Come tutti voi saprete, oggi ricorre il primo anniversario del tragico sisma che un anno fa, alle 14e46 locali(6e46 in Italia), distrusse molti edifici e provocò uno tsunami spaventoso. La scossa fece misurare un’intensità pari al 9° grado di magnitudo, uno dei più forti mai registrato al mondo e di sicuro la scossa più forte documentata in Giappone. Gli edifici hanno letteralmente tremato per alcuni secondi, mentre chi era al loro interno cercava riparo sotto le scrivanie o scendeva in strada per scongiurare il rischio di rimanere sepolti vivi sotto alle macerie di un palazzo crollato. L’epicentro del sisma è stato individuato alcuni chilometri a largo delle coste nord-occidentali del Giappone, zone che, alcuni minuti dopo la scossa, sono state poi raggiunte da un tremendo tsunami. La “grande onda” è quella che ha inferto più danni e ucciso più persone. Si perché, il terremoto, nonostante avesse fatto crollare alcuni edifici e ucciso alcune persone rimasteci intrappolate, non aveva provocato danni così ingenti a cose e persone. Ennesima dimostrazione che la prevenzione di un paese, nei confronti dei terremoti, ha salvato vite umane.
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Sfortunatamente, il mare si è abbattuto con tutta la sua potenza all’interno delle terre giapponesi, in alcuni casi arrivando anche ad 8 chilometri dalla ormai sommersa costa nord-occidentale. Le immagini dell’aeroporto di Sendai completamente allagato parlano chiaro. Il mare non si è fermato davanti a nulla. Intere case, interi quartieri e interi paesini sono stati spazzati via dalla furia delle onde, arrivate a misurare ben 17 metri d’altezza(su questo dato le notizie sono discordanti. Alcuni dicono che ci siano state onde di 15 metri, altri di 17, altri addirittura di 40, io mi fido del dato che ho messo perché l’ho preso dal documentario di National Geographic).
In alcuni video si vede la furia del mare distruggere tutto quello che incrocia il suo cammino senza il minimo segno di cedimento. Solo un paesino si è salvato dalla furia delle onde, Fudai, situato proprio nelle zone più colpite dal sisma e dallo tsunami. Qui, il defunto sindaco, conscio dei pericoli che uno tsunami avrebbe portato, fece alzare un muro che corre per tutta la lunghezza del paese. Alto 16 metri, questo muro ha protetto i cittadini da una morte certa e ora, quegli stessi cittadini che tanto avevano criticato la decisione del sindaco, lo hanno celebrato come un eroe.
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Se ne avete la possibilità, guardatevi i documentari di National Geographic in merito a questi eventi. Credo che stiano inondando i canali di sky in questi giorni. Io ne ho visti due: uno sul terremoto e sullo tsunami visti attraverso i video amatoriali della gente. Poi ho visto anche il documentario in cui vengono analizzate le cause del disastro di Fukushima.
E proprio qui volevo arrivare: Fukushima. La centrale nucleare è situata proprio sulla costa e, dopo essere stata danneggiata dal terremoto e aver rischiato il black-out, è stata colpita in pieno dalle onde dello tsunami. La situazione è sembrata subito molto grave. Dei 6 reattori della centrale, 3 sono esplosi alcuni giorni dopo la catastrofe. L’acqua di mare riversatasi nei bacini nucleari, ha interrotto l’afflusso di corrente che pompava continuamente acqua all’interno dei reattori per raffreddare le reazioni nucleari che avvenivano al loro interno. Una volta interrotto questo flusso d’acqua(fa strano pensare che l’acqua abbia dato problemi al rifornimento d’acqua), le barre di combustibile si sono fuse, rilasciando pericolose radiazioni nell’aria. L’ex primo ministro, Naoto Kan, richiese l’evacuazione di tutte le persone che abitavano nei pressi della centrale e dichiarò off-limits, la zona del disastro. Solo gli addetti ai lavori erano autorizzati ad entrare nella centrale per cercare di stabilizzare il tutto. Molti errori furono commessi a Fukushima e ci fu anche il concreto rischio che le radiazioni si spargessero per una zona molto più vasta di quella odierna. Tokyo stessa, situata a più di 200 km dal sito, rischiò di subire un ordine di evacuazione generale. Lo scenario che sarebbe potuto avverarsi sembrava quello classico dei film apocalittici. Invece, fortunatamente, con un duro lavoro e con il sacrificio di molti, si riuscì quasi del tutto ad evitare che le radiazioni, letali per la vita, si spargessero in un’area più vasta. Ma, nonostante questo, nei mesi successici al sisma, ci furono molti episodi di alimenti contaminati anche dall’altra parte del Giappone rispetto a Fukushima.
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La situazione, ad oggi, non è buona. La zona intorno alla centrale è stata più volte dichiarata “inadatta alla vita”, ma la TEPCO, società proprietaria della centrale, è riuscita ad abbassare le temperature dei reattori, portando un po’ di tranquillità nel cuore delle persone. Se avete voglia, qui potrete trovare il rapporto di Greenpeace su Fukushima. E’ in inglese, ma confido nel fatto che le professoresse italiane siano insegnanti decenti.
Con un lavoro duro e meticoloso, si potrà sperare di smaltire tutte le scorie nucleari accumulatesi in quei giorni di inferno. Io so che il nucleare crea molta energia, lo sapeva anche il Giappone, ma credo che questo incidente farà cambiare la linea di pensiero di molti. I cittadini in primis, proprio oggi, proprio nel giorno del primo anniversario del disastro, hanno manifestato in molti il loro NO AL NUCLEARE! Confido nell’intelligenza dei politici giapponesi e sono sicuro che, se daranno retta alla volontà popolare, il nucleare verrà smantellato o, quantomeno, ridotto ai minimi termini in favore dell’energia pulita. E, visto il livello di tecnologia che il Giappone ha, sono convinto che potremo presto guidare auto volanti che vanno ad energia solare. Sono stato troppo ottimista? Forse si, ma sognare non costa nulla.
Vi lascio con alcuni video e immagini molto toccanti. E vi linko alcuni articoli di approfondimento molto interessanti.
In questo video, l’Imperatore Akihito, dopo essersi ripreso dall’intervento in cui gli hanno impiantato un bypass al cuore, dedica un minuto di silenzio alle vittime della tragedia. http://video.repubblica.it/dossier/giappone-terremoto-tsunami/giappone-un-minuto-di-silenzio-con-l-imperatore/90081?video=&ref=HRER1-1
In questo articolo, viene approfondito e analizzato il rapporto di Greenpeace di cui vi parlavo prima.
A questa pagina del sito di Repubblica.it, potrete trovare video e articoli sul terremoto e sullo tsunami dell’11 marzo 2011.
Qui, il video di Minamisanriku, cittadina che ad un anno dal terremoto è ancora invasa dall’acqua.
[fonte – Repubblica.it]
NicoGuitar 11 Marzo 2012 il 12:26
Complimenti per l’articolo…siamo di fronte ad un popolo dal quale potremmo imparare molto…cominciando da ognuno di noi e sperando di svegliarci da questo sonno che ci trascina in balia di politici egoisti e ignoranti…
tappoxxl 11 Marzo 2012 il 12:39
grazie per i complimenti…si, la nostra classe politica non sar� mai decente…invece loro e i loro politici sanno cosa voglia dire la parola “etica”…i nostri conoscono solo 3 parole: soldi, fica, droga!
Devib 11 Marzo 2012 il 17:45
Loro la conoscono anche troppo la parola “etica” : in anni hanno avuto 19 primi ministri,quindi c’� una certa precariet� in quanto gestione politica,a meno che non abbiani delle contromisure di qualche tipo.