Avete presente il palio di Siena? Un evento dove partecipano uomini e donne a cavallo in varie imprese di abilità col proprio animale, agilità e forza? In Giappone, il Soma Nomaoi anima i giapponesi pieni di orgoglio per i propri costumi, ciò avveniva ogni anno precisamente a Minamisoma. Fino a quando l’11 marzo del 2011, uno tsunami si schiantò contro il Giappone e fece tremare le centrali nucleari. La cittadina che ospita l’evento, si trova ai piedi dei reattori dello stabilimento di Fukushima ed ha subito un forte degradamento a causa delle radiazioni del dopo-tsunami. Il Palio Giapponese è stato così annullato nel 2011.
Ma quest’anno le imprese medievali dei nostri eroi samurai riprendono a galoppare a Minamisoma. Uno spettacolo che attira a se migliaia di visitatori, nonostante il recente disastro, pronti a scattare una miriade di foto ai corraggiosi partecipanti. L’evento ha lo scopo di ricreare le battaglie e gli allenamenti segreti che i samurai del clan Soma facevano nel Medioevo. I giovani, che cavalcano i quadrupedi, sono ornati con elmi, vestiti tipici del 10ª secolo, possiedono delle spade affilate che imitano alla perfezione quelle dei samurai. I cavalieri girano trionfali seguiti dal signore feudale intorno ad un’ippodromo costruito appositamente per il festival che dura tre giorni.
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Hideki Noda, 23 anni, agricoltore, ha detto che vuole mantenere il festival in vita, ma non sapeva quando sarebbe potuto tornare nella sua città natale a pochi chilometri dai reattori colpiti dallo tsunami, “Sono orgoglioso del festival” dice sorridende Noda “...la generazione di oggi dovrebbe prendere le redini dell’organizzazione di questo favoloso evento e così facendo di far continuare questa tradizione millenaria”. Organizzare il festival quest’anno è stata una sfida, gli organizzatori hanno trascorso un intero anno per preparare il tutto dopo il disastro. Hanno decontaminato la zona e reso accessibili a uomini e animali la zona. Si è ricorso all’importazione di equini poichè circa 100 cavalli locali lo scorso anno, a causa dell’innondazione, sono morti annegati o di fame. Koichi Fujita, un’organizzatori ha detto: “Vorrei mandare un messaggio al mondo, le vittime di questo disastro devono essere un rinnovo del senso di spirito” e continua dicendo: “Speriamo che questo evento contribuirà ad accelerare la ricostruzione della nostra comunità“. E noi, comunità italiana, ci auguriamo che Fujita e i suoi compagni riescano nell’intento, perchè una legenda come il Samurai non può e non deve morire.