Nelle ultime settimane sono stati diversi i volumi annunciati in vista delle fiera del fumetto più attesa di tutto l’anno, il Lucca Comics & Games, e noi di Komixjam ne abbiamo già recensiti alcuni, altri invece sono programmati per i prossimi giorni. Quest’oggi, grazie all’anteprima che gentilmente ci è stata fornita dalla casa editrice J-Pop, sono in grado di presentarvi Saint Young Men di Hikaru Nakamura, manga pubblicato dalla Kodansha che ha vinto il Premio Osamu Tezuka nel 2009 come migliore storia breve. Per scelta della casa editrice non ci è concesso mostrarvi immagini del volume, e quindi sono andato a prenderne alcune dagli speciali animati finora realizzati (un OAV usciì nel 2012 allegato all’ottavo volume del manga, un film di animazione è stato proiettato questo Maggio).
Questo manga ha come protagonisti due figure molto celebri: di più note mi sarebbe difficile trovarle. Gesù e Buddha, sopravvissuti al nuovo millennio, decidono di rilassarsi e di andare in vacanza sulla Terra, anche per cambiare aria e vedere come se la passano i mortali dopo la loro lunga assenza… e per questo affittano un appartamento nella modernissima Tokyo. I due, amici da oramai molti secoli, alla ricerca di divertimento finiranno per mischiarsi tra la gente, provando le varie modernità e lo stile di vita della capitale nipponica non senza qualche intoppo dovuto al loro status divino, e ai loro “poteri“, che di tanto in tanto si manifestano. E poi, le loro “famiglie” li tengono sotto controllo, proprio come farebbero dei genitori con un figlio trasferitosi per frequentare l’università fuori sede…
Saint Young Men è un seinen umoristico costruito e strutturato secondo i canoni del Manzai, un tipo di commedia giapponese le cui origini si perdono nelle pieghe della storia, in cui la scena si focalizza su due personaggi: uno che interpreta il ruolo del buffone o dello stupidotto (boke), l’altro invece interpreta il ruolo dell’uomo retto e serioso (tsukkomi). Gesù rappresenta perfettamente il boke della situazione, per la sua capacità di lasciarsi andare e prestare poca attenzione a questioni di poco peso (ehi, è in vacanza!) mentre Buddha è lo tsukkomi ideale, che con la sua serietà e posatezza (guai a farlo arrabbiare però) garantisce la sopravvivenza a questa buffa coppia di amici all’esplorazione dei tempi moderni. Perchè fondamentalmente è questo quello che i due sono: grandi amici.
Il lavoro di Nakamura è molto “intelligente“. Nella sua costruzione della scena non si lascia andare in complicazioni di nessun genere e riesce sempre a presentare i suoi due personaggi in modo molto spontaneo e genuino, giocando sia con i vari elementi teologici che possono comparire di tanto in tanto, sia con il rapporto dei personaggi con le faccende quotidiane, come cucinare, andare a fare la spesa, o anche semplicemente passeggiare, attività rese spesso esilaranti dalla semplice difficoltà dei due protagonisti di abbandonare una visione metafisica del creato per una più pragmatica. Saint Young Men gioca intelligentemente con tutte queste dinamiche, soprattutto su quelle religiose, senza essere mai pesante, polemico o irrispettoso delle svariate culture che chiama in causa, mantenendo sempre la sua leggerezza e la sua godibilità, e in certi casi riesce anche a istruire su aspetti meno noti del Buddhismo, o della cultura popolare giapponese, grazie anche alle spiegazioni che vengono fornite con note di chiarimento. Indubbiamente uno degli slice of life più particolari degli ultimi anni, e uno di quei manga la cui lettura si dimostra spesso straordinariamente divertente.