Parliamo di un manga che ha segnato un traguardo ed un successo inaspettato.
Qualcosa che sento personalmente come una gran opera ricca di suspance, azione e stratagemmi intellettuali sorprendenti che stupiscono quasi quanto quelli di un romanzo giallo di vecchia fattura.
Parliamo di Death Note e dell’ultimo frutto della sua progenie: Another Note, il romanzo Spin-off della serie originale.
Another Note è stato scritto dall’autore Nisio Isin [classe 1981] autore di svariati volumi tra i quali uno dedicato all’universo di un altro famoso manga: xXxHolic.
Per rispetto di chi non ha ancora visto o completato la visione del manga/anime di Death Note non svelerò nulla della trama del libro se non il minimo indispensabile per trarre da se’ le proprie conclusioni sul romanzo.
BB (Beyond Birthday) è un serial killer che si muove nella città di Los Angeles, ha ucciso tre persone in pochi giorni senza apparente legame l’una dall’altra e l’unico indizio lasciato sulla scena degli omicidi, sempre più brutali e violenti, è una Wara Ningyo, delle bamboline di paglia caratteristiche della cultura giapponese: quattro nel primo omicidio, tre nel terzo e due nel secondo.
Mancherebbe un solo omicidio prima che BB si fermi ma un detective, il più famoso del mondo, scende in campo per prevenire quest’ultimo efferato omicidio: Elle, lo stesso che dopo gli eventi narrati in questo romanzo, dovrà confrontarsi con Kira ed andare incontro alla più ardua battaglia della sua vita.
Assistito sul campo da Naomi Misora (apparsa nella serie originale), agente dell’FBI in congedo temporaneo e da Raye Pember, fidanzato di Naomi ed ancora agente FBI attivo, Elle cercherà di venire a capo del caso di BB cercando di prevenire l’ultimo dei suoi omicidi ma si troverà a fare i conti con un criminale fuori dal comune per intelligenza e astuzia, una vera sfida per il detective.
La storia, inutile specificarlo, contiene colpi di scena e stratagemmi degni dell’opera al quale deve i personaggi, la lettura del romanzo appare fin dalle prime pagine scorrevole e piacevole, senza inutili contorsioni linguistiche o passaggi troppo pesanti.
La lettura è suddivisa in 6 macrocapitoli che dipanano la storia con molta chiarezza, senza lasciare nulla indietro, più sono presenti due extra: una prefazione (How to use) nel quale si viene a scoprire l’autore del romanzo [sottoforma di diario] e l’epilogo nel quale si tirano le somme delle gesta del più grande detective del mondo.
Si perchè, se non lo avete capito, Another Note non è altri che una lunga onoreficenza ad Elle e le sue sorprendenti capacità deduttive e il tutto è stato trattato con dovizia di particolari e rispetto per la sua figura, e non solo nella stesura del racconto.
L’edizione italiana di Another Note si presenta a noi con una copertina rigida nera ed una sovracopertina bianca che crea omogeneità con l’opprimente simbolo di una croce formata da ossa che vedete all’inizio dell’articolo.
All’interno troverete 176 pagine più un’illustrazione originale di Takeshi Obata che vedete più sotto, non mancano comunque altre illustrazioni originali dell’autore che ci introducono ad ogni capitolo della storia.
Infine a dare valore aggiunto al prodotto edito da Planet Manga (che viene a costare sui 16 euro circa) c’è un segnalibro in stoffa ancorato a monte del libretto che crea l’illusione di avere tra le mani proprio un diario, lo stesso che riassume gli eventi di Los Angeles.
Il tempo trascorso dall’edizione originale (2006) a quella italiana (2009) non ha fatto perdere nemmeno un grammo del fascino dell’opera e del prodotto che ne risulta, è curioso pensare che l’autore Nisio Isin abbia voluto proporre il racconto di Elle e Naomi inizialmente come una Fanfiction e che solo successivamente, i due detentori dell’opera originale Tsugumi Ohba e Takeshi Obata abbiano dato il beneplacito per inserire Another Note nel continuum ufficiale della serie.
I PRO ed i CONTRO di questo prodotto però ci sono, eccovi l’elenco:
–Pro: La storia si legge facilmente e con scorrevolezza…
Contro: …fin troppo scorrevole! Se lo divorerete, finirà subito!
–Pro: I personaggi sono legati a Death Note, con la profondità che li contraddistingue già nella serie originale…
Contro: …leggere i nomi delle vittime di BB vi farà storcere il naso o vi farà pensare che le vittime sono tutte Drag Queen!
–Pro: L’edizione è uno di quelle di lusso, copertina rigida e segnalibro elegante…
Contro: …vale davvero tutti i 16 euro che spenderemo?
Ulteriori commenti li lascio a voi, per chi lo ha preso e per chi ancora non è ancora in suo possesso =)
-Hail To The HypnoToad-
[Fonte: Planet Manga]
zeverze 3 Settembre 2009 il 12:42
il libro � bello….la storia si lascia leggere…per� � troppo corto dai! :sleeping: :sleeping: me lo sono divorato in un giorno ma leggere il manga � tutta un’altra storia
superderbi 3 Settembre 2009 il 13:15
unica pecca per me � che � troppo corto!!!
in 2 ore me lo sono mangiato :getlost:
per� i 16 euri se li vale tutti secondo me,� rilegato meglio di alcuni libri che ho e che costanoaltrettanto :silly:
Wrath-Chan 3 Settembre 2009 il 13:25
Premettendo che la versione italiana non l’ho letta (l’ho comprato in inglese mesi fa), a me la storia � piaciuta molto. E’ corto in effetti, ma i soldi spesi secondo me li vale veramente tutti ^^
Haine-chan 3 Settembre 2009 il 13:26
NNNNNNNNNOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
devo smettere di spendere soldi in questo modo!!!!!!!!!
mi tocca comprarlo….. e gi� mi tocca proprio comprarlo….
sono senza soldi haaaaaaaaaa!!!!
Debitto 3 Settembre 2009 il 13:31
Quoto anche io, la rilegatura � di una buonissima qualit�, la storia seppur breve � veramente interessante, quindi alla fin fine riesce a valerli quei 16,90� che ho speso.
Bastard 3 Settembre 2009 il 14:53
Sar� impopolare:death note � un manga,a mio parere,orrido,con dialoghi sul niente (ma proprio sul nulla),personaggi quantomai tristi,rigirii inutili ed un finale banale all’ennesima potenza.
Leggerlo � stato veramente una sfida per le mie gonadi e per la mia sopportazione,intriso com’� dalle paranoie di un personaggio che � a met� tra il ridicolo ed il triste.
Non lo consiglierei neppure al mio peggior nemico ed addirittura ci tiran fuori un ROMANZO,chiaramente sminuendo questa forma letteraria complessa,solo per un discorso di merchandising.
Se non amassi i suoi autori per “Bakuman”,attenterei alle loro vite.
sting 3 Settembre 2009 il 15:14
Non so quando sia uscito ma vedo che nella rete ci sono gia miriade di link gratuiti che lo distribuiscono…nulla in confronto alla carta scritta per� non tutti, ogni mese, possono spendersi 30 euro tra manga e nuove uscite di book…
Vedr� se lo trovo anche nella mia piccola cittadina questo book..
ELLE 3 Settembre 2009 il 15:28
libro fantstico! Lessi una traduzione non ufficiale del libro e il giorno dopo che � uscito in italia l’ho comprato
Jacques mate 3 Settembre 2009 il 15:48
DeathNote, per quanto abbia personaggi ‘rigidi’, nel senso di perseveranti (nel percorrere la loro strada), distanti (non � possibile identificarsi con loro a meno che nei loro ideali, ma davvero poche persone penso giungerebbero agli stratagemmi escogitati da entrambi i protagonisti, ovvero L e Kira), freddi (le relazioni sentimentali sono talmente di sfondo ma essere credo il punto forte del manga: Raye Penber/Naomi Misora ed il triangolo Misa/Light/Kiyomi appaiono anestetizzate tanto da risultare davvero gelide dato che non appare una singola scena che si possa dire calda, da una parte per l’ossessione di Light per il proprio obbiettivo tanto da non aver occhi che per se stesso ed il suo progetto, dall’altra l’agente ed ex agente FBI non hanno realmente occasione nemmeno di apparire in scambi d’effusioni e nemmeno di dialoghi sui loro sentimenti fini a se stessi), distaccati (nell’attaccamento al lavoro da parte del team di poliziotti capitanati da Yagami Soichiro, la cui massima espressione di sentimento-stato d’animo la si ha nel finale da Matsuda con quel particolar gesto verso Light; non aggiungo altro per non far dello spoiler) trova la sua forza anche tramite questi tratti distintivi comuni della quasi totalit� assoluta dei personaggi coinvolti nella serie: il successo, oltre quello commerciale, � dato principalmente dall’imprevedibilit� ed intelligenza acuta ed arguta dei personaggi principali (compresa oltretutto Naomi Misora, in realt�) e quindi dei risvolti della narrazione ma soprattutto tratta una tematica molto delicata: la messa in discussione del diritto alla vita come primato su tutti, anche sulle colpe pi� atroci, inoltre pone necessariamente il lettore di fronte ad una scelta etico-morale obbligata ovvero lo sposare l’ideologia di Light oppure quella di L. Se ci si pensa attentamente si potrebbe estendere questo discorso fino a giungere a dibattiti sul potere decisionale dell’uomo in rapporto alla societ� in cui vive il singolo individuo, i suoi diritti e doveri, le regolamentazioni riguardanti la condotta da tenere per la convivenza civile, l’efficacia dello stesso sistema penale e questioni di tale importanza che gli autori ci mettono di fronte anche in una condizione fantascientifica utopistica dove appunto (SPOILER) il crimine scenerebbe del 70% con l’applicazione cos� indiscriminata della pena di morte per atti sempre meno impuri e dimostra quindi la debolezza umana di fronte ad un evento che non riesce davvero a controllare (Kira non viene catturato per anni e si trasforma nuovamente in un fenomeno metafisico, semidivino, alieno al sistema) tanto che le posizioni politiche-diplomatiche degli stati come gli USA prendendo atto di un’esecuzione cos� efficace ed incontrastabile come quella omicida-castigatrice di Light vanno pure ad esser favorevoli ed ad appoggiare tale causa. (FINE SPOILER)
La genialit� di tale manga sta nell’inserimento di due soli elementi sovrannaturali ovvero il DeathNote e gli Shinigami. Essi sono solo una scusa, una maschera, un simbolo rappresentante una potenziale arma futura in grado di compiere l’effetto che il DeathNote ha, o molto pi� realisticamente rappresenta l’ipotetico mondo possibile, in fase iniziale del tutto uguale al nostro, dove l’attuazione di un pensiero di chi la pensa come Light possa vedere la sua attuazione. Lasciamo perdere poi la dimostrazione della posizione laica dimostrata nella realizzazione di certe tavole obbiettivamente dissacranti ed al limite della blasfemia e delle numerose citazioni a partire proprio dalla prima sigla con una Naomi Misora ed un Raye Penber giacente in grembo proprio in richiamo alla Piet� michelangiolesca, dalle pose mistico-cristiane di Light ed al gesto finale della sigla dove la mano di Misa pare proprio ricordare quella della Creazione della Sistina, dato il suo protendersi verso un Light in controluce, senza volto, come a voler far vedere in lui una sorta di rivisitazione del Dio incarnato. Ma che cosa ha di divino, cosa ha in comune con Dio questo ragazzo universitario? Solo una cosa: la propriet� della vita (e quindi della morte) altrui attraverso il nome, proprio in linea con la visione cristiana che, al contrario di quella shintoista e buddhista, che prevede gi� il suicidio, l’eutanasia, la pena di morte come atrocit� perch� offendono Dio che � il proprietario ed il donatore della vita ad ogni singolo essere umano. L’importanza del nome, invece � data dal dono, sempre divino, dato all’uomo di chiamare le cose come meglio crede. Solo a Dio spetterebbe il diritto di chi possa morire e chi no: a Light viene concesso questo ‘onore’ tramite uno strumento che � il quaderno della morte.
Come ho dimostrato DeathNote ha una moltitudine di ragioni per cui � possibile definirlo come un vero e proprio capolavoro, aprendo cos� tante problematiche di levatura maggiore rispetto soprattutto a come vengono affrontate in altre opere.
Ultima cosa: il finale era scontato? Certo, probabilmente l’unica cosa prevedibile era proprio il finale, che � comunque espressione e parte del messaggio e della posizione che hanno gli autori del manga. Se parliamo di scontatezza, ve n’� molta di pi� in molti altri lavori artistici.
Svilire cos� un’opera del genere mi sembra quantomai indice di una vera e propria incomprensione di quel che s’� andato a fruire: una critica che semmai gradisco spesso � quella che data la lunghezza dei dialoghi che inducono a pensare che probabilmente il formato su cui un’idea del genere avrebbe avuto pi� senso prender forma sarebbe stato meglio fosse un libro. Questo per� avrebbe privato di godere dei disegni di Obata, dell’immediatezza dei volti e del fisico dei personaggi e nel caso dell’anime delle appropriatissime musiche e regia.
L’idea del romanzo, oltre ad esser stato ottima a livello commerciale, dimostra la sensatezza di questa critica sul medium artistico pi� appropriato a questo tipo di narrazioni profonde, quindi benvenga questo uso ‘sperimentale’, se si vuole, del libro per una storia nata come fumetto(orientale): questo non fa che dimostrare per l’ennesima volta dell’estrema qualit� di un prodotto dalle nostre parti ancora sottovalutato come il fumetto ed il manga.
Ninox 3 Settembre 2009 il 16:13
Accidenti, qualcuno faccia il dono della sintesi a Jaques mate.
Scherzo, ma credo che in pochi avranno la forza di leggere tutto (forse sar� io l’unico pazzo che si � cimentato in quest’impresa), malgrado sia un analisi profonda ed interessante dei personaggi.
Per curiosit� ma che hai per caso studiato psicologia o filosofia?
Tornando all’articolo come storia mi sembra promettente, e potrebbe dar modo di approfondire non solo il personaggio di L ma anche dei 2 agenti di si vedono poco (sapete il perch�, non lo scrivo per non spoilerare).
isonade 3 Settembre 2009 il 17:25
IO SONO ARRIVATO ALLA SECONDA RIGA :angel:
ho letto il libro e in effetti i pro e i contro ci stanno tutti,per� direi che il finale da solo vale non 16,160� XD
Jacques mate 3 Settembre 2009 il 17:34
Frequento il corso di laurea specialistica in Storia dell’Arte. Grazie per aver letto i miei commenti che purtroppo sono obbiettivamente anche fin troppo prolissi.
Quoto inoltre l’osservazione sull’approfondimento sulle due figure degli agenti, assolutamente plausibile come modo di guardare l’opera scritta.
Ninox 3 Settembre 2009 il 18:09
Ah, a questo non avevo pensato, ecco perch� tutti quei riferimenti ad opere d’arte.
P.S. nel mio commento qui sopra c’� un errore me ne accorgo solo ora “dei 2 agenti che si vedono poco” doveva starci un “che” invece del “di” che non so come ci sia finito :pinch:
elle 3 Settembre 2009 il 15:58
non vorrei sbagliare ma a me sembra che le wara ningyo fossero 4 nel 1� omicidio, 3 nel 2� e 2 nel 3�…invece nel blog il numero delle bambole del 2� e 3� omicidio � invertito…mi sbaglio forse?
obito salvo russo 3 Settembre 2009 il 15:58
Uhm… la storia � bella per� questo BB non mi piace :unsure:
REI 3 Settembre 2009 il 16:09
Sar� un mese che io e la mia amica andiamo regolermente in fumetteria per vedere se � arrivato… Penso che sia un libro maledetto che devo avere :devil:!
Bastard 3 Settembre 2009 il 17:21
Per rispondere a Jacques:
Inanzitutto,dal basso delle mie conoscenze religiose,non mi pare che le religioni dell’estremo oriente da te citate siano cosi favorevoli all’atto di togliere/togliersi la vita:il Buddhismo (ed i buddhsti) identificano il sacro che manca al loro sistema rleigioso,prorpio perch� manca di una rivelazione come quella monoteistica,nella natura.Nei templi e nei monasteri buddhisti non � permesso uccidere animale,nemmeno le formiche o i ragni che entrano nella casa,e difatti la vera alimentazione di un buddhista dovrebbe essere vegana.Questo perch� risente dell’influenza della zona in cui � nato (l’india) e della rleigione induista che segue questi precetti,difatti pi� volte il Dalai Lama,nonostante con qualche apertura,si � espresso contrario,per esempio,all’aborto.
Per lo shinto,non sono cosi documentato,ma l’esalatazione al suicidio,o comuqnue la sua accettazione,deriva,in Giappone,dal codice Bushido e non dalla rleigione (politeista) shintoista.Insomma,non � che in Giappone hanno avuto Seneca.
Per l’esaltazione della laicit� che si compie in questo manga mi trovi d’accordo,ma io non trovo la blasfemia che tu sembri percepire in determinate tavole;tutt’al pi� si avverte una sorta di contrapposizione netta (ed una,forse poco chiara,denuncia) tra quella che dovrebbe essere la giustizia divina e quella che si costruisce il protagonista,che sembra ricalcarla ma che,infine,la parodia,invertendone nettamente gli estremi fino alla conclusione che,se � vero che avvicina light ad un “ges� cristo”,lo fa in maniera ribaltata:d’altronde,ci fanno cpaire i creatori,light diviene un megalomane con fantasie di onnipotenza,e la premessa che lui finisce per gettare con l’ultimissima tavola del manga appare basata su una menzogna,su una presunta bont� che invece non �.
Non credo,sinceramente,che questa opera rispecchi le ideologie dagli autori.
Infine,le varie citazioni dal mondo cristiano che elenchi non fanno che aumentare la mia profonda antipatia per questo manga.Se volevo continuare a sentire di ges� et similia continuavo il catechismo o mi sparavo un libro d’arte.
L’idea del romanzo � semplicemente abominevole:se questo � un romanzo,Hemingway,Otfierd e Dostoevskij cosa hanno scritto?
Ripeto,per me l’idea di un “romanzo” basato su un manga e che quindi esiste solo per merchandising � orribile,stupida e svilisce profondamente la letteratura.
Potevano chiamarlo pi� appropriatamente “libello su un personaggio di un fumetto giapponesse scritto cosi sull’onda della moda per fare ancora pi� soldi”,secondo me rende melgio l’idea.
p.s: io questa “narrazione profonda” non la vedo.Certo ci sono i giochi intellettuali e le segate sulla moralit�,ma non � che “complessit�” voglia per forza dire “profondit� narrativa”.
insomma in defnitiva un fumetto � una cosa,la letteratura � un’altra e le graphic novel un’altra ancora che unisce bene le due cose,ma posso affermare che death note non � n� tutta questa gran cosa n�,tantomeno,letteratura.
Dio bono c’� pi� poetica e pi� “profondit�” in Devilman tra un pohino,e micaper scherzo.
Echoes-Kun 3 Settembre 2009 il 18:30
sei toscano per caso? :wassat:
Jacques mate 3 Settembre 2009 il 18:36
Lungi da me permettermi di dire che il buddhismo o lo shintoismo favoriscano o vedano di buon occhio la privazione della vita altrui o della propria. Forse sono stato frainteso, ed � probabile dati i numerosi incisi nelle mie frasi. Effettivamente non mi sono proprio espresso al meglio in questo punto preciso da te toccato: intendevo semplicemente dire che queste religioni orientali non prevedono, proprio per alcune ragioni da te stesso citate, che un Dio o degli Dei rivendichino il diritto della vita del singolo, o meglio, che la vita di ogni singolo essere umano appartenga a loro e che sia un’offesa a loro stessi privarsene o ad altri privarne.
Ottima l’osservazione che spiega perfettamente il concetto: un Light come un Cristo ribaltato. Nello scrivere il commento mi era venuto spontaneo chiamarlo l’AntiCristo ma sappiamo bene che accezione abbia questa parola, e non si associa per nulla bene a Light ed al nostro caso. Quel che intendevo � proprio la figura di un Cristo che per� perde la via, ed anzi agisce al contrario senza perdere quei simbolismi che in realt� gli sonos tati attribuiti nell’iconografia sacra e quindi dall’uomo stesso. Chi sono io per determinare la blasfemia o meno di DeathNote? Per quello mi sono diplomaticamente espresso con un “al limite”. Mi sono permesso di scrivere una tale affermazione perch� non sono pochi gli esempi passati dove la Chiesa abbia bollato come eretiche e blasfeme opere di levatura ben maggiore di questo manga (e anche senza l’intervento della Chiesa, basti dire che il solo operato di Michelangelo Merisi alias Caravaggio cos� come di altri artisti � stato pi� volte attaccato e criticato, accusato di sconfinare ben oltre il terreno della dissacrazione…).
Apprezzo molto il tuo rigore quasi conservatore nel considerare romanzi certi capolavori della letteratura, sulla linea purista di quelli che sono massimi autori, ma bisogna anche vedere quanto di buono c’� in quel che certo � dettato dalle leggi del mercato. Nonostante le sue ‘crudeli’ norme che sono spesso accusate di snaturare un’opera, c’� da dire purtroppo che senza il mercato molte cose, specialmente oggi, non giungerebbero fino a noi: sono quindi daccordissimo con te nel distinguere i debiti (culturali) che gravano sulle differenti opere, ma se ci si soffermasse a considerare spazzatura e frutto della mediocrit� il contemporaneo non si andrebbe mai avanti e si vivrebbe di rendita solamente dei vecchi insegnamenti delle opere (in questo caso letterarie) mai rielaborati e quindi mai attualizzati. Lodi e riconoscimenti quindi ai grandi scrittori, perch� � per merito loro che nuove menti hanno materia prima da cui trarre nuovi spunti adoperandosi dei nuovi medium e media (non a caso le parole sono strettamente connesse) dalla tavoletta grafica e supporti (dalla tela, alla carta, allo schermo..).
Io ho sempre trovato molto interessante invece la commistione di diversi linguaggi della stessa opera: prendiamo un esempio sommo, cos� da accontentarti, come il Macbeth shakespeariano riletto da Verdi in versione operistica e Kurosawa e Orson Welles in versione cinamatografica. Credi che il mercato e le scelte a lui annesse non siano intervenuti nella produzione di questi capolavori? Lo stesso Shakespeare, da genio che era, ha tratto il famosissimo Romeo e Giulietta da un poema italiano. Vedi ancora questa netta distinzione tra le diverse arti (quella brutta definizione di ‘maggiori’ e ‘minori’?)… Anche il cinema era considerato arte minore e guarda oggi come � considerato. Antecedentemente addirittura la pittura venne considerata arte minore rispetto alla scultura. Ma ha davvero cos� senso, questa netta distinzione?
In definitiva a me non sembra il libro sia stato edito solo per merchandising, anche se di certo � una grossa componente che interviene in questo, ma anche per sperimentare (anche dal punto di vista delle vendite) se un soggetto del genere poteva esser idoneo a una forma di prodotto artistico diverso dal manga. Anche Le Bizzarre Avventure di JoJo vanta dei romanzi che non han fatto scalpore ma ho trovato dei piacevoli esperimenti. Se il prezzo del libro fosse dimezzato diresti le stesse cose, sinceramente?
Nel termine “narrazione profonda” sono stato frainteso, anche qui, sempre per l’ambiguit� di come ho posto le parole: profondit� narrativa � di diverso significato e non � quel che intendevo. DeathNote � s� un’opera complessa ma spinge a delle riflessioni profonde su tematiche di certo abbastanza alla base della propria concezione di Libert�, della Vita, del S�, del Tu (dell’Altro), della Morte e dei vari primati che arbitrariamente alla propria sensibilit� ed esperienza si dispongono con i princ�pi come elementi da ordinare. Le tematiche in particolare che solleva l’opera le ho gi� indicate nello scorso commento.
Deduco che non ti esalti, e nemmeno che tu gradisca il ritrovare elementi della tua conoscenza e di diversa cultura/natura riletti in una determinata opera. Pensi che le citazioni siano casuali? Pensi che la forma di come esponi e rappresenti non incida sull’interesse che riscuoti? A catechismo perch� le storie di Ges� sono solitamente accompagnate da un semplice rassicurante disegno di Dio e Suo Figlio con colori pastello, chiari e tenui? Non pensi che forse per far accettare l’arte maggiormente si potrebbe sperimentare anche questo? Forse proprio perch� si � spinti a scoprire perch� � stato citato, si comincia a risalire la corrente fino alle fonti, e si riscopre Giotto, Michelangelo, Van Gogh (in Samurai Champloo), Klimt (Elfen Lied) ed Hemingway, Otfierd e Dostoevskij nelle opere letterarie minori (e perch� no? Anche non in opere prettamente letterarie dato che le arti si commistionano nei concetti, nelle idee che si vogliono esprimere).
Hai ragione: DeathNote non � certamente letteratura, ma permettiamogli di venir sperimentato, specialmente se i suoi presupposti ed il bagaglio culturale che si porta dietro assieme al suo messaggio sono cos� notevoli.
Infine: davvero la fine non rispecchia l’idea degli autori? (SPOILER) Come? L’hai detto tu stesso: Light viene fatto apparire come un megalomane. Io aggiungo: in maniera sempre pi� evidente cos� appare tanto da impazzire letteralmente di fronte alla sua debolezza e quando ha le spalle al muro rivelandosi per quello che � alla fine: un ragazzo che ha tentato di esser pi� di quello che pu� essere, un Dio di un Nuovo Mondo. Il titolo dell’ultima puntata � quello perch� rappresenta proprio il desiderio ultimo che � la causa di tutto e che � quello che Light ha sempre sognato e voluto. Non � anche questa una citazione del mito di Icaro? Troppo vicino al Sole, al Dio Apollo in un certo senso, cos� vicino da scottarsi, anzi bruciare le proprie ali e crollare morendo in picchiata. Oh ma le citazioni non finirebbero qui: la mitologia greca e non solo, la storia stessa � piena di esempi di persone che cadono dopo aver voluto elevarsi a livelli per loro irrangiungibili, per la loro stessa natura.
Termino con una domanda: E se facessero un libro su DevilMan? Non lo compreresti? Lo giudicheresti allo stesso modo? (Personalmente penso che in realt� si presti meno ad esser trasposto su un medium quale il libro, ma di certo non storcerei il naso ad un tentativo del genere. Magari ignoro che sia gi� stato fatto..)
Bunta-sama 3 Settembre 2009 il 18:43
Belle le disquisizioni lunghe e ben argomentate… per� potreste, per favore, tener fuori da questo blog discussioni di carattere politico e/o religioso?
Grazie, sarebbe cosa molto gradita.
Jacques mate 3 Settembre 2009 il 18:54
Nessun problema per quello, ma non credevo di aver trattato in maniera scorretta tematiche religiose. Se � in riferimento alla concezione di vita da parte del cristianesimo, shintoismo e buddhismo, penso il discorso sia chiuso, era solo una precisazione.
Ad ogni modo non era mia intenzione assolutamente denigrare qualsiasi credenza o altro. Nel caso prego di scusarmi.
Bunta-sama 3 Settembre 2009 il 19:00
Il problema non � quello che avete scritto, il problema � quello che si pu� generare trattando certe tematiche.
Non era un attacco a te, era una richiesta al fine di evitare eventuali scontri d’opinione.
Majin_Manuel86 3 Settembre 2009 il 19:29
In tutta sincerit� Death Note � un MANGA, opinioni a parte, lo trovo pi� intrigante del classico “diventa pi� forte – insegui il sogno” da cui si erge come un vittorioso fra gli sconfitti (Fine opinione personale) – sono d’accordo con Bunta, parlare di tematiche cos� delicate in un blog che ha il solo scopo di divertire e tenere informati � un eccesso, sempre a mio parere, tematiche scaturite poi da un racconto, una storia e da personaggi fittizi che, nonostante la loro imperfetta umanit�, rimangono immaginari e relegati nella carta (o in qualche Live Action dove solo uno/due di loro � reso bene! :whistle:) � assurdo per mia visione!
Spezzo una lancia a favore dello “scritto su un personaggio immaginario di un manga commerciale scritto per fare soldi ma almeno scritto con la testa piena di elementi nuovi e non riciclati da altri manga di successo”:
Pu� non avere lo spessore di “Addio Alle Armi” o la narrativa de “Il giorno della civetta” ma se qualcuno si diverte, rilassa, stimola, entusiasma a leggerlo, bisogna concedergli una possibilit�, non tutte le cose bramose di soldi sono senz’anima! 🙂
chrystchief 3 Settembre 2009 il 19:39
io il libro lo comprato, mi � piaciuto e l’ho apprezzato, l’edizione era pi� che buona e i soldi li valeva tutti secondo il mio modesto parere. per tutte quelle disquisizioni che avete fatto, e che ho impiegato 30min a leggere!, non so propio che dire se non: ogni uno a le propie opinioni…
shinobi91 3 Settembre 2009 il 20:01
gi� letto, e appena esce lo compo.
Bastard 3 Settembre 2009 il 20:10
Guarda sinceramente questa “discussione” procede su binari di pacatezza e di rispetto tali che non mi sogno nemmeno,cosi come fa sicuramente Jacques,di offendere o denigrare credenze religiose/morali/etiche di qualsivoglia e tantomeno di un mio “telematico” interlocutore a cui,veramente,d� tutto il mio rispetto per una cultura che � sicuramente vasta e diversificata sull’arte in genere.
La mia stizza,che ha creato in me l’alter ego purista,� nata dalla mia passione letteraria e dal vedere la parola “romanzo” (so che pu� sembrare una cazzata) accostata ad un oggetto che ha come scopo principale,olte al diletto dell’autore e dle lettore,i soldi.
Poi sinceramente io sono un’amante dell’avanguardia anche letteraria,in cui trovo un elcettismo affascinante e piacevole,idee nuove e sorprendenti e una libert� espressiva che spezza i canoni “classici”,duqnue si,� giusto che un’opera qualsiasi sia sperimentata il pi� possibile ed in ambiti artistici diversi con esiti diversi.
Jacques,la tua deduzione � errata:io amo l’eclettismo e mi definisco cosmopolita,non trovo niente da obiettare se mezzi appartenenti a culture diverse e,magari,addirittura distanti dalla mia utilizzano gli strumenti che invece sono tipici della cultura a cui sento appartenere,o viceversa della cultura che sento mi appartenga.
La tua analisi del personaggio e del manga � inattaccabil e perfetta,davvero niente da obiettare,semplicemente qui rientrano i gusti personali che mi hanno fatto provare astio nei confronti di dn e che a te hanno invece creato simpatia ed interesse per quest’opera,ma ribadisco,non per le varie citazioni dalla cultura tipicamente cristiana e che,quindi,siamo portati a riconoscere come europea (ed a volte,sbagliando,come universale),semplicemente perch� la sua lettura,pur risultando,lo ammetto,accattivante proprio per questa spinta alla riflessione e per questa “caccia” alla citazione colta,non mi ha soddisfatto appieno.
Anche io mi sono espresso male riguardo,per tornarci sopra,alla storia del “romanzo” e del mercato:se qualcuno mi parla di romanzi la mia memoria v� a quegli autori gi� citati,ma ancora ad Apuleio ed a Petronio,al “roman de la rose” eda tutte le opere che si definiscono romanzi per le loro caratteristiche e peculiaret� che non vedo ritrovate in un libretto (senza alcun senso spregiativo) che si legge in due ore.Il mercato e le sue leggi sono crudeli,tiranni che,purtroppo,mettono il bavaglio a tantissimi talenti meritevoli per dare sfogo ad inclinazioni,soprattutto letterarie,pi� commerciali,pi� vendibili;io credo che esistano,anche solo in Europa,decine di scrittori che non vedranno mai il successo delle opere di Larsson,a mio parere uno delgi scrittori meno talentuosi,ma neanche talentuosi,meno meritevoli delle generazioni post-met� 900.
Detto questo,si,sono toscano,no,non comprerei un virtuale libro su deviman perch�,a mio parere,l’opera di go nagai � gi� conclusa e compiuta cosi, e ti dico che ti d� tutta la mia stima per la tua cultura e per la tua capacit� di ragionare e di argomentare (e per Samurai Champloo).
Davvero,ti stringo la mano virtualmente perch� non � da tutti i giorni riuscire a tirare fuori un discorso cosi complesso ma piacevole e soprattutto stimolante su argomenti cosi diversi e complessi partendo da un’analisi di un manga e neppure trovare interlocutori cosi preparati.
p.s:ai mod:se trovate offese o motivi insomma cancellate i messaggi,’un vi fate seghe mentali!
Perdonatemi per aver accantonato per un p� il dono della sintesi.
Jacques mate 3 Settembre 2009 il 21:09
Nessun problema ed anzi anche io sono giunto alla conclusione che probabilmente � normale provare irritazione quando si accostano certi termini quando si conosce talmente bene un certo ambito, perch� appare quasi che si voglia sminuire quello che invece ci appassiona: stiamo proprio parlando, in questo caso, del romanzo in genere.
Majin_Manuel86 ha fatto bene a ricordare che si tratti comunque alla fine, nonostante tutte le mie letture e accostamenti, di un manga, perch� quella � la sua origine ed il fulcro dell’opera intesa come concetto chiamata DeathNote. A questo punto � pi� facile intuire l’esito a cui siamo gi� giunti tutti, infine, ovvero che la conclusione di tutto � la semplice soggettivit� e sensibilit� personale, in cui consiste il gusto personale. Mi spiace solamente che DeathNote non abbia colpito positivamente Bastard, ma alla fine non tutto pu� piacere, anzi sempre meglio aver un occhio critico nei confronti anche di quello che viene considerato un capolavoro (specialmente in ambito di contemporaneit�).
Ahaha, penso che Bunta-sama intendesse solo dire che sarebbe meglio non toccare a priori certe tematiche per non anche solo rischiare di offendere o svalutare una religione generando magari episodi di flaming che han luogo anche per discussioni molto meno ‘impegnate’.
P.S. Consiglio anche Ergo Proxy: anche l� citazioni michelangiolesche fioccano che � una meraviglia… E pensare che sono un contemporaneista, e che quindi in realt� sono probabilmente molto vicino ideologicamente e per metodo a Bastard, che mi mette in imbarazzo con i complimenti che invece io ricambio…. Scusate, sono andato OffTopic.
sanzo89 3 Settembre 2009 il 23:45
invece di llegger ste merdate….leggete 20th century boys quello si ke � un manga *___*
lambo 4 Settembre 2009 il 11:57
se non sbaglio esce la settimana prossima, almeno nella libreria in cui vado io. Cmq non vedo l’ora di comprarlo… :w00t:
namidakun90 5 Settembre 2009 il 17:47
mi ha fatto piacere visitare questa pagina e poter leggere determinati commenti..sarebbe bello approfondire meglio i bagagli letterali e artristici che molti manga si portano dietro..oltre a gi� citati samurai champloo ergo proxy elfen lied .. altra opera colma di simbologie e richiami culturali vicine a noi � evangelion tanto per citarne una.. e credo che l’elenco sarebbe molto lungo a volerlo continuare
MASTRO 7 Settembre 2009 il 12:29
Ho acquistato il romanzo praticamente il giorno stesso in cui � uscito, anche perch� era stato ritardato di una settimana, rispetto alla data ufficiale di uscita, per poter dar modo di consergnare a tutte le fumetterie le prime copie stampate, vista la grande richiesta di ordinazione a Planet Manga.
Che dire del libro…
molto ma molto bello, narrazione degna del suo titolo originale, fattura e rilegazione da dieci e lode, a mio parere vale tutti i 16,90 � spesi, ecco forse unica pecca � proprio la sinteticit�, un po’ corto.
Comunque, chi lo ha gi� letto, avr� capito che come minimo ce ne saranno altri due, lo lascia chiaramente intendere il narratore della vicenda, senza fare nomi…
piccola,L 18 Novembre 2009 il 16:10
� STUPENDOOOO!
io lo ho quasi finito e vorrei che non fosse cos� corto perch�
adoro ELLE, e dato che mi sono gia divorata il manga e l’anime
e ora anche il libro, come far��? XDXD
Rachyelfa 3 Febbraio 2011 il 14:58
bellissimo, l’ho letto un anno fa, � un libro fantastico, cerco, troppo corto e le vittime di BB hanno dei nomi…non sapevano proprio che scrivere XD. Poi mi sembra un po’ inverosimile, ma a parte questo � fantastico