Due episodi, il 4 e il 5, che aggiungono elementi alla lore di Sidonia. Elementi di sfondo che poco ci permettono di fare previsioni, ma piuttosto speculazioni sul passato.
La task force mandata a combattere il gauna viene annichilita, e qui ecco il primo dettaglio: le kabizashi, unica arma capace di distruggere un gauna definitivamente, sono in numero limitato. A quanto pare la punta distruttiva è composta di un materiale particolare da cui è stato possibile creare un numero ristretto di lance. Materiale raro che dubito sia originario dalla terra, molto più probabile sia stato trovato durante le peregrinazioni della Sidonia. Ciò vorrebbe dire, se fosse vero, che gli umani sono stati sguarniti di armi con cui combattere i gauna fino al recupero del suddetto materiale?
Per quanto riguarda i gauna, anche se non sappiamo bene cosa siano, notiamo come le loro capacità di adattamento siano impareggiabili. Partendo dalla capacità elaborare un sistema che permettesse di schivare il colpo di cannone, fino alla capacità di implementare un cannone a particelle di Higgs all’interno del proprio corpo. Se la seconda di queste abilità può sembrare curiosa e legata al “fanta” della parola fantascienza, la prima invece mi permette di aprire una parentesi riguardo l’attendibilità scientifica di Sidonia no Kishi. Certo, un vascello spaziale di quelle dimensioni e quelle attrezzature è inimmaginabile, ma ci sono piccoli/medi dettagli che hanno quella vena di realismo probabile, o quantomeno credibile.
La capacità di produrre (termine erratissimo, ma capiamoci…) energie tramite fotosintesi è forse quella che m’ha meno sorpreso, anche se nell’episodio 5 è poco comprensibile da quale fonte luminosa Shizuka riesca a fotosintetizzare. Quando uno dei personaggi minori mise in palio con un’altra ragazza la possibilità di fotosintetizzare assieme pensavo fosse qualcosa di simile ad un invito a cena, ma dopo aver visto quest’episodio capisco che si tratta di qualcosa di più intimo; ciò era dovuto al fatto che non ritenevo necessaria la completa nudità per portare a termine processo.
Ciò che più suscita il mio interesse è un’altra delle novità forniteci dall’ingegneria genetica: il terzo sesso. Un terzo sesso, o non sesso. Ci sono infiniti modi a questo modo per permettere la continuità nelle nascite, dalla fecondazione in vitro all’affitto dell’utero. Tutti già presenti nella nostra epoca, quindi perché questo sviluppo nell’ingegneria genetica? Non per favorire l’aumento della popolazione, e dicendo ciò forse contraddico ciò che dissi in un mio precedente articolo. E’ più probabile, come mi suggerisce una voce fuori campo, che si tratti di un progetto eugenetico a lungo termine. Creare geneticamente degli esseri dotati, oltre che della possibilità di scegliere il proprio sesso, di altre “informazioni” a livello genetico (mutazioni) che si vogliono rendere la norma nella popolazione attuale. Per fare ciò, serve che l’accoppiamento tra questi individui e la popolazione da migliorare avvenga senza “sprechi”. Che sia così che si sia arrivati alla fotosintesi nell’essere umano? O c’è dell’altro? Vedremo.
Sono anche rimasto particolarmente colpito dall’accuratezza (la mia mente molto poco scientifica ha percepito accuratezza) nella scena di cambio di rotta della Sidonia. Scelta sofferta, perché per modificare il moto rettilineo uniforme nello spazio vuoto di un sistema non inerziale serve l’intervento di una forza esterna, in tal caso l’accelerazione di un motore laterale che permette la virata. Tutto questo comporta degli effetti collaterali all’interno del sistema: danni alle strutture, variazione temporanea della gravità interna. Numerosi morti, numerosi danni agli edifici effetti collaterali calcolati e che ben valgono la sopravvivenza dell’intera nave, secondo il capitano.
Ultima cosa: la riserva d’acqua. Una nave-città del genere deve avere una riserva d’acqua immensa, e così è infatti. Parte di questa è usata addirittura come zoo acquatico, accessibile a pochissimi. L’approvvigionamento d’acqua, mia ipotesi, avviene tramite le trivellazioni di ghiaccio di cui siamo stati testimoni a inizio serie. Operazione di routine, ma perché ho come il vago sospetto che i top brass sapessero che li sotto ci fosse un gauna e volessero risvegliarlo?
Sappiamo che l’ultima guerra con un solo gauna è avvenuta 400 anni prima ed è stata quasi fatale per l’umanità trasportata dalla Sidonia. Quindi perché qualcuno, cosciente della posizione di gauna dormienti, vorrebbe risvegliarli? Le risposte che mi do sono due: studio o completismo nell’annientamento. Ma questa è una cosa che scopriremo solo col tempo.
Shizuka ci rivela qualche preziosa informazione durante il periodo a stretto contatto con Tanikaze. Il primo gauna ad apparire aveva una forma umanoide. Per di più lei parla di questa sensazione su come i gauna vogliano solo “comunicare” con gli esseri umani. Se l’interconnessione degli universi narrativi di Nihei mi aiuta, ho come il sospetto che i gauna siano un prodotto umano o comunque di cui gli esseri umani erano a conoscenza quando apparvero e che furono studiati a fondo (Optometria, nessuno? No?). Il fatto che in Sidonia no Kishi la divisione gauna-Gardians sia così netta e non vi siano gauna bianchi e neri spero si mantenga. Non vorrei si arrivasse al punto di combattere il male con la natura del male.
Probabilmente molte delle domande che mi faccio avranno risposta entro la fine della serie, altre no. Speriamo bene. Alla prossima!
Regola 15 Maggio 2014 il 21:04
Coppia di episodi che ho apprezzato tantissimo, anche la CG, dopo il terzo episodio mi appare pi� gradevole.
ningen 16 Maggio 2014 il 09:42
La 4 credo che sia la puntata migliore fino ad ora. Adrenalina a mille e tanta azione. La manovra di virata che effettua la Sidonia � stata spettacolare, sebbene con conseguenze disastrose. Credo che non ci si annoi nemmeno un secondo. La 5 � meno “tambureggiante”, pi� pacata, per� ricrea bene l’isolamento e la questione sopravvivenza in una situazione simile (per certi aspetti ricorda il film Gravity).