[Questo articolo è dedicato con tanto affetto agli Evil-Nerd commentatori, buone feste da Manuel]
Fumetto d’autore? Solo Alan Moore!
Storie intriganti? Solo Marvel Comics e DC Comics!
Personaggi carismatici? Solo in America ed in Giappone!
FALSO!!
Questo articolo rappresenta il mio omaggio ad uno dei miei personaggi d’infanzia preferiti e un (spero) meritato ricordo della saga tutta italiana che lo ha reso immortale, anche tra chi non segue attivamente i fumetti made in Disney: Paperinik.
L’alter-ego mascherato di Paolino Paperino (Donald Duck) e la storia che nel mondo lo ha fatto conoscere come PK o Pikappa, una storia emozionante con molti colpi di scena, moltissimi personaggi caratterizzati da un background degno del miglior fumetto americano di qualità, mi riferisco ovviamente alla prima serie italiana di Pk o per i pkers più sfegatati: PKNA (Paperinik New Adventures).
Pubblicato per la prima volta nel 1996 e sulla base editoriale di due stimati autori disneyani (Ezio Sisto e Max Monteduro) Pkna (in origine solo PK ma chiamato poi così per includere solo la prima serie del progetto), il fumetto completamente (e ci tengo a precisarlo più e più volte) tutto italiano ha visto scendere in campo i migliori sceneggiatori e disegnatori della casa di Topolino e company, portando il fumetto ad un livello tale da potersi battere (seppur con determinati criteri) con quello delle scuole d’arte americane ed europee.
Punto forte del progetto PK è la trama: ricca di elementi, di personaggi e situazioni che ricalcano ed omaggiano ad ogni livello la cultura fantascientifica: dagli alieni fino ai viaggi nel tempo passando per il cyberspazio e concludendosi con le cospirazioni dei governi.
Anche se le situazioni sono di nuova concezione, Paperinik è nato dalla mente dello sceneggiatore disneyano Guido Martina già nel 1969: Paperino venuto in contatto con una villa chiamata Villa Rosa, appartenuta un tempo ad un ladro di nome Fantomius, rintraccia nell’edificio abbandonato gli studi del personaggio, i suoi progetti segreti ed i suoi attrezzi da lavoro, facendoli suoi e personalizzandoli per diventare l’eroe di Paperopoli che tutti ora conoscono.
La storia di Pkna invece inizia nel modo più atipico e affascinante per un fumetto: 5 facciate di disegno senza balloon se non un emblematico urlo nell’ultima vignetta, ad enfatizzare la drammaticità di ciò che si vede.
Un pianeta alieno apparentemente pacifico, viene improvvisamente invaso e ridotto in schiavitù da un’altra razza aliena visibilmente più bellicosa e pericolosa: gli evroniani.
Paperinik viene a contatto con loro sulla Terra dopo qualche tempo dagli eventi appena narrati, il suo primo incontro è però con i Coolflames, i servi degli evroniani privati dell’energia emozionale che funge da nutrimento e risorsa naturale per la razza proveniente dal pianeta/navicella Evron.
Il papero mascherato si rende presto conto che le sue armi convenzionali (adatte per i criminali paperopolesi come la Banda Bassotti) non sono sufficienti per la razza evroniana, la fortuna vuole che Paperino nel frattempo venga assunto dall’immancabile Zio Paperone come custode per un grattacielo di 150 piani chiamato DuckLair Tower, di cui la “vecchia tuba” è venuto in possesso dopo la sparizione del proprietario Everett Ducklair, ricco imprenditore a quanto pare picchiatello.
Il papero si accorge per caso che i piani sono in realtà 151 e durante un’ispezione con l’identità di Paperinik, scopre al suo interno un’intelligenza artificiale ideata dall’ex proprietario: Uno.
Uno diventa in poche battute, non solo il personaggio più amato dai lettori di Pkna ma anche il più prezioso alleato di Paperinik, fornendo all’eroe armi eccezionali (sempre ideate dal suo creatore) e ogni sorta di aiuto, tramite i potenti mezzi telematici e di sicurezza che lo interfacciano con tutta la città, e il mondo (addirittura la galassia).
La guerra tra Evron e la Terra inizia in poco tempo, i due schieramenti sono ovviamente sbilanciati e nell’aiutare l’eroe paperopolese accorre una creatura di un altro pianeta, mutata da un esperimento di ricerca energetica e proprio per merito di questa ricerca, scampata alla distruzione del suo popolo da parte di Evron: la dottoressa Xado in arte Xadhoom (nella sua lingua “Creditore”).
La Xerbiana (dal pianeta Xerba) si allea, dopo un’iniziale scontro con Pk, con l’eroe e lo aiuta nel debellare la minaccia di Evron dalla Terra, il suo atteggiamento però la rende quasi sempre un’alleata da controllare costantemente e tenere sotto controllo (come la Torcia Umana di Marvelliana memoria, può portare i suoi poteri energetici a tal punto da trasformarsi in una Nova e porre fine all’esistenza dell’universo intero).
Non solo dallo spazio arrivano i nuovi nemici di Paperinik: anche dal 23° Secolo accorrono nuovi elementi tra cui, il Razziatore, un pirata che invece di derubare lo spazio, prende di mira le varie epoche temporale, trafugando tesori non ancora divenuti tali o cercando di modificare il suo passato (e il presente di Paperinik) secondo i suoi scopi.
Ad aiutare l’eroe accorre stavolta una conoscenza apparentemente normale e molto affascinante di nome Lyla Lay, una giornalista del locale Channel 00 che nasconde un segreto che qui non rivelerò, per non rovinarvi la trama (per quei pochi che non sanno di cosa parlo, ovviamente!).
La stupenda serie di Pk procede su metodi di narrazione e tematiche mai affrontati prima in un fumetto italiano Disney con una tale maturità e complessità, le tematiche affrontate sono: amicizia (anche tra una macchina e un “papero”), dignità e rispetto verso ogni cosa (anche artificiale) e anche amore e vendetta (quello che nutre Xadhoom per il suo popolo barbaramente distrutto e per un suo collega xerbiano in particolare).
I nemici qui stavolta non sono megalomani o bande di scapestrati in cerca di denaro (magari dal deposito di Zio Paperone): evroniani, razziatori del tempo, miliardari senza scrupoli e perché no, anche giornalisti d’assalto con la parlantina sciolta e fortemente avversi ai giustizieri mascherati (vedi alla voce Angus Fangus: personalmente il più divertente personaggio mai apparso per la Disney).
La prima serie (delle tre) che costituiscono l’immaginario “Progetto PK” comprende 56 volumi tra cui: 49 volumi regolari (l’ultimo della prima serie comprende l’ipotetico volume #49 e #50), 3 numeri rinominati “Numeri Zero” (Zero/0, Zero/2 e Zero/3) e quattro speciali estivi usciti rispettivamente nelle estati 1996, 1997 e 2000.
Le storie si mantengono comunque scanzonate, talvolta fin troppo demenziali (qualche volta gli evroniani sono particolarmente cretini), altre volte le storie sono avvolte da malinconia e tristezza, in alcune si tocca la poesia pura (in questo caso non si può non citare il numero #22 – Frammenti D’autunno) mentre il ruolo di ironia e comicità viene vinto dalle strip che solitamente seguivano la storia principale nei volumi (cito “Angus Tales” dedicato al giornalista di Canale 00, “Arriva Trip!” e “Trip’s Strip” dedicate al figlio del pirata noto come Razziatore e “Vedi Alla voce Evron” dove vengono elencati come un’enciclopedia in chiave comica i costumi e gli usi della razza evroniana).
Ad avvicendarsi nel dipingere il mondo e i personaggi di Pkna ci saranno molti nomi noti del panorama fumettistico italiano tra cui Silvia Ziche e Claudio Sciarrone.
Alla sceneggiatura si inseriranno nomi come Alessandro Sisti (particolarmente apprezzato dai fans), Francesco Artibani, Tito Faraci e molti altri.
Questi e molti altri nomi comporanno quello che dai fans di Pk (i Pkers) sarà chiamato Pk-Team, i veri fautori del successo di questa serie (e anche quelli che, ne decreteranno la fine nelle successive).
Ci sarebbe ancora molto da dire, soprattutto per quanto riguarda la trama ma aggiungo solo alcuni dettagli circa i due rispettivi seguiti della serie.
Pk² è il seguito diretto della prima serie e vede il ritorno, dopo gli eventi che hanno concluso Pkna, di Everett Ducklair (ex-proprietario della Ducklair Tower e inventore di Uno) a Paperopoli. Questo ritorno porterà una nuova serie di sconvolgimenti tra cui uno molto sofferto (e criticato dai pkers) mentre Paperinik dovrà fare i conti con nuove minacce ed un’insolita guerra familiare che si instaurerà tra Ducklair e le sue figlie.
Il Pk-Team venne criticamente incolpato dai fans della serie originale per via di alcune scelte che cambiarono l’andamento della serie, molti abbandonarono prima della fine infatti il numero di vendite calò in maniera repentina fino all’ultimo albo. La serie è composta da soli 18 volumi e uno speciale estivo del 2001.
Pk – Pikappa è il terzo esperimento del Pk-Team e nelle sue intenzioni ricalca il modello degli universi Ultimate della Marvel: in questo universo infatti Paperino non è mai diventato Paperinik, non ha mai avuto accesso a Villa Rosa, la sua carriera nasce solo dall’incontro con U.n.o. (Unità Neuroimitativa Olografica) alla Ducklair Tower che lo investe del ruolo di guardiano della galassia rappresentante del pianeta terra, ossia Pikappa (questo è il nome che si sceglierà lo stesso Paperino di fronte agli altri Guardiani della Galassia).
Gli avversari torneranno ad essere gli Evroniani ma purtroppo moltissimi personaggi, tra cui anche gli stessi amici di Pk saranno totalmente riscritti nel carattere e nella storia, snaturando in parte ciò che le prime due serie avevano creato.
Dopo 32 volumi mensili, nel marzo 2005 viene chiusa definitivamente la serie in seguito alle continue pressioni e proteste dei Pkers affezionati al vecchio filone narrativo.
Disney Italia ripropone quindi le vecchie storie con una raccolta chiamata Pk Reloaded (che non supererà il numero #21 della serie originale): le intenzioni e le promesse fatte su questi ultimi volumi vorrebbero far credere che ci sia un nuovo progetto su Paperinik in mente ma a distanza di 4 anni ancora non si è fatta menzione di nessun possibile ritorno delle atmosfere pikappike.
Un’esperienza sorprendente, che consiglio a tutti, soprattutto a quelli più “schivi” nel rintracciare un fumetto targato Disney, le storie e le atmosfere che Pk sa infondere sono state stupende e da PKERS (senza Pkard) quale sono, non posso che sperare in un ritorno del Pk-Team sulle scene: mi mancano Uno e Pk, mi mancano davvero tanto!
-Hail to The HypnoKomixJam-
cosmo 16 Dicembre 2010 il 14:40
quanti ricordi…quante cose mi sono tornate alla mente…mi � tornata voglia di leggere paperiniki..ma avrei una domanda: in quali albi posso reperire la vera storia di paperinik?cio� quando paperino va a villa rosa ecc.
Matt9 16 Dicembre 2010 il 16:22
La primissima storia di Paperinik venne pubblicata in due parti sui numeri 706 e 707 di Topolino! Sicuramente � stata ripubblicata in seguito ma non saprei con sicurezza dove; probabilmente sul primo numero della testata Paperinik (quella che raccoglieva le vecchie storie apparse su Topolino insieme a 2/3 storie nuove a numero) e, mi pare, su un volume speciale da libreria Disney (di quelli monotematici, tipo papermondiali o paperi nello spazio) tutto dedicato al papero mascherato! Purtroppo per� non ricordo il titolo…
Keitradir 16 Dicembre 2010 il 14:42
sinceramente � una cosa che mi manca, le uniche avventure di paperinik che ho letto sono quelle che erano inserite all’interno di “topolino” svariati anni fa, e comunque non erano male, dovessi trovare la serie in fumetteria potrei farci un pensierino
Mila 16 Dicembre 2010 il 14:49
Che dire?! Anch’io adoravo PKNA!!! 😀
(dopo questo mi aspetto anche un’articolo su MM 😛 )
Watashiwa Excalibur de aru 16 Dicembre 2010 il 14:55
Io ho TUTTE e tre le serie in prima uscita, comprese di numeri speciali, il calnedario, l’album di figurine (completo) e addirittura il videogioco per PS2 XD
Ero fogatissimo sul quel fumetto, e concordo con il dire che la prima serie resta la migliore.
taramas 16 Dicembre 2010 il 15:11
bell’articolo!!!mi manca molto pikappa…come detto anche nell�’articolo per molti versi non sembra neanche una serie della disney..
tra i miei numeri preferiti c’� da ricordare “trauma”…un vero capolavoro…ma ne stanno altri di numeri nei quali la trama � davvero avvincente e le frasi epiche dei personaggi mettono i brividi…peccato si sia conclusa con le due serie….
rodimus 16 Dicembre 2010 il 15:29
siiiii quanti ricordi, ogni mese aspettavo il numero che mi veniva con l’abbonamento T.T
mi chiedo come hanno fatto a chiudere tutto per tirare fuori quella ciofeca della 3� serie che nn vale nemmeno un millesimo delle altre 2 (specie della prima)
ci vorrebbe proprio un ritorno di PK T_T
shinobi91 16 Dicembre 2010 il 15:45
Adoro questo fumetto!!! Ho tutta la seconda serie e alcuni volumi della terza….
ningen 16 Dicembre 2010 il 15:50
Wow quanti ricordi, ancora ho qualche volume di PKNA, non tutti ma un bel p� li ho ancora. La cosa forte di questa serie era la maturit� con cui la storia veniva raccontata che si discostava tantissimo da quella solita di Topolino e co. Gli evroniani erano troppo forti, certe volte sembravano cattivissimi e fortissimi e certe volte invece erano dei completi idioti (come il povero Sputon pi� volte carbonizzato dal sommo Zotnam). Le ministorie poi, come vedi alla voce Evron facevano morire dal ridere…
mrx 16 Dicembre 2010 il 16:02
Grandioso!
Posso fare il figo e vantarmi per le mie DUE pkards?
Pkers 16 Dicembre 2010 il 16:12
PRDQP
PS, secondo voi quanto varr� il mitico numero 00?
Mila 16 Dicembre 2010 il 17:02
Non lo so, ma io ce l’ho e non lo venderei per tutto l’oro del mondo!!! XDXDXD
Rufy86 16 Dicembre 2010 il 16:23
Quanti ricordi… anch’io da piccolo divoravo PK.. quel fumetto anche dal punto di vista grafico aveva una qualit� nettamente migliore!
Angus fangus sin dalla prima volta che l’ho visto mi ha ricordato immediatamente J.J Jameson per quel suo rapporto con Paperinik molto simile a quello tra l’editore del Bugle e Spidey
Rapsodia 16 Dicembre 2010 il 17:05
perch� mi fai piangere a quest’ora del pomeriggio ????
e pensare che non ho neanche letto tutti i numeri…davvero, questo articolo � un crogiuolo di crudelt� T-T …
Nicol� 16 Dicembre 2010 il 18:34
Beh, penso nessuno possa criticare PKNA. (Provateci, avrete contro tutti i Pkers, con o senza Pkard!)
Tra l altro io sono uno di quelli, forse pochi, che ha apprezzato molto anche la seconda serie. Aveva atmosfere molto pi� noir, ma cmq fantastica, e chiudeva anche il grande dilemma Everett Ducklair che era rimasto sospeso.
La terza… Che dire, non mi sento di dire cose tipo faceva schifo o che era una ciofeca. Semplicemente era tutta un altra cosa, e noi poveri tradizionalisti non siamo riusciti a leggerla spogli dell influenza delle prime due serie. Io stesso l ho comprata forse fino al numero 8, poi ho smesso.
Le prime due ce le ho tutte, con tre dei mi pare 4 raccoglitori (purtroppo sono semi introvabili…). Il numero zero in realt� non costa cos� tanto e non � cos� introvabile, con meno di 20 � si porta a casa. Certo, rifarsi tutta la serie costerebbe cmq parecchio. Ma ne varrebbe indubbiamente la pena.
Per la cronaca, io AMO Xadhoom. XD
4EverSlothful 16 Dicembre 2010 il 19:17
Pk � forse il primo fumetto che ho letto. Quando ero piccolo avevo preso un numero, forse della prima o seconda serie (ma ora non so che fine abbia fatto), e quando c’� stata la ristampa mi sono abbonato purtroppo senza vederlo finito. Devo dire che � un fumetto veramente bello, la trama � avvincente, i pesonaggi molto studiati e alcuni numeri sono dei veri capolavori, vome il gi� citato Trauma (che mi ha portato addirittura a “tifare per il nemico di turno”). Posso dire con convinzione che non aver potuto leggerne la fine � un grande rimpianto, forse quasi come lo sarebbe non vedere finito per esempio One Piece.
Metal 16 Dicembre 2010 il 19:49
mrx dammene una!! xD
purtroppo quando lo leggevo ero troppo piccolo per fare quelle assurde prove per portarmi a casa un pkcard…
mi ha fatto un sacco piacere leggere questo articolo ^^
ancora oggi, ogni tanto, mi rileggo tutti i numeri, soprattutto la posta xD da piccolo non capivo bene tutte le battute (nel 96 avevo solo 6 anni), ma ancora oggi mi fanno pisciare addosso dal ridere
sto ancora cercando il numero 33 della prima serie, un giorno spero di riuscire a completare la raccolta
mrx 17 Dicembre 2010 il 11:52
Oddio quanto era spassosa la posta!
Poche Ragazze Da Quelle Parti…
Elijah 16 Dicembre 2010 il 20:36
PKNA � un piccolo capolavoro, adoro la Lyla disegnata da Sciarrone (la pi� bella papera di sempre XD) .
Peccato per PK2 e per PK … due serie che potevano risparmiarsi tranquillamente … Pk venne creata per seguire la linea “Ultimate” della Marvel, e come la serie “Ultimate” non ha un minimo dello spessore della serie originale…
Razziatore 16 Dicembre 2010 il 21:00
Quanti ricordi…..mi viene quasi da piangere….PKNA rimarr� per sempre nei nostri cuori!!!
PS: il mio nick infatti deriva proprio da PKNA, omaggiando il personaggio del Razziatore!
Grazie per il bellissimo articolo ^^
vigeo 16 Dicembre 2010 il 21:18
Avevo 11 anni quando, con un mio compagno di classe delle elementari, ho battuto tutte le edicole della mia citt� per trovare il raro numero zero!!!E ancora oggi � incastonato in un quadro appeso al muro come una reliquia.
Compravo Topolino all’epoca e Pk � stata la mia prima serie con un filone narrativo continuo. Solo 2 anni dopo iniziai il mio primo manga (Dragonball)
Ogni mese attendevo con ansia l’uscita di queste due testate.
Pk prima serie era fantastico, trama avvincente, mai banale, e non infantile anche se priva di violenza e un parecchio demenziale.
Tra i numeri preferiti: Trauma, Ritratto dell’eroe da giovane, Il giorno che verr�, Niente di personale…comunque quasi tutti a parte cinque o sei che non erano necessari allo sviluppo della trama principale.
Non l’ho tradito con Pk2 ma ormai c’era stato un calo di qualit� nella storia, la trama non era male, per� pur spremendola a fondo non poteva essere allungata pi� di tanto…il nemico principale era solo uno, prima era un susseguirsi di temibili avversari, anche in viaggio nel tempo con parecchi paradossi temporali, uno di questi annulla completamente un numero di pk le cui vicende non sono mai esistite.Nella seconda serie non sono riusciti a ricreare lo stesso clima.
Pk3 invece � una mera schifezza…comprato il primo numero e detto addio per sempre a questa saga senza rimpianti…sapendo di avere il meglio in un ripiano della mia libreria….e che ogni tanto rileggo ancora.
ningen 16 Dicembre 2010 il 21:31
Si ricordo quel paradosso temporale, devo dire che era stata un’idea molto azzecata, andando di fatto ad “annulare” il numero di PKNA appena precedente. Veramente geniale!
Anonimo 17 Dicembre 2010 il 01:57
Quanti ricordi mi fa tornare alla mente questo articolo… io adoro la saga di PK, ho tutti gli albi pubblicati (ad eccezione del numero zero che vendettero ad una fiera del fumetto e che ho comprato solo in versione “Speciale 2000”) e devo dire che mi piacerebbe rileggerla volentieri se solo riuscissi a ritrovarla tra gli scatoloni in garage (quest’articolo mi ha fatto proprio venir voglia di nadarli a ricercare un giorno di questi…XD). Senza contare che un anno fa ho pure rimediato ad un mercatino l’album completo di tutte le figurine XD
Anche per me PKNA � stato il primo fumetto con una trama continua che abbia mai seguito, prima di esso compravo regolarmente solo topolino ma ovviamente non era la stessa cosa. I personaggi e le situazioni erano veramente avvincenti e mi ricordo che spesso c’erano frasi che rimanevano cos� impresse nella testa che davvero ripensandoci oggi faccio fatica a credere che provenissero da un fumetto targato disney con protagonista lo stesso Paperino di sempre… e tutto questo senza comunque snaturare il personaggio. La serie PKNA era senza dubbio ispirata al fumetto americano supereroistico, sia per le sitauzioni trattate che per certi spunti narrativi (la relazione tra Angus Fangus e Paperino/Paperinik � senza ombra di dubbio ispirata a J.Jonah.Jameson e Peter Parket tanto per fare un esempio) e aveva storie davvero stupende (“Carpe Diem” e la trilogia di Xadhoom! rimangono tra le mie preferite), che ancora oggi ricordo.
Senza contare poi anche gli articoli delle rubriche che corredavano la storia principale e le evenutali ministorie stampate, pieni zeppi di spiegazioni tecnologiche sugli oggetti utilizzati (mi ricordo che addirittura quello sul funzionamento della PiKar (il veicolo utilizzato da PK nella serie), venne addirittura pubblicato su Quattro Ruote o su un giornale professionale di quell’ambito..
L’unico difetto che trovo alla serie � che alcuni (per fortuna pochi) personaggi non hanno una degna conclusione oppure presentano situazioni lasciate in sospeso che poi non verranno pi� riprese (primo fra tutti lmi sarebbe piaciuto conoscere di pi� la fine dell’evroniano Gorthan e la storia dietro il volontario “esilio” di Camera 9 dopo il bellissimo numero in cui lo si vede affiancare PK nei panni del suo vero io, Stefan Vladuck)
Dopo quella usci Pk2 che, a dispetto delle molte critiche che ho sentito, a me piaceva tanto quanto la prima anche perch� era bello potersi soffermare finalmente sulla storia di Everett, su situazioni problematiche per PK come eroe ma anche sui problemi della sua vita come Paperino (mi piace sempre vedere gli eroi impegnati in situazioni quotidiane). Il mio unico rimpianto (di cui in minima parte soffre anche PKNA) � il finale, non tirato via ma i cui sviluppi sono sicuramente stati velocizzati a causa delle pressioni esercitate dai fan (che, sapendo a cosa sarebbero andati incontro, col senno di poi si sarebbero ben guardati dal farle): ancora oggi mi chiedo cosa ci faccia negli ultimi 4 volumi (che erano legati tra loro tanto da far parte di una Quadrilogia) la storia su Neopard che non centrava nulla (messa solo per accontentare i fan del Gattone); non sarebbe stato meglio utilizzare anche quella per la storyline principale? Ma la cosa che mi ha sempre lasciato l’amaro in bocca �, senza spoilerare troppo, vedere che nel finale gli sceneggiatori si siano completamente dimenticati di “riaccendere” un certo qualcuno, cosa che, rivolgendomi adesso a chi ha letto il fumetto, non mi fa capire come sia possibile la presenza di Odin Eidolon nel futuro (o anche come possa essere presente nel numero 48 di PKNA “Le parti e il tutto”).
La terza serie, PK-Pikappa, � invece una vera e propria ciofeca come qualcuno l’ha apostrofata. Storie pi� corte, un drastico abbassamento del target a cui le storie erano destinate (con un conseguente calo dello spessore della storia) e poi, con la scusa che riprende in prevalenza personaggi e situazioni delle prime due serie in versione peggiorata, d� vermaente l’idea generale di un unico grande bruttissimo riciclaggio di idee. Senza contare poi che l’attenzione che veniva data alla serie era anche notevolmente calata (forse perch� il PK-Team originario ormai era in gran parte assente), presentando notevolissimi buchi nella trama, senza contare che il finale della serie � talmente brusco da lasciare in sospeso millemila situazioni. E pensare che in fondo l’idea di partenza, un’associazione di supereroi sparsi per la galassia, sebbene non originale credo avesse un enorme potenziale, peccato sia stato sfruttato in una maniera cos� indecorosa. Ammetto che questa � la prima ed unica serie nella mia vita che ho continuato a comprare solo per collezione ma che in fondo avrei voluto interrompere il prima possibile (e dire che perch� un fumetto non mi piaccia ce ne vuole).
Ho acquistato anch’io i primi 4 numeri della ristampa Reloaded (per sostituire quelli originali dato che al tempo ero troppo piccolo per trattarli con la cura che li riservo oggi), ma anch’io sapevo che la serie non � mai stata ultiamata. So invece che la prima serie di PKNA � stata completamente ristampata negli albi Rilegati in vendita con l’espresso dal nome “Paperinik Ultimate Edition”.
Come avrete potuto capire dal commento lunghissimo sono davvero un grande fan di Pk, e le prime due serie nonostante certe pecche, le ho amate e le amo molto tuttora (e non nego che se un giorno dvoesse uscire la fantomatica quarta serie dedicata al personaggio, probabilmente non resisterei al non acquistarla).
P.S: Purtroppo anch’io sono da annoverare tra i fan senza Pkard e concordo pienamente con chi dice che la Lyla, ma aggiungo anche la Juniper (con la tuta direttamente presa da Asuka di Evangelion – avevate colto la citazione?), disegnate da Claudio Sciarrone, sono sicuramente le pi� belle papere mai viste in un fumetto disney 😀
mrx 17 Dicembre 2010 il 12:00
Il mio nemico preferito era Due.
Dopo Silicio, mi auguravo di ritrovarlo in ogni numero che acquistavo…
L’attesa � durata ben due anni, dal numero 8 al numero 32!
BaCaRoZzo 17 Dicembre 2010 il 16:45
Giustappunto due anni. “DUE DUE DUE DUE!! BWAHAHAH!!” (cit.) Si beh, la prima serie non era lasciata decisamente al caso ma un grande sforzo era stato fatto anche nella seconda. E si vedeva.
Putroppo l’assenza di uno ci ha fatto storcere il naso a tutti. E il risultato � stato quello che � stato.
Relativamente alla terza, non si scelse a caso di creare un universo ultimate. Mi pare di ricordare che, al tempo, la Disney America si fosse interessata al fenomeno PK (ricordiamo che le prime serie venivano vendute in tutta Europa) e, complice la situazione problematica in cui versava la seconda serie, chiese al team italiano di crearne una versione pi� “internazionale” da vendere worldwide. Magari ricordo male, ma mi pare fosse cos�. Il risultato � stato quello che � stato… 🙁
Certamente, come ha detto qualcuno, se uscisse una quarta serie, non mi esimerei dal collezionarla. Magari una serie che mescoli un 85% della prima serie e un 15% della seconda. Il giusto connubio tra atmosfere seriose (noir, come scritto da qualcuno) e il susseguirsi incalzante di nemici e situazioni della prima serie. Sbav! Sbav! 😀
simo 17 Dicembre 2010 il 18:41
p.k era bellissimo lo comprava sempre mio fratello
Dino 17 Dicembre 2010 il 19:42
pk � stato un sogno purtroppo finito 🙁
p.s.: bel articolo!