Per parafrasare l’Azzeccagarbugli dei Promessi Sposi Manzoniani: “Riccardo Zara, chi è costui?“. Leggendo il titolo di questo articolo, la risposta appare ovvia: il leader/fondatore/autore del gruppo I Cavalieri del Re, forse il più prolifico gruppo musicale che si sia mai occupato di realizzare sigle italiane degli anime del passato. Ma Riccardo Zara è, soprattutto, un musicista e compositore a tutti gli effetti:
sigle anime jap
Ciampax Manga Mondo 6: Superobots/Rocking Horse
Gli anime serializzati arrivarono in Italia, per la prima volta, nel 1976, quando la allora Rete Due (odierna Raidue) iniziò a trasmettere serie animate come Barbapapà, Vicky il Vichingo, Heidi ed Atlas UFO Robot. Sin dal loro approdo nell’immaginario dei bambini ed adolescenti, che iniziarono a passare buona parte delle loro giornate piantati davanti allo schermo per ammirare questo spettacolo che andava oltre la semplice animazione “Disney” che fino ad allora aveva regnato incontrastata, fu chiaro che era necessario creare qualcosa che fosse un segnale identificativo immediato per questa o quell’altra serie. Fu così che, man mano che le produzioni animate sbarcavano in Italia
Ciampax Manga Mondo 4: Le ending di naruto (1)
Qualche tempo fa uscì il seguente articolo in cui avevo promesso un seguito a breve. Bé, a causa dei problemi che vi dicevo nella scorsa puntata del CMM, per un po’ ho dovuto abbandonare l’idea di poter scrivere questi articoli a causa del tempo… ma ora siamo qui e di nuovo pronti a partire, ed eccoci finalmente a discutere di quelle che normalmente passano in secondo piano in un anime: le sigle di chiusura!
I cantanti degli anime uniti contro la fame
Ok gente, oggi avrete un articolo un pò noioso, ma la cosa mi sembrava più che degna di attenzione e ve la ho voluta segnalare.
Ora, non mi sono mai informata su quanto i giapponesi tengano alla solidarietà o quanto si distinguano all’interno delle varie associazioni per questo, ma, almeno a livello personale, non ho mai sentito nulla al riguardo. Se uno si mette a riflettere sulla loro “natura” poi, viene spontaneo pensare che non devono essere poi un popolo così generoso verso il prossimo. In effetti, di iniziative legate alla solidarietà in giappone non ne sono mai state molte, o almeno il risalto mediatico dato a questi eventi è sempre stato pari a zero (vi invito ovviamente a correggermi qualora stessi dicendo fandonie).
Ebbene, stavolta i cari nipponici si sono messi d’impegno e hanno sfornato un progetto di solidarietà, non molto originale forse, ma, speriamo, efficace. La forma è una di quelle a noi più note, ovvero