E così siamo arrivati alla fine. Sia di questa vera e propria saga (180 pagine in tutto) che ha visto il ritorno di Pikappa, sia dei miei articoli di commento.
Cosa posso dire: il pensiero che ho in testa è lo stesso con cui ho aperto questi commenti: ‘Poi…poi leggi una storia, e sembra che tutti quegli anni non sono mai passati’. E non è il commento appassionato di un lettore nostalgico. O meglio, lo è, ma non solo. Sul perchè, ci arriviamo.
Questa quarta parte di Potere e Potenza (sempre a firma di Artibani, Pastrovicchio e Monteduro) prometteva grandi cose: un’ultima resistenza con i controfiocchi, ed almeno una scena a dir poco ‘esplosiva’ ,come sa bene chi ha votato per il sondaggio fra i lettori. In più, come ogni finale che si rispetti, ci si aspettava che la storia tirasse le somme di quanto detto fino ad ora e che desse una degna conclusione.
Potere e Potenza dà tutto questo? Devo dire di si…e non solo. Perchè da un lato la storia mantiene le promesse, con delle tavole d’azione davvero splendide e con degli sviluppi di trama che erano abbastanza intuibili, ma che risultano azzeccati. E dall’altro, Artibani ci fa riflettere non solo sul personaggio di Pikappa, ma anche su noi lettori, con due sequenze che lasciano la pelle d’oca.
Completano il tutto due epiloghi, vere e proprie ‘scene dopo i titoli di coda’, che pongono le basi per successive storie, come nella migliore tradizione del fumetto di supereroi.
Che dire, quindi, di tutta la saga, di questo ritorno che è stato accolto a dir poco entusiasticamente dai vecchi lettori, e che qualitativamente si può paragonare ad alcuni dei numeri più belli della prima serie? Se dovessi dare un titolo alternativo a ‘Potere e Potenza’, non avrei dubbi: ‘Pk: The Movie’. Perchè la storia ha proprio l’aspetto di un film, se paragonata agli episodi della serie: lunghezza maggiore, trama più complessa (si tratta della prima che in senso stretto collega i due filoni della serie), scene dal respiro più ‘ampio’ e molto spettacolari, un alternarsi del look per il protagonista, dal suo storico ad uno più moderno…proprio come in un film. E nonostante questo, siamo di fronte ad una storia di Pikappa e non ad un suo surrogato, in tutto e per tutto. Che non si ferma al banale fanservice e non tira fuori una storia con l’unico scopo di far sorridere i nostalgici, ma che ha il coraggio di continuare da dove aveva lasciato anni fa.
E’ proprio a questo che mi riferisco quando dico che ‘gli anni non sembrano essere passati’. Perchè lo spirito che si percepisce leggendo il fumetto è quello della volontà di andare avanti a raccontare, facendo evolvere le cose e non ponendosi limiti…che era esattamente lo spirito che c’era agli inizi di PKNA, e che si è protratto per tutte le prime due serie. E Pikappa va avanti, affrontando un discorso sull’introspezione del personaggio e sul cosa voglia dire essere un eroe senza precedenti. E con gli occhi di un lettore più adulto lo puoi apprezzare davvero meglio.
Ma quali che siano le mie opinioni in merito, rimane un fatto: Pikappa è finalmente tornato, e questa storia lo grida a gran voce. E che sia su Topolino o su un monografico dedicato (e la differenza mi importa poco), non dovremo aspettare troppo per leggerne altre avventure.
Auth0x 25 Luglio 2014 il 02:05
Grazie per gli articoli su questa saga, davvero. Senza di te me la sarei persa.
Ed ora che � completa, posso leggermela tutta d’un colpo e riprendere un sogno che pensavo fosse finito tanti anni fa…
Rorschach 25 Luglio 2014 il 11:51
Felice di essere stato d’aiuto! Per la cronaca, a Lucca di quest’anno probabilmente si organizzer� una battaglia con i PK Blaster…non mancare!
Rapsodia 11 Agosto 2014 il 17:23
io lo chiamerei “La Maschera di Pk”. Di parallelismi con il film con Banderas se ne possono trovare abbastanza secondo me 😛 (ovvie differenze a parte)
Rorschach 12 Agosto 2014 il 10:24
Di paragoni ne avevo sentiti tanti, ma ammetto che questo mi lascia stranito…