Parliamoci chiaramente: tutti noi ( e parlo a nome di tutti quelli che leggono l’articolo, di tutti i membri del forum e di tutto lo staff) siamo “fumetto dipendenti”; lo sappiamo benissimo (è per questo che siamo qui), ma allo stesso modo sappiamo che spesso abbiamo bisogno di un po’ di pausa. Seguire in contemporanea 4-5 (se vi dice bene e cercate di utilizzare il vostro tempo anche per altro) serie a fumetti e/o di animazione richiede un dispendio di energie non indifferenti. Mantenere vivi i ricordi delle trame dell’una o dell’altra serie, anche a distanza di tempo, è un qualcosa che non tutti sono in grado di fare, o perlomeno, non senza allenamento. Allora vi pongo una semplice domanda: quanti di voi, tra quelli che proprio non riescono a staccare la spina per un po’, hanno bisogno di qualcosa di meno impegnativo per ricaricare le batterie, senza per questo smettere di seguire i tanto amati fumetti?
Io ho una mia idea sulla risposta, la stessa che mi ha fatto pensare di consigliarvi oggi questo particolare fumetto. Per la rubrica Consigliato da Komixjam, oggi vorrei presentarvi “The Goon”.
The Goon compare per la prima volta più di dieci anni fa, era il 1999 quando il suo ideatore, Eric Powell, inizia a pubblicare la serie. Da allora sono passati più di dieci anni eppure The Goon è rimasto un prodotto unico nel suo stile. Pubblicato dalla Dark Horse (la stessa casa editrice di Hellboy) in America, qui in Italia trova inizialmente fortuna edito da Magic Press, e recentemente viene rilanciato da Panini Comics che, a marzo del 2012, rilascia 3 diversi volumi della serie: 1 – Il giorno dell’avvoltoio, 2 – La mia infanzia criminale (e altri racconti pesi), 3 – Cumuli di macerie; i prezzi si aggirano intorno ai 14 euro l’uno, eccezion fatta per il superpack che contiene tutti e tre gli albi ma ad un prezzo minore 36 euro (invece che i 41 euro dei 3 volumi comprati separatamente… ma basta parlare di prezzi).
Goon è un termine che viene dallo slang d’oltreoceano ed è equiparabile al nostrano: “tirapiedi” / “gorilla”; è infatti uno “scagnozzo”, di un boss della malavita, il protagonista delle vicende, appunto tale “Goon”… ah sì, poi c’è anche Franky, ma questa è un’altra storia.
Trama
Un mondo infestato da mostri soprannaturali… no, forse è meglio dire: un mondo in cui gli uomini giorno per giorno combattono mostri per sopravvivere… neanche questa va bene; facciamo così: avete presente la Terra, così come la conoscete? Bene, aggiungeteci tutti i mostri che potete aver visto negli horror di terza categoria, a questo punto inserite il coefficiente malavitoso e un “gorilla” che pretende il rispetto delle “proprie regole”, e che assomiglia a Marv di Sin City, ma con la coppola; in fine inseriteci tante tante, ma tante “legnate”, e Franky. Mixate tutto e pensate che l’abbia ideato Tarantino… Questo è The Goon di Eric Powell.
PRO & CONTRO
PRO
Personaggi: ne vogliamo parlare? Parliamone. Goon: un tirapiedi dal volto deturpato che se ne va in giro a far rispettare “la legge” a tutti, vivi e non morti. Il prete: predicatore dalle origine sconosciute che, protetto dai suoi non morti, cerca di farsi largo nel mondo malavitoso. L’avvoltoio: un personaggio misterioso, un po’ Jonah Hex, un po’… pazzo… e poi, sì… ci sarebbe Franky, ma descrivendolo non riuscirei a farvi cogliere la sua vera essenza.
Disegni: potrei dire “i disegni di Powell vincono, punto” e saprei comunque di aver dato una giustificazione sensata. A parte le frasi ad effetto, Powell ha fatto un lavoro ottimo, il disegno della serie The Goon è caratteristico, alterna tratti spigolosi e tondeggianti; un attimo ti sembra di vedere dei personaggi usciti fuori da Topolino, l’altro trovi quei personaggi confrontati con mostri, interiora e chi ne ha più ne metta (questa sarebbe piaciuta a Franky). Allo stesso modo il lettore si trova a passare da Goon a Franky in un istante e, se inizialmente questo modo di fare non appare altro che un tentativo uscito male, con lo scorrere delle vignette si inizia a capire che non siamo di fronte a qualcosa “uscito male”, ma ci troviamo ad osservare un ricercato “groviglio” di immagini tale da suscitarci più emozioni in un solo sguardo. “POP” è così che molti hanno definito lo stile di Powell, io personalmente non mi ritengo un grande esperto del movimento in questione, però devo ammettere che Pop è un aggettivo che si sposa bene con Goon.
Storia: la cosa migliore che si può dire della storia in questo fumetto è che: praticamente conta poco. Nel senso che chi legge The Goon non lo fa per conoscere la trama, o sapere come va a finire (basti pensare al racconto di Natale presente ne “il giorno dell’avvoltoio”), lo fa perché vuole passare quei 10-15 minuti in santa pace, leggendo qualcosa che sia fuori contesto, praticamente, con tutto. Per questo motivo mi sento in dovere di inserire la storia, o meglio la scelta della sua secondaria importanza, tra i motivi che possono spingere qualcuno a leggere questi albi.
Contro
Prezzo: pagare 14 € per un albo non è una spesa facile da affrontare. Capisco le scelte che ci sono dietro, la crisi colpisce tutti i settori e tutti devono riuscire a far fronte al rincaro dei prezzi (è ovvio che anche i fumetti ne soffrano, aumenta il costo della carta, dell’inchiostro, del trasporto, dell’energia… purtroppo è un circolo vizioso con poche vie d’uscita percorribili), però rimane il fatto che una spesa di questa entità è difficile da compiere a cuor leggero, soprattutto se va fatta in una sola volta. (questo è il motivo per cui le graphic novel, ad esempio, almeno in Italia, hanno una vita difficile; l’essere umano è più propenso a spendere la stessa cifra dilazionandola in più volumi a distanza di tempo, che non in un solo acquisto)
Pro: Personaggi – Disegni – Storia
Contro : Prezzo
Segni Particolari
All’interno degli albi troverete delle simpatiche pubblicità dirette al lettore che sono state magistralmente piazzate dall’autore, in un teatro dell’assurdo in cui il lettore è parte integrante del mondo che sta osservando nelle pagine della serie.
Considerazioni
The Goon è diverso. È quel fumetto che non ti aspetti, quello che si è imbucato alla tua festa e che guardi inizialmente con titubanza e repellenza, per scoprire, alla fine dei giochi, che è stata la presenza più gradita. Il fumetto di Powell sembra davvero frutto della mente di uno come Tarantino, miscela scene Pulp e non-sense come se piovesse. Che faccia tutto parte di un piano ben congegnato dall’autore, o che ci si trovi di fronte ad un fumetto che sia semplicemente così, da accettare come tale, non lo possiamo sapere… almeno fin quando l’autore non deciderà di dircelo o di farcelo capire. Se volete, è un po’ come in guida galattica per autostoppisti, avete presente la scena del capodoglio e del vaso di petunie, quando il vaso di petunie pensa: “oh, no! Di nuovo.”
Se, come dicevo in apertura di articolo, sentite il bisogno di staccare la spina allora Goon fa per voi; se amate il Pulp, il Pop, le parodie dell’ Hard boiled oppure amate semplicemente vedere degli zombi ridotti a pezzettini… che aspettate? Goon è sempre pronto a soddisfarvi…ah, sì… c’è anche Franky.
Detto questo non mi resta che lasciarvi e darvi appuntamento alla prossima volta.
P.s. questo è il trailer dell’adattamento che ne stanno facendo
[youtube p99iiHbJVII]
[ Fonte | Wikipedia ]
[ Fonte | Panini Comics ]
Pat Bateman 7 Maggio 2012 il 23:10
Non ho capito bene, il discorso sulle pubblicit�, ovvero dopo il costo dell’albo si � anche “costretti” a leggersi commercial pi� o meno velati od artistici?
bila85 8 Maggio 2012 il 00:41
no…fanno parte del “prodotto”
eric powell ha disegnato delle pubblicit� molto divertenti, tra l’altro, cercando di stipulare un contratto narrativo con il lettore, catapultandolo il pi� possibile nel mondo di The Goon… dovresti provare a sfogliarlo in fumetteria, � un qualcosa di davvero originale
Pat Bateman 9 Maggio 2012 il 20:11
Mi hai incuriosito (perch� anche dopo il chiarimento non ho compreso il discorso sui commercial), lo guarder�.