Alla fine, ci siamo arrivati. Quel traguardo che tanto l’autore, tanto noi lettori, pensavamo non arrivasse mai. Come avrete intuito dal titolo, sto parlando del numero cento di uno dei fumetti italiani più importanti dell’ultimo periodo: Rat-Man, di Leo Ortolani.
Numero cento importante sotto molti aspetti, a tal punto da essere stato celebrato con una vera e propria festa, la Rat-Con (sui dettagli vi rimando al blog di Ortolani).
Importante, ripeto, sia perchè si tratta di un traguardo molto importante per un fumetto partito quasi per scommessa e poi diventato un vero e proprio cult (ma questo, credo che non ci sia bisogno di dirlo)…sia perchè Ortolani, una vita fa, aveva detto che avrebbe chiuso la serie proprio con il numero cento. O meglio, queste erano le sue intenzioni: l’autore ha dichiarato in più di un’occasione (anche qui, per la cronaca), che non ce l’avrebbe fatta a chiudere tutte le trame che aveva intessuto sul suo personaggio e sul suo mondo. E il numero 99 si era chiuso con un colpo di scena che colpisce come un gancio allo stomaco, di quelli che ti fanno stare male e che provano ancora una volta quanto il marchio di ‘fumettista comico’ stia stretto a Leonardo Ortolani.
E, personalmente, mi aspettavo da questo numero cento un punto di svolta, un tirare il fiato ed un prepararsi agli ultimi chilometri (quali saranno, non lo sappiamo) di questa corsa. In un certo senso, l’ho avuto. Ma il personaggio che tira il fiato non è Rat-Man, sulla cui sorte dovremo aspettare ancora due mesi…ma l’autore stesso.
‘E Venne il Giorno'(questo, il titolo del numero) racconta un autore che si mette totalmente a nudo con il suo pubblico (in maniera diversa da quanto abbia mai fatto), che mette sul tavolo le sue insicurezze, le sue paure, le sue preoccupazioni. E lo fa, al netto delle battute, in maniera disarmante, dandoci un ritratto di sè molto crudo. E che mi ha lasciato ancora più spiazzato della fine del numero precedente, mi ha fatto riflettere su che cosa voglia dire raccontare una storia.
Un numero che consiglio di leggere, senza appello.
Rapsodia 13 Gennaio 2014 il 16:13
peccato non essere andato a parma per l’occasione, purtroppo disto svariati chilometri da l�… Grande fumettista, grande scrittore, grande traguardo, complimenti all’Ortolani!
Aster 13 Gennaio 2014 il 18:52
Non ho mai letto questa opera, ma visto il successo che ha ci dar� una sbirciatina.