Siamo ufficialmente nella seconda metà di questa ‘prima serie’ di Orfani, e questo è un numero, se mi concedete una metafora ‘televisiva’, dove nessuno è più basito, e dove abbiamo la chiave di volta della storia…oltre a darci esattamente quel che aveva promesso.
Un paio di articoli fa parlavo di come, numero dopo numero, il mio interesse maggiore si spostasse, in maniera graduale, dalla narrazione ambientata nel passato a quella situata nel presente: e questo numero ne è la conferma.
Nella prima parte, dai toni molto più lugubri, assistiamo alla prima missione degli Orfani (e della loro ‘ombra’ Rey), alla scelta delle loro armi, e sopratutto veniamo a conoscenza di come se la passa il mondo dopo l’attacco alieno…decisamente non troppo bene.
E se da un lato si vanno a creare quelle che poi saranno le dinamiche di squadra degli Orfani, dall’altro ci viene fatto intuire che la verità non è quella che ci è stata mostrata fino ad ora…nonostante il diretto interessato, guarda caso Ringo, scelga di ignorare quegli indizi.
E se la parte nel passato ci fa dubitare, quella nel presente conferma i nostri dubbi: per bocca della Professoressa Juric, scopriamo che l’attacco alieno non è mai avvenuto, che l’esplosione è stata frutto di un incidente, e che la guerra con gli Spettri non era altro che un’illusione di massa generata dal presunto vaccino, e che i soldati caduti sono stati eliminati da Rey (che nove su dieci è ancora vivo) e dagli altri soldati sperimentali. La Professoressa ci spiega anche il motivo della guerra: fornire al genere umano un nuovo inizio, su un nuovo pianeta. Un piano perfetto…non fosse per un piccolo bullone nell’ingranaggio che porta il nome di Pistolero.
Il numero 6, infatti, si chiudeva con la premessa di un Ringo scatenato…ed è esattamente quel che il numero 7 ci dà. Eccome, se ce lo dà. Lo stesso autore ha rivelato che il Pistolero è il suo Orfano preferito (anche il mio, per la cronaca), e si vede parecchio, in una lunga scena d’azione dove il tasso di ‘bassismo carismatico’ (cit.) è alle stelle.
Il numero si chiude con gli altri Orfani che ritrovano il loro compagno (la faccia di Sam, tra il contento e l’imbarazzato, è impagabile) e che vengono a sapere della verità. La domanda è: servirà a qualcosa? Perchè, da quel che dice la Juric, il pianeta Terra era condannato, e si doveva trovare un nuovo posto dove vivere. Ed effettivamente la vittoria sugli Spettri, per quanto falsa, ha dato a tutti un senso di speranza…rivelare la menzogna serve davvero? Il rimando a Watchmen qui è fortissimo, e non mi stupirei se il Pistolero facesse la fine di Rorschach nell’opera di Moore…certo è che, ora che nessuno è più basito e che tanto i protagonisti quanto i lettori sanno come sono andate le cose, il prossimo numero detterà la linea che il resto della serie seguirà.
Aras Allenaz 22 Aprile 2014 il 14:41
Il turning point � qualcosa di colossale… cio�: non sono loro i nemici, ma siamo noi umani. Eppure finch� lo leggevo mi � parso cos� naturale che � sembrato quasi scontato. Merito delle premesse e degli indizi sparsi nei numeri precedenti, in particolare nel quinto e nel sesto volume.
Molto bello il parallelismo con Watchmen, io ho visto solo il film e lo considero un capolavoro, mi � piaciuto tantissimo. Per� forse la situazione non � cos� drastica come lo era stato con Rorschach. O almeno, spero che non sia cos�… non voglio che finisca in quel modo <.<