Non passa mercoledì che trovate sull’home page di Komixjam il solito appuntamento con Gli Inguardabili, sempre pronto a ricordarvi che nella vita le belle cose sono come la punta di un iceberg: nascondono una massa infinitamente più grande di cose che sono, per l’appunto, inguardabili. Bando alla ciance e alle pessimistiche metafore che regolano un determinato approccio a certi prodotti dell’animazione giapponese, e cominciamo col presentarvi l’anime di questa settimana: Seitokai Yakuindomo.
La serie nasce come uno yonkoma di Tozen Ujiie pubblicato per la prima volta nel 2007…cos’è uno yonkoma? Si tratta di una striscia verticale di 4 vignette che illustra un breve fatto o un pensiero di qualche personaggio, ne avete sicuramente letti in vita vostra, trovandoli soprattutto alla fine di un volume, utilizzati soprattutto da mangaka umoristici. In pratica, nel 2010 lo studio GoHands (gli stessi di K, della stagione autunnale 2012) ha raccolto tutto questo materiale e lo ha portato nel mondo dell’animazione.
Al primo sguardo Seitokai Yakuindomo è il classico anime in cui i protagonisti sono i membri di qualche Consiglio Studentesco di un liceo giapponese, che passano la maggior parte del tempo a parlare di “niente“ fra di loro mentre qualcuno si aspetta che facciano qualcosa per migliorare il loro istituto…in effetti qualcosa fanno, ma comunque ciarlano molto, come potrebbe fare un gruppo di persone normali (che parlano di cose non troppo normali). Adoro questo genere di serie, mi piace tantissimo vedere come da un argomento si passi senza alcun rigore logico ad un altro, e come si possano avvicendare sviluppi assurdi a circostanze assolutamente normali e plausibili: per questo ho guardato questa serie, nella speranza che fosse simile a Seitokai no Ichizon (che io ritengo la migliore del genere). Ovviamente se l’ho messa ne Gli Inguardabili un motivo deve esserci: sappiate che nonostante questo non mi sono risparmiato la visione dei 13 episodi e svariati OAV fin’ora prodotti.
La trama: l’accademia Osai, rinomato istituto esclusivamente femminile apre i battenti anche agli esseri viventi di sesso maschile diventando mista, ed è per questo che Tsuda, abitandovi vicino, vi si iscrive risultando essere uno dei 28 maschi contro le 524 ragazze. Ed è l’unico maschio che non si è iscritto alla Osai con l’intento di crearsi un proprio harem personale… questa storia sa di vecchio, ma siccome la trama di Yakuindomo è pressochè inesistente chiuderò un occhio. Il primo giorno di scuola ci viene mostrato quanto possa essere difficile per i maschi vivere in tale inferiorità numerica (rispetto a un’interminabile popolazione femminile) attraverso una cinematica di pochi secondi degna del miglior regista horror…credo che per i giapponesi l’associazione harem/paradiso sia legata anche alle affinità tra inferno/paradiso, altrimenti tanti conti non mi tornano. All’ingresso Tsuda fa la conoscenza Shino Amakusa, presidentessa del Consiglio Studentesco (Seitokai, per l’appunto) che emana un’aura di serietà e rispettabilità, ed è in effetti ammirata da tutto il corpo studentesco; Shino è preoccupata per l’integrazione dei ragazzi iscrittisi al primo anno, e costringe pertanto Tsuda a diventare suo vicepresidente, in modo che i maschi abbiano voce in capitolo nelle questioni che determinano la nuova convivenza. Insieme a Shino conosce anche Aria Shichijo, la classica bellezza un pò svampita figlia di ricchi industriali che ricopre il ruolo di segretaria, e la tesoriera Suzu Hagimura, tanto intelligente quanto di bassa statura…tanto bassa che non entra nelle inquadrature e la sua posizione viene pertanto indicata da una freccia.
Qual’è dunque il problema?
Dopo un primo impatto positivo Tsuda scopre come realmente Shino e Aria siano aldilà della loro apparenza di perfezione e rispettabilità: le due hanno frainteso molte delle cose riguardanti il mondo maschile e le conseguenze dell’apertura a questa realtà del loro istituto. Ne risulta praticamente che il 99% delle battute presenti in Yakuindomo sono a sfondo sessuale. Tutte, che esse vengano capite dall’interlocutore o no.
Probabilmente sto esagerando, qualche battuta o situazione senza doppi sensi c’è, seppur molto rara e annegata in quello che è il tema ricorrente delle discussioni dei vari personaggi che si avvicendano. Questi rari momenti sono quelli che forse condividono Tsuda e Suzu, le due uniche “persone normali” della serie, e alcune delle interazioni tra Tsuda e Mutsumi, fondatrice del club di judo, che merita un discorso a parte: questa è una ragazza semplice e ingenua, genuinamente interessata a Tsuda che pertanto non capisce i continui commenti e doppi sensi operati da Shino, Aria e altri personaggi; inoltre, essendo la sua una passione legata a uno sport come il judo, potete immaginare quali e quanti commenti si possano fare a riguardo. La presenza di Tsuda è necessaria per la funzione di molte battute e molte gag, poichè queste si strutturano molto spesso nella struttura del Manzai: si tratta di una forma di commedia tipica giapponese che prevede l’interazioni di due personaggi, uno serio (tsukkomi) e uno invece che prende le parti del buffone (boke). Tsuda ovviamente prende il ruolo di tsukkomi, che cerca sempre di riportare alla realtà, come meglio può, i vari personaggi femminili che compaiono sottolineando le loro battute con commenti a volte anche sarcastici. Credo sia questa la sostanziale differenza tra Yakuidomo e Ichizon (che citavo sopra): mentre Tsuda è utilizzato per completare la scena, il protagonista di Ichizon, Sugisaki Ken, crea la scena diventando spesso il regista delle situazioni e delle interazioni con i vari personaggi.
Soffermiamoci un attimo ad analizzare la situazione: l’umorismo a sfondo sessuale è presente come caratteristica culturale in tutto il mondo, modulato da precise dinamiche socio-culturali. Ciò però non vuol dire che la battuta sconcia (sebbene in Yakuindomo non lo sia apertamente, può essere “intesa” come sconcia) debba far ridere per il semplice fatto di essere presente, soprattutto quando abusata e scontata; nemmeno l’uso di ricercati giochi di parole e significati riesce a mio avviso giustificare quello che in questo caso definirei pura comicità spicciola, o per menti semplici. Il doppio senso, la battuta sconcia e tanti altri strumenti sono funzionali quando vengono adoperati in giusta misura in contesti che possono riceverli, e questo non vale per il 90% delle gag di Yakuindomo e in tante altre opere che sfruttano questa meccanica semplice e comoda per cercare di strappare un sorriso al lettore/spettatore. Fondamentalmente il problema non è neppure nel tema comune presente nello stile umoristico di Yakuindomo, il difetto vero e proprio questa sua prevedibilità e ripetitività. E a questo punto non mi resta che arrendermi o accettare di combattere contro i mulini a vento: la comicità spicciola, necessariamente volgare o repetitivamente legata a un tormentone (o una reazione stereotipata) è quella che va per la maggiore… non è che sia sbagliata, è anche essa una forma di comicità, fino al momento in cui non finisce per degenerare a causa della pigrizia (o i limiti reali) dell’umorista.
È stato dopo la visione di Yakuindomo che sono giunto alla conclusione che il successo di altre opere che sfruttano questo tipo di comicità sia dovuto proprio a dosaggio e contestualizzazione.. quindi in qualche modo devo ringraziarla, se non altro per la conoscenza che mi ha dato di determinati simbolismi e associazioni presenti nel linguaggio e nella cultura nipponica. Non che ne avessi bisogno, comunque. Anche per questa settimana Gli Inguardabili vi saluta, ringrazio quanti mi seguono e apprezzano queste mie presentazioni e riflessioni, e vi ricordo che la parte nascosta di quell’iceberg è sempre molto più vasta di quanto si creda….
Andrea De Amicis 18 Maggio 2013 il 22:43
NON CONDIVIDO MINIMAMENTE IL TUO GIUDIZIO… INFATTI LE VENDITE, LA GRANDE RICHIESTA DEL MANGA IN ITALIANO E IL SUCCESSO DELL’ANIME SMENTISCONO IL TUO GIUDIZIO… ma vabb�… ho letto un sacco di caXXate qui su… una in pi�…
Regola 18 Maggio 2013 il 22:56
La mia opinione non � legge. Inoltre, la prossima volta vedi di non usare il maiuscolo.
fgfdgfdh 9 Febbraio 2014 il 23:19
Hai fatto parecchie arrampicate sugli specchi, anche se devo ammettere che questo anime � di una noia assurda…