Commento: giunge al termine anche il secondo ciclo di episodi dedicati al secondo racconto del ciclo di light novels che hanno permesso a “David Productions” di farne un anime: la storia del complicato sentimento che unisce Noloty a Zatoh e quest’ultimo a tutti i Niku dell’isolotto sul quale si stavano addestrando per diventare dei “mostri” da mandare all’assalto della Libreria e della sua Direttrice: il mistero dietro al travestimento di Zatoh assume qui una dimensione logica e razionale che si poteva pensare non sarebbe stata concessa in virtù di un alone di mistero da mantenere tale, e che invece sparisce per permettere al desiderio di Noloty di proteggere il mondo con il suo nuovo amico di avvicinarsi maggiormente al diventare realtà. Per ricollegarmi a quanto dicevo nell’analisi dello scorso episodio a proposito del sistema magico esistente nel mondo di “Bantorra”, è fantastico constatare – una volta di più – come il realismo e la logica di coerenza interna abbiano avuto la meglio sulle esigenze di trama: Mince e Mattalast nel sesto episodio parlavano di impossibilità di possedere più di una skill magica, pena la pazzia, salvo trovarsi di fronte ad un avversario che ne padroneggiava ben quattro… la creazione di un’escamotage narrativamente solido a giustificare questa anomalia è un tocco di classe in più (l’ennesimo) che non può far altro che cementare le mie già ottime impressioni globali sulla serie. Peccato per alcune scene un po’ sottotono a livello tecnico, l’animazione di PA Works vista su “CANAAN” applicata al combattimento Noloty – Zatoh/Enlike sarebbe stata quasi mesmerizzante…
Riassunto: Zatoh prosegue nella lettura del libro sulla vita di Enlike e ne apprezza i disperati tentativi per diventare “mostro” poiché non è destino solitamente gradito alle persone: dopo aver ucciso quattro suoi compagni, la vita del ragazzo sull’isolotto non è certo più felice di quando vi arrivò e le parole di Ganbanzel sulla capacità di sorridere derivata dall’omicidio dei propri nemici gli appaiono ogni giorno più vuote e lontane. Sfidato da Sassali al singolar tenzone di magia sotto lo sguardo attento ed imparziale di Bramotte, i ragazzi combattono con le proprie abilità magiche ma Enlike, solitamente il più forte di tutti, non riesce a lanciare il suo fulmine ed i proiettili d’acqua dell’avversario si tramutano improvvisamente in minaccia concreta: con un trucchetto elementare, Enlike crea un diversivo che gli permette di giungere alle spalle del nemico e lanciare l’attacco al quale però Sassali risponde e che alla caduta di entrambi al tappeto ma la maggior potenza e precisione di Enlike basterà ad uccidere il ragazzo subendo a sua volta gravi ma non mortali ferite. Ricoverato in una casa lì vicino, il ragazzo si sveglia la mattina dopo assistito da Qumola che gli ha medicato le ferite, fasciato la spalla… e che gli chiede di mettersi su di un fianco per medicargli la schiena: Enlike spiega di non essere ferito ma Qumola insiste ed il ragazzo obbedisce ignaro che la giovane cameriera abbia intenzione di piantargli un coltello a tradimento: cercando di capire quanto sia felice nell’aver ucciso cinque persone, la ragazza apprende con stupore il grande tormento interiore che consuma il ragazzo e si rende conto che tutto quanto fatto non è stato figlio della goduria omicida bensì di ordini ricevuti dall’alto e, lasciando cadere il coltello, rivela quelle che erano essere le sue vere intenzioni… contro le quali Enlike non ha nulla da obiettare, visto che ormai “ridere” è un’utopia o quasi. Dopo avergli chiesto di uccidersi per il bene di tutti, Qumola scappa e Bramotte capisce essere successo qualcosa dato che Enlike gli chiede di farlo smettere con gli omicidi, una richiesta che il supervisore rigetta con forza e, colpendo il ragazzo, se ne và all’inseguimento di Qumola mentre una visione di Ganbanzel rivela al ragazzo che non potrà più diventare un “mostro” e che ha perso la sua chance il giorno che rifiutò il sorriso di Meseta: rivestitosi alla meno peggio si mette all’inseguimento di Bramotte e lo uccide con il suo fulmine ma sul tortuoso sentiero dell’isola trova i cadaveri di tutti i suoi compagni che probabilmente anche Qumola ha visto ed infatti la trova su uno spuntone di roccia pochi passi più avanti, in lacrime ed in preda ad un attacco isterico: comprendendo che non potrà mai più sorridere, Enlike scaglia il suo fulmine su di lei, gettandola nell’oceano sottostante.
Di nuovo al presente narrativo, Zatoh spiega che questa è stata l’inutile e patetica vita di Enlike Bishile… una vita che ormai è morta e sepolta e che non tornerà più a galla. Non comprendendo come ciò possa essere possibile poiché è chiaro che il “vero” Zatoh che Noloty ha conosciuto è in realtà Enlike, la ragazza continua a nutrire dei dubbi sul suo avversario ed i sentimenti che lo muovono ma gli occhi di Mince le confermano che quello che hanno ora di fronte è esattamente lo stesso mostro che attaccò la Libreria: la spegazione a tutto ciò è fornita – a sorpresa – proprio da Mince che rivela all’amica il “segreto” con il quale Zatoh le ha permesso di parlare con un morto, vale a dire il poter di Honkui (divoratore di libri) che possiede il ragazzo e che credeva potesse esistere solo nelle leggende e nei racconti dei tempi che furono ma che evidentemente non è così. Zatoh ha la capacità di assoribre i libri e far si che i relativi proprietari (ed abilità annesse e connesse) passino a lui… una sorta di “libreria mobile” che nel tempo si è tramutato in macchina da guerra! “Vedere per credere”, con queste parole il ragazzo si getta maschera e mantello e divora sotto gli occhi dei due Librai il tanto agognato libro di Luimon: alla vista della scena Noloty urla disperata e scioglie tutti i freni che ancora le impedivano di combattere, gettandosi sul nemico senza però ottenere nulla poiché il divario di valori tecnici è incolmabile. Da dentro il corpo di Zatoh, Enlike sente cosa sta accadendo fuori e, guardando il libro di Qumola, ricorda il giorno dell’attacco alla Libreria quando vide l’ingresso di altri “ospiti” nel corpo e scoprì il libro della giovane cameriera e del suo arrivo sull’isolotto, con la preoccupazione di Relia ed il desiderio di salvare tutti che di lì a poco sarebbe nato in lei. Rivediamo tutta la scena del tentato omicidio di Enlike dalla prospettiva di lei e l’accettazione della morte durante il volo a peso morto nell’oceano fino a ritornare alla realtà dove Enlike capisce di dover eliminare le anime dei suoi compagni per togliere i poteri a Zatoh e permettere a Noloty di vincere. Lanciando fulmini ovunque, il piano si attua perfettamente e la ragazza stende l’avversario picchiandolo con violenza fino a far riemergere Enlike una volta per tutte. La minaccia del “mostro” di Ganbanzel è finita, e i Librai hanno forse trovato un nuovo alleato.
Download: Tatakau Shisho 08 ITA by Freedom
BaronW. 28 Novembre 2009 il 13:12
bella puntata, ma che fine avr� fatto il tizio che usa le lame circolari?
Grande Mu 28 Novembre 2009 il 22:53
Da quel che s� a riguardo delle novels, Volken dovrebbe ricomparire verso la fine 😉
Spif89 29 Novembre 2009 il 04:19
� un p� particolare come anime..per� mi piace, bella puntata :cheerful: grazie KJ :biggrin:
BaronW. 29 Novembre 2009 il 19:03
mannaggia, mi dispiace che Volken torna cos� tardi, mi sarebbe piaciuto vederlo di pi�, sapete che ancora non ho capito bene tutti i poteri quali sono?