Un saluto a tutti i lettori di Komixjam! Oggi voglio parlarvi di un fumetto molto particolare, che tratta sempre di supereroi ma in modo atipico e decisamente sui generis: The Boys.
La serie è scritta da Garth Ennis, famoso autore irlandese noto per fumetti come Preacher o Punisher Max, per citarne un paio. Ennis è considerato da molti lo scrittore più violento e trasgressivo della storia dei comics, ed è uno di quegli autori su cui difficilmente viene dato un giudizio neutro:lo si ama o lo si odia, ma in ogni caso se ne riconosce il valore.
Ai disegni invece troviamo un team di disegnatori capitanati da Darick Robertson(che firma anche tutte le copertine), coadiuvato da John McCrea, Russ Brown e Peter Snejbjerg.
Negli USA il primo numero della serie è uscito nell’Ottobre 2006(Wildstorm-DC Comics). Nel 2007 la pubblicazione è passata alla Dynamite Entertainment, su cui è ancora in corso. Nel nostro paese invece The Boys esce nella collana 100% Cult Comics, ed è stata recentemente ristampata a cadenza mensile.
The Boys è un fumetto di supereroi, su questo non c’è dubbio: ma il modo in cui ci vengono presentati, si comportano e sono trattati non si è mai visto.
La storia è ambientata in una Terra dove i supereroi ‘combattono il crimine’, ma senza curarsi dei danni collaterali e delle persone che muoiono. Dove se va bene sono minorati mentali, e se va male sono pazzi psicopatici. Dove tutti loro, i cosiddetti Super, sono controllati da una multinazionale:la Vought American. Questa compagnia è responsabile della creazione dei superumani tramite un siero chiamato Composto V; di fatto la Vought American controlla tutti i Super, utilizzandoli per i propri interessi(ne produce anche le storie a fumetti ed il merchandise) e trattando con il governo americano per impiegarli come arma.
I ‘Boys’ del titolo sono un gruppo di agenti della CIA(potenziati anch’essi con il Composto V e quindi alla pari con i Super) che hanno il compito di controllare i supereroi e di fermarli qualora dovessero esagerare. A loro si unisce il protagonista della storia, Piccolo Hugie, che ha perso la sua fidanzata proprio per colpa di un supereroe.
Hugie verrà in contatto con questo torbido mondo, mentre i più potenti Super da un lato e la Vought American dall’altro portano avanti i loro piani…
La trama del fumetto è molto complessa, ben organizzata e ricca di colpi di scena: riassumerla tutta prenderebbe ben più di un articolo. Gli aspetti di ‘The Boys’ che voglio mettere in evidenza sono due.
Il primo è senz’altro lo stile che è poi quello tipico di Ennis: il fumetto è molto crudo, con un’abbondanza di scene iperviolente, situazioni a sfondo sessuale sia omo che etero(mai troppo esplicite ma che che comunque non lasciano spazio a dubbi) e tematiche anche molto pesanti come la pedofilia…decisamente siamo davanti a un’opera per palati forti. È comunque presente una dose elevata di ironia, per quanto nera e molto grottesca, quasi ‘tarantiniana’ se mi si passa il termine.
Il secondo aspetto di cui voglio parlarvi sono i supereroi stessi. Ne sono presenti moltissimi nel fumetto e per lo più li troviamo divisi in gruppi. La cosa interessante è che tutti questi personaggi non sono ‘originali’ ma sono calchi di supereroi ben noti, presi tanto dal panorama Marvel quanto da quello DC. Abbiamo quindi i Sette(ispirati alla Justice League), i Rappresaglia(i Vendicatori, citati anche nel nome), i Teenage Kix(Teen Titans) e i G-Men(X-Men)…solo per citarne alcuni.
Tutti questi personaggi sono versioni molto estreme, perverse e in alcuni casi stupide del supereroe a cui si ispirano. Ci sono eccezioni ma si contano sulle dita di una mano, e c’è solo un supereroe(eroina, per esser precisi) che non è caratterizzato in modo negativo: Starlight, il membro più recente dei Sette, un pò la controparte di Piccolo Hugie.
Per la cronaca: molti di questi supereroi fanno una pessima ed umiliante fine, e i loro aspetti grotteschi vengono calcati non poco. Che Ennis non amasse gli eroi con mantello e calzamaglia era noto dai tempi del suo lavoro sul Punitore, ma qui lo scrittore irlandese non ha freni inibitori, e può sfogarsi su tutti i personaggi che vuole.
Concludendo, credo che se amiate il fumetto supereroistico non gradirete molto questo lavoro(o almeno storcerete parecchio il naso) e viceversa: come molte opere di questo autore, o lo si ama o lo si odia. Personalmente l’ho trovato un ottima parodia del genere dei supereroi, con una storia molto bella e articolata.
L’unica cosa che non mi è piaciuta di quest’opera sono i ‘Boys’ che le danno il titolo: con l’eccezione di Piccolo Hugie tutti gli altri sono dei personaggi caratterizzati in modo da apparire ‘cool’, o fuori di testa ma in modo ‘positivo'( come i protagonisti di Bastardi Senza Gloria, se vogliamo proseguire con i paragoni a Tarantino): questa caratterizzazione crea un rapporto buoni-cattivi a mio avviso un po troppo facile: ci sono i Super che sono idioti, e i personaggi ‘cool’ che li umiliano(va bene che l’autore odia i supereroi, ma così sembra quasi infantile).
Vi consiglio sicuramente ‘The Boys’ se amate Garth Ennis e se odiate i fumetti di supereroi…o se vi piacciono, come al sottoscritto, ma non vi dispiace fare un po di autoironia.