Benvenuti a ReteFumetti, una nuova rubrica qui su KomixJam che ci terrà compagnia una volta al mese (più o meno) il giovedì.
Quello di cui andrò ad occuparmi è un ambito del fumetto finora trattato marginalmente su queste coordinate: i webcomics. Per quei due o tre di voi nati cinque minuti fa, i webcomimcs sono fumetti che vengono pensati, creati e pubblicati esclusivamente qui su Internet, e molto spesso in maniera totalmente gratuita.
In fondo, questa è l’era della comunicazione, l’era in cui qualunque persona può far sapere al mondo i suoi pensieri, o improvvisarsi scrittore (ve la ricordate tutti l’esplosione dei blog di MSN, vero?), regista o attore (basta guardare il fenomeno YouTube) , oppure giornalista o recensore (come noi di Komixjam, tanto per dirne una).
Questo discorso si applica anche ai fumetti: chi vuole diventare un autore può promuoversi tramite la Rete, bypassando le case editrici o l’autoproduzione. Ovviamente con i suoi pregi e i suoi difetti: da un lato possiamo vedere una varietà estrema di stili di disegno o di impostazione della pagina (che molte case editrici, o un redattore qualsiasi, modificherebbero o cestinerebbero), nonchè una varietà di generi e di temi trattati a dire poco estrema, e senza filtri o censure di alcun tipo. Un’importante considerazione da fare in questo senso è che i webcomics possono permettersi (dato il costo di produzione pari quasi a zero) di parlare ad una fetta ristretta di pubblico, andando a creare molte più categorie di quelle a cui si rivolge il fumetto tradizionale.
Certo, tutto questo ha il suo rovescio della medaglia: la mancanza di una figura di controllo e la libertà totale degli autori possono rappresentare un danno, la maggior parte delle volte: al di là dell’effettiva qualità delle opere in questione (nel complesso, i webcomics hanno una qualità sensibilmente più bassa della loro controparte cartacea, con le dovute e notevoli eccezioni), non avere l’obbligo di lavorare al proprio fumetto (tenendo conto del fatto che spesso questo è un’attività collaterale) porta ad un inevitabile perdita della periodicità del fumetto in questione, cosa che va a ledere gravemente sul giudizio dell’opera specie se questa è strutturata in modo da avere una storia continuativa: non a caso i webcomics strutturati con il meccanismo della ‘strip’ (un pò una ripresa di quanto accadeva in appendice sui giornali, al tempo di esordio del fumetto in generale) sono quelli di maggiore successo (e comunque, anche quelli di successo sono una minima parte rispetto agli altri).
Nuovo che avanza, quindi? Mah, fino ad un certo punto. Facendosi un giro su Internet viene fuori che i webcomics sono in circolazione da molto tempo…quasi da prima di Internet. Infatti il primo webcomic in assoluto, una parodia del Mago di Oz chiamata ‘Witches and Stitches’, girava sull’antenato di Internet CompuServe fin dalla metà degli anni 80.
E al di là di questo, il fenomeno dei Fumetti in Rete c’è fin dagli anni Novanta, con una vasta serie di opere che (in alcuni casi) continuano ancora oggi, quasi tutte in inglese e quindi comprensibili ad una vastissima porzione di pubblico.
Il fenomeno webcomics è quindi molto complesso e stratificato, con le sue regole, i suoi premi (molti più di quanti ne immaginiate) e i suoi autori; e proprio in questa rubrica cercheremo insieme di addentrarci in questo mondo, analizzando volta per volta un titolo (in inglese ed in italiano), e cogliendo l’occasione per parlare più in dettaglio di un aspetto particolare di questi fumetti. Dove possibile metterò ovviamente il link del fumetto in questione in modo che possiate vederlo (tanto è tutto gratis); e allo stesso modo, se volete che legga e recensisca un webcomic in particolare fatemelo sapere (qui nei commenti o contattandomi).
Benvenuti nella Rete, signori.
Rapsodia 12 Dicembre 2013 il 16:03
The Order of the stick! Grandioso!
Rorschach 12 Dicembre 2013 il 16:08
Ovviamente sar� uno degli appuntamenti, non il primo per�…il terzo, secondo la mia ipotetica tabella di marcia.
Artemisliver 12 Dicembre 2013 il 23:43
Drizzit un’opera veramente divertente. Direi che ha un successo abbastanza notevole.
Rorschach 13 Dicembre 2013 il 00:27
Ci sono webcomic che vanno molto di pi�, non fosse altro per la lingua in cui sono scritti….ma ovviamente parler� anche di Drizzit
StarFang 13 Dicembre 2013 il 13:42
Penny Arcade.
Rorschach 13 Dicembre 2013 il 13:53
Questo ammetto di non conoscerlo…ma si aggiunge alla lista. Grazie mille per la dritta!