Finalmente eccoci qui con l’appuntamento mensile col manga di Shingeki no Kyojin, uscito il capitolo 52 giusto qualche giorno fa… avrei voluto fare uscire il commento al capitolo prima ma ero stato messo “fuorigioco” da altri impegni.. e dovrei iniziare il commento anche di UQ Holder!, per questo esperimento di dare spazio a un nuovo shonen firmato da un autore già consacrato dal successo. Ma proprio non ce l’ho fatta, comunque questo manga non scappa, e il numero di capitoli all’attivo non è eccessivo: sono infatti quindici. Vediamo come si evolverà quindi la situazione, intanto cominciamo a parlare di Shingeki, ma non partiamo dal capitolo.
Qualche giorno fa Yoshiyuki Tomino, creatore del meta-universo Gundam, ha rilasciato qualche dichiarazione sul lavoro di Isayama dopo aver visto qualche spezzone dell’anime e del manga… non ci interessa, in questa sede, cosa ha detto il vecchio padre di quegli amabili scatolotti che rispondono al nome di Gundam, ma non vorrei fossimo all’origine di una battaglia tra due schieramenti di sostenitori infervorati. Se così fosse (non ne ho idea perchè non seguo troppo i movimenti della fandom), sarebbe l’ennesima prova dell’inadempienza del genere umano: se avete tempo per litigare su quisquilie del genere perchè non andate a coltivare un fazzoletto di terra? (Scusate l’eccessività, ma quando la fandom esagera va punita… che c’entra Shingeki con Gundam? Ridate un’occhiata alla mia analisi del manga.) Fatto sta che Isayama, sentitosi chiamato in causa, ha rilasciato una dichiarazione in cui, visto il successo del suo manga e il crescente pubblico che lo acclama, modificherà il finale per renderlo più positivo… no. Tutto ma non questo. Spero vivamente che abbia deciso di passare da un finale tragico e disperato culminante con la morte di tutti a uno non tanto bello ma con qualche nota di positività, perchè un lieto fine, “un tutto è bene quel che finisce bene” (sebbene ci siano molti modi possibili per strutturare un lieto fine) non sarebbe adatto a questo manga se non dopo una complessa ricostruzione di tutti i vari elementi in gioco. Confido che Isayama, da esperto sceneggiatore, sappia queste cose e ne tenga conto.
Capitolo estremamente più lento del solito il 52, probabilmente per il fatto che i personaggi si limitano unicamente a discutere di svariati argomenti: ho dovuto leggere con maggiore concentrazione rispetto al solito per non perdermi i vari passaggi e le transizioni, in modo da riuscire a identificare una struttura d’insieme del capitolo. E il punto centrale è la morte del prete Nick: anche in questo mondo sull’orlo della rovina gli esseri umani non hanno dimenticato che possono uccidersi fra di loro, facilitando il lavoro ai Giganti. Per questo motivo Hanji vorrebbe che Eren restasse al sicuro ancora un po’; è la stessa Hanji (con quegli occhiali è una detective perfetta) a sospettare che si tratti di omicidio su commissione, e ammetto che sebbene manchi di una vera e propria prova per accusare gli assassini, la sua ricostruzione è facile da accettare. Questo vorrebbe dire, però, che tra gli esseri umani non ci sono solamente persone che sanno, ma che vogliono che la verità non venga a galla: quale verità stiano proteggendo non è ancora chiaro, ma mi appare come qualcosa che potrebbe distruggere definitivamente le fondamenta di questa fragile società umana.
Padrone della seconda parte del capitolo il breve flashback di Historia (dagli ultimi commenti pare proprio che sia finito), che ci racconta la sua drammatica storia: posso essere un po’ cinico? Non è che consideri questa parte del capitolo brutta o inutile, ma l’enfasi data sulla violenza, gratuita quanto il dramma della vicenda di questo personaggio, non mi ha toccato o sconvolto più di tanto, lasciandomi pressochè insofferente. Probabilmente perchè c’era da aspettarsi una storia del genere, e perchè in questo manga tutte le storie dei vari personaggi sono in qualche modo drammatiche; oppure, Isayama è riuscito perfettamente a rendere l’idea del distacco, del disinteresse, con cui Historia è stata trattata sin da piccola fino al giorno in cui sua madre è stata uccisa davanti a lei (i morti sono bravissimi a mantenere i segreti). Non so quale delle due possa essere stata la causa di questa mia reazione. Bel capitolo, direi anche tematico. E viene ribadita ulteriormente l’importanza dell’esistenza di Historia, tale che sembrerebbe determinante il semplice fatto che sia in vita, e che qualcuno potrebbe aver scelto di permetterle di vivere proprio in virtù di questa sua importanza (per usarla? Per proteggersi?).
Fatto sta che, chiara o meno la situazione, il 104esimo squadrone deve organizzarsi, c’è la fascia più esterna di mura da recuperare (cosa che sembrerebbe ora realistica grazie ai poteri di Eren) e una cantina da ispezionare: se ne parla da tanti volumi oramai, e comincio a essere impaziente di scoprire il segreto, il messaggio, o l’indizio lasciato indietro dal padre di Eren. Quanto dovremmo aspettare ancora non lo sappiamo, di sicuro però il 53esimo capitolo ci farà aspettare più di un mese, la prossima uscita è prevista per l’edizione di Marzo della rivista (che quindi dovrebbe uscire nel mese di Febbraio se non erro). Poco male: se una pausa può servire all’autore per fornire il miglior lavoro possibile ai suoi lettori, ben venga. In chiusura però volevo condividere questo Omake uscito nel dodicesimo volume del manga, pubblicato in Giappone il 9 di questo mese.
Niente paura, eccovi la traduzione. Credo proprio che rivedremo molto presto questo trio.
Giga 13 Dicembre 2013 il 15:01
Nessuno ha tradotto l’omake?
Regola 13 Dicembre 2013 il 15:32
Ho linkato l’unica che ho trovato nell’articolo.