Teenage Mutant Ninja Turtles – Recensione

di Rorschach 3

Un saluto a tutti i lettori di Komixjam! Lo ammetto, il vento anni ’80 mi ha contagiato per bene. E dopo l’articolo della settimana scorsa su He-Man, vorrei continuare a parlarvi di un altro mito di quel mai troppo meraviglioso decennio…

E quello di cui vi parlo oggi ha segnato in maniera indissolubile la nostra infanzia, al pari dell’uomo un pò Bruce Lee e un pò Mad Max che vaga in un deserto postatomico uccidendo punk sotto steroidi.

Sto parlando di Teenage Mutant Ninja Turtles, da noi più conosciute come Tartarughe Ninja. Alzi la mano chi di voi non ha mai visto il famosissimo cartone animato, datato 1987: Tartarughe Ninja alla riscossa. O magari il film del 1990, a cui hanno fatto seguito altri due lungometraggi meno riusciti, ed un film d’animazione nel 2007,senza contare le produzioni post-anni 2000 e quelle inedite in Italia.
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Quanta nostalgia....
Quanta nostalgia….

Ma quello di cui voglio parlarvi oggi, cari lettori, è quello che ha ispirato il cartone animato delle quattro tartarughe mutanti: il fumetto Teenage Mutant Ninja Turtles, di Kevin Eastman e Peter Laird (entrambi scrittori e disegnatori), datato 1984.

Dove, per la cronaca, tutte le Tartarughe portavano una fascia rossa.
Dove, per la cronaca, tutte le Tartarughe portavano una fascia rossa.

E questo fumetto è doppiamente meraviglioso, perchè oltre ad essere qualcosa sulle Tartarughe Ninja(cioè qualcosa che gente come il sottoscritto ha adorato a dire poco), rappresenta un lavoro fumettistico di un certo livello.
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Inizialmente nato come una pseudoparodia delle opere di Frank Miller ( Ronin e Daredevil, più nello specifico), Teenage Mutant Nija Turtles(da qui TMNT) era completamente privo del lato comico del cartone animato; i toni erano molto più seri e violenti, e la serie spaziava in un modo che solo negli anni 80 era possibile. Quattro tartarughe mutanti addestrate alle arti ninja da un topo(!), una storia di vendetta personale e di onore in stile giapponese, un cattivo che più cattivo non si può(Shredder, l’ antagonista preferito in assoluto di chi vi scrive), uno scienziato pazzo terrorista e i suoi piccoli robot assassini, e triceratopi antropomorfi spaziali…tutto questo solo nel primo numero!

Triceratopi spaziali. Che vuoi di più dalla vita?
Triceratopi spaziali. Che vuoi di più dalla vita?

La storia è bene o male quella che tutti conosciamo: quattro tartarughe ed un topo entrano a contatto con del liquido tossico, (che cade da un camion che stava per investire un cieco, salvato da un ragazzino che ci rimette la vista: piccola citazione del marvelliano Daredevil) che li rende umanoidi e capaci di parlare. Addestrate alle arti ninja dal topo, che le ha apprese da un maestro giapponese di cui era l’animale da compagnia, Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Donatello si trovavano di fronte a svariate avventure, con la vulcanicità creativa e la varietà di stili tipica di quel periodo (il fumetto non era il massimo dell’accuratezza, ma chi se ne frega, erano gli anni 80!).

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La psicologia dei quattro protagonisti era più approfondita rispetto alla serie animata: Leonardo (quello con le spade, per chi di voi non conosce le Tartarughe e che dovrebbe essere deriso da Crom e scacciato dal Valhalla) era il ‘protagonista’ della serie e capo del gruppo, nonchè il più interessato alle dinamiche del bushido(la via del guerriero giapponese). Raffaello(quello con i sai, sempre per le infime persone di cui sopra) era il ribelle, spesso in contrasto con i rigidi dogmi che la dottirna ninja imponeva. Donatello(bastone) era quello più al passo con la tecnologia, e Michelangelo(i nunchaku) quello che più si adattava al caotico ambiente della città.

La qualità del lavoro dei due autori, che si spartivano equamente storia e disegni, era ineccepibile, facendo di TMNT un piccolo gioiello del fumetto indipendente americano, con tutti i pregi che si potevano trovare nella narrativa disegnata (d’intrattenimento) di quel periodo.

Gli autori
Gli autori

Piccola cosa che potrebbe interessarvi, il fumetto originale delle Tartarughe Ninja è tranquillamente disponibile in Italia, edito dalla 001 edizioni.

Alla prossima, magari con un altra chicca degli anni ’80…

Commenti (3)

  1. … �___� Quanti ricordi e nostalgia!!!
    Da bimba andavo matta per la serie animata dell’87!!
    Avevo anche i pupazzetti di Michelangelo e Donatello! �___�
    Un mito della mia infanzia… *_*

  2. Loro mi hanno fatto amare la pizza.

    No, non � vero, per� li amavo. E vedere segmenti del fumetto originale m ha davvero colpito.

  3. Amarcord!

    Qualcosa di impagabile! 😀

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