Shingo Araki: morte di un grande animatore.

di Ciampax 1

E’ accaduto il primo dicembre, ma io l’ho scoperto solo oggi: una notizia che mi ha letteralmente fatto piangere. Si è spento all’età di 72 anni Shingo Araki, uno dei più grandi character designer della storia dell’animazione Giapponese. Cosa ha fatto? Bé, sapete, le solite cose, come ad esempio: I Cavalieri dello Zodiaco, Lady Oscar, Kimba il Leone Bianco, Lupin! E l’elenco potrebbe continuare all’infinito!

E’ difficle scrivere qualcosa su un mostro sacro come lui che, nonostante la fama e gli onori, rimaneva sempre defilato, quasi sconosciuto, lasciando che gli “autori ufficiali” delle opere che lui trasformava in forma animata si prendessero il merito del suo lavoro: Araki è stato uno dei più grandi appassionati e professionisti dell’animazione del Sol levante, un innovatore come pochi prima di lui (pensate alle inquadrature particolari, alle deformazioni che faceva assumere a certi suoi personaggi, ai giochi di luce e colori che contraddistinguevano gli anime a cui lavorarva). Araki è stato uno dei grandi “rivoluzionatori” (insieme allo studio Gonzo e alle stesse case di produzione da lui fondate, Studio Jaguar e Araki Production) del concetto di “cartone animato” così come orginariamente concepito in terra giapponese e a lui, ed al suo lavoro, si deve la crescente tecnica di lavorazione e produzione degli anime. Basti paragonare opere anche piuttosto vecchie (come Lady Oscar o I Cavalieri, fine anni Settanta, primi anni Ottanta) con altri anime contemporanei per notare sostanziali differenze nella qualità di realizzazione e nell’impegno profuso per ogni singola “animazione”.

Non saprei cos’altro dire su un “signore” (ed è il caso di dirlo) che è stato artefice della rivalutazione (e conseguente ampliamento del mercato) degli anime, grazie al quale questo “fenomeno” mediatico si è diffuso (già alla fine degli anni Settanta) anche qui da noi in Italia (e senza il quale, probabilmente, la cultura giapponese del fumetto ci sarebbe stata sempre preclusa!). Mi limito a dargli un ultimo addio, ringraziandolo dal profondo del cuore per la sua bravura e passione, insieme ad alcune delle sue “creature” animate più famose. Addio Shingo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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