihaya accompagnata da tutto il resto delle idol).

I cattivoni della 961Pro.

È anche una delle produzioni più “sobrie” che abbia visto negli ultimi tempi: se tralasciamo i costumi di scena e qualche bikini non c’è niente nella serie che possa essere definito fan-service. Credo sia a questo punto abbastanza chiaro che non è un prodotto per l’appassionato di anime occidentale, anche perchè potrebbe creare il forte bisogno di procurarsi il gioco in questione e la conseguente necessità di imparare il giapponese, siccome non è stato distribuito neppure negli USA (per ragioni più che ovvie)… come se non bastasse è incentrato su un tipo di personaggio pubblico nella nostra cultura presente sebbene in modo diverso (ma magari io sono troppo vecchio e non vivo il successo dei cantanti dei talent show come possono fare gli adolescenti oggi…). Credo inoltre che il successo di The Idolm@ster sia dovuto anche al rilancio della figura delle idol che c’è stato negli ultimi anni: la comparsa di idol (e con tutte le fantasie e ideologie che rimandano) in anime e manga è diventata recentemente più frequente, come alcuni di voi potrebbero aver notato. E questo tema mi permette di introdurre una particolare differenza tra la proiezione che le persone fanno verso soggetti/oggetti di successo tra occidente e oriente: sarete probabilmente incappati in qualche anime/manga in cui si parla di differenze tra 2D e 3D. Nel primo caso ci si riferisce all’attrazione o la passione per figure “virtuali” o frutto della fantasia nel secondo a persone realmente esistenti: si tratta di modi di rapportarsi verso figure esterne alla propria persona presenti in tutto il mondo (soprattutto adolescenti), ma che per le sue particolari connotazioni è un fenomeno sociale e culturale tipicamente giapponese. Tornerò (prima o poi) sulla questione, tenete comunque queste informazioni presenti per alcuni dei prossimi appuntamenti…

Io dopo svariati episodi di The Idolm@ster (in realtà è Producer-san).

Tenendo presenti tutti questi elementi, spero di avervi dato una buona ricostruzione della serie in questione (sappiatee che sono quasi rimasto vittima io stesso di questa diabolica serie), per il resto ci rivediamo la settimana prossima con Gli Inguardabili e le lacrime di sangue di Regola…

[youtube IhG9CwZ19yM]

[youtube UFMYHVPaDFo]

 

Commenti (3)

  1. questa rubrica sugli “inguardabili” mi piace. non perch� io condivida giudizi e impressioni varie sulle serie che vengono recensite (leggo pochi manga, per lo pi� stra-famosi, e seguo ancora meno serie animate), ma perch� apprezzo veramente il modo in cui questi articoli vengono scritti.

    complimenti all’autore!!

    1. Grazie mille, � precisamente il motivo per cui ho iniziato questo progetto. Spero ti piaceranno anche i prossimi.

  2. sono concorde sulla decisione di mettere questa sigla tra gli inguardabili, non tanto perch� non sia riuscita a guardarlo ma perch� come da te gi� detto non spicca per trama e personaggi, le canzoni rispecchiano pure il gusto giapponese, secondo me troppo caramelloso :dizzy: , da cui si salva solo kirasagi…
    cmq se non altro ho apprezzato le coreografie :happy:

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