Torno a scrivere dopo due mesi di inattività, e lo faccio con un appuntamento fin troppo rimandato. Senza star qui a cincischiare sui motivi perché per due mesi sono rimasto con le “mani legate”, direi di passare a una rapida ma esaustiva analisi dei capitoli 68 e 69 di Shingeki no Kyojin.
Sono stati due capitoli “ammortizzanti”. Sappiamo tutti che l’arc successivo alla cattura di Eren e Historia sarà importante. Ormai abbiamo ottenuto le informazioni che Rod Reiss poteva fornirci, quindi siam tutti lì che non vediam l’ora che si chiuda la faccenda e si passi ad altro.
Ma Isayama non ha fretta. Prima di iniziare la prossima fase decide di accontentare un certo tipo di fan e realizza tutto un’intero capitolo dedicato alla coppia zio-nipote più sgangherata in assoluto. Tramite un flashback di Kenny riusciamo a mettere diversi “puntini sulle i”; informazioni apprezzabili e utili ma per lo più di non grandissima influenza sulla trama principale. In parte veniamo anche a conoscenza della prima infanzia di Levi (mentre uno spin-off a parte già si occupa della sua gioventù).
Rod è sconfitto e Historia accetta il suo ruolo da regina. Ma i due spunti di discussione che ho trovato più interessanti sono i seguenti. Il primo riguarda le “fondamenta” del mondo dentro le mura. Nell’ultimo capitolo notiamo come la caverna in cui si stava per officiare il rituale sia molto più vasta di quel che sembrasse all’inizio. O quanto meno, se non stiamo parlando della stessa cavità, possiamo notare che il terreno sottostante è composto in maniero omogeneo da uno strato di terra sostenuto da pilastri di cristallo. Una conformazione che abbiamo già visto nei capitoli in cui si parlò della “cittadina d’emergenza” in cui gli uomini delle mura più interne si rifugiavano in caso di calamità. Non voglio proporre l’idea che tutta la superficie all’interno delle mura sia tale (miniere, laghi, fiumi ed altri elementi smentirebbero tale affermazione) ma non possiamo ignorare che tali formazioni pseudo-rocciose (di sicura derivazione titanica) sono più comuni che rare al di sotto del terreno.
Sappiamo che il materiale delle mura è lo stesso prodotto da Annie e lo stesso che riveste Reiner in alcuni punti; a giudicare da come Eren ha salvato i propri compagni in quella grotta sono disposto a supporre, se non scommettere, che è anche lo stesso materiale che compone le cavità del sottosuolo. Al di là del come si sia resa necessario creare delle “zone cuscinetto”, domanda a cui è facile trovare una risposta se partiamo dal presupposto che solo alcune aree sono interessate dal fenomeno, quello che io mi domando è perché ciò sia servito. Che la famiglia reale avesse bisogno di “fortezze invisibili” in cui potersi nascondere? Un posto, come la cantina di villa Armstrong, in cui poter ammassare un esercito o un determinato quantitativo di elementi (persone, viveri, bestiame, titani) in pressochè totale segreto?
O forse sono io che vedo spunti dove in realtà non ve ne sono. Paranoia. Ma al secondo punto no, la paranoia non c’è. Levi scopre da uno zio Kenny in punto di morte due cose di un’importanza capitale: gli Ackerman si sono opposti al primo re e perciò furono perseguitati, Kenny è in possesso di un siero titanizzante. Siero che passa direttamente nelle mani di Levi.
La prima informazione è nuova nuova per Levi, ma non per noi. Sarà quindi interessante vedere in che modo si comporterà il nostro capitano in seguito a tale “rivelazione”. Anche se personalmente ritengo più influente il possesso della fiala di siero. Inutile dire che l’unica vera cosa intelligente che Levi potrebbe fare sarebbe cedere il siero a Hanji e permetterle di studiarne la composizione, ma vari elementi mi fanno pensare diversamente. L’atteggiamento di abbandono con cui si presenta Levi a fine capitolo, la tag che accenna a un’addio imminente, l’informazione che abbiamo da mesi riguardo a un nuovo personaggio che dovrebbe prendere il posto di uno ben noto… tutte cose che mi fanno pensare a un uso improprio del siero da parte del nostro nano da giardino.
Concordato con Erwin, magari, in “tutta sicurezza” lontano dalla cittadinanza e con Hanji che controlla tutto non vada a buone donne come con Rod. In modo da avere l’arma definitiva: l’essere umano più forte delle mura capace all’occorrenza di trasformarsi in un titano altrettanto prestante.
Non lo so sinceramente cosa aspettarmi, ma Levi Ackerman ha così tante death flag addosso che non sanno più dove mettergliele. Ne ha spezzate un centinaio sulla strada per il salvataggio di Eren e Historia ma nessuno può osare tanto e farla liscia. Erwin è fuori gioco senza un braccio, Hanji è in ricovero e Levi ha da morì. E’ tempo per la generazione di Eren di prendere in mano le redini della situazione. Elemento messo bene in chiaro con l’incoronazione di Historia.
Prepariamoci dunque. Il trentacinquenne più giovanile fuori, ma vecchio dentro, di tutto il manga probabilmente farà una brutta fine. Ma con stile, e io non vedo l’ora.