Rieccoci con un nuovo appuntamento per l’approfondimento made in KJ, in questa insolita veste di “Se non l’avete visto…vedetevelo”.
Oggi affrontiamo un altro argomento delicato, tuttavia a differenza di Valzer con Bashir, il film in questione mantiene toni meno drammatici, più leggeri e scanzonati pur rimanendo nei temi, molto maturo e fruibile più da un pubblico adulto che uno di bambini.
Persepolis è un film del 2007 di Marjane Satrapi e Vincent Parronaud ed è tratto dalla serie a fumetti francese scritta, disegnata ed ideata dalla stessa Satrapi.
Chi è però questa Marjane Satrapi? E’ una ragazza iraniana naturalizzata francese, autrice ed illustratrice di fiabe per bambini che ha acquisito fama mondiale proprio con la sua opera autobiografica: Persepolis, che racconta la sua infanzia e adolescenza a cavallo tra l’Iran in piena rivoluzione e l’Europa degli anni ’80.
Il film gode di un’animazione molto curata, funzionale e semplice quel tanto che basta per descrivere più che bene l’infanzia di Marjane che nel 1978 ha circa 8 anni e vive sotto il regime monarchico dello Scià (= imperatore) iranianiano Mohammed Reza Pahlavi, assieme ai genitori ferventi attivisti politici impegnati nel sociale.
Il paese sta proprio in quel periodo attraversando una serie di rivoluzioni sociali con manifestazioni di protesta, scioperi e quant’altro, il tutto si condenserà l’anno successivo (nel 1979) con la fuga dello Scià dall’Iran e un’iniziale apertura alla democrazia.
Apertura che Marjane vivrà con la ricomparsa di suo zio e di numerosi altri esponenti rivoluzionari contrari allo Scià e proprio per questo, incarcerati per molti anni sotto il suo diretto ordine.
Il rapporto tra Marjane e lo zio sarà un primo passo per la bambina per formare il suo carattere, i suoi racconti di paesi lontani e di persone permetterà alla bimba di iniziare un percorso formativo del carattere fatto di bassi ed alti, di esperienze positive e comiche e di esperienze negative rappresentate da piccole angherie.
Intanto però la Rivoluzione Islamica dell’Iran assume toni rigidi ed inflessibili e tutti i simpatizzanti del comunismo vengono nuovamente imprigionati e condannati a morte, tra questi c’è lo zio di Marjane che dedicherà la sua ultima visita in carcere proprio alla bambina, regalandogli una copia di un cigno fatto con molliche di pane proprio come quello realizzato da lui nel periodo di incarcerazione sotto lo Scià.
Marjane vive la condanna e la morte dello zio in maniera bruttissima, rifiutando Dio e la religione e diventando, con il passare del tempo una giovane ribelle.
La ribellione adolescenziale di Marjane si manifesta nel momento “peggiore” per le donne iraniane, praticamente costrette al ritorno del chador che le copra in volto, Marjane si oppone e ironizza con le amiche a scuola su questi costumi e sulle parole “motivazionali” delle insegnanti, si ritroverà pure a combattere con il divieto di ascoltare musica occidentale, comprando “illegalmente” la musica heavy-metal e molti altri simboli della cosidetta “decadenza occidentale” (tra cui Michael Jackson).
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Quando il cappio del nuovo regime inizierà a farsi sentire in maniera marcata, Marjane si allontanerà dal suo paese e vivrà a cavallo di Austria, Francia ed Italia dove le esperienze di vita che realizzerà la formeranno ulteriormente per concludere poi le vicende di Persepolis nuovamente in Iran dove Marjane farà la sua decisione finale.
Il racconto di Persepolis è ispirato direttamente all’opera a fumetti suddivisa in 4 volumi editi da noi dalle Edizioni Lizard e negli ultimi anni riproposto in un unico formato da Rizzoli Lizard.
Ha il vantaggio enorme, come potete giudicare voi stessi dai video presenti, di essere semplice e funzionale per i messaggi che vuole trasmettere: la spensieratezza di una bambina, la ribellione di un’adolescente e l’anticonformismo di una donna che vive nei limiti della legalità imposta da una società teocratica che impone regole rigide sull’abbigliamento e sul comportamento.
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Ovviamente il film ha avuto pesanti critiche dal governo iraniano che veniva dipinto in maniera, a loro dire, non “veritiero”.
Che avessero ragione o meno, il film si è candidato agli Oscar nel 2008 come miglior lungometraggio d’animazione ed è il secondo in ordine cronologico ad essere classificato con un rating PG-13 (ossia adolescenti e/o minori accompagnati).
L’edizione italiana del film ha avuto la presenza nel doppiaggio di ottimi personaggi come Paola Cortellesi nel ruolo di Marjane e Sergio Castellitto nel ruolo del padre di lei, Ebi Satrapi.
Consiglio la visione di questo film a tutti gli estimatori del cinema d’animazione, non tanto per i temi trattati ma per l’ottima analisi che viene fatta su Marjane, sulle sue esperienze e sulla scanzonata comicità (anche involontaria) del personaggio.
[Fonte | Persepolis Official Site]
dadan jack 27 Gennaio 2011 il 14:36
Visto il film: da vedere. Comprer� il fumetto, ma c’� una lista di cose necessarie, prime.