Con un pò di ritardo dovuto alla pausa estiva, ecco a voi il commento al penultimo volume della prima serie di Orfani. Non si dovrà aspettare più di tanto per l’ultimo numero, dato che esce praticamente la prossima settimana. Vi rimando a quell’articolo per quel che ho da dire sull’intero prodotto. Sotto con lo spoiler alert!
Dal punto di vista della storia questo ‘Tutti giù per terra‘ è un pò sottotono. Non gli se ne può fare una colpa, in fondo: il numero precedente è carico oltre ogni dire, e quello successivo è il ‘finale di stagione’ che promette fuoco e fiamme. ‘Tutti giù per terra’, in questo senso, da un lato spiega alcuni dettagli della trama che erano rimasti in sospeso (come hanno fatto a viaggiare nello spazio, ad esempio) e dall’altro si concentra su un personaggio che è sempre rimasto in secondo piano: Juno, alias l’Angelo.
Questo numero ci dice una cosa di lei: non è mai riuscita a superare la morte del fratello. Nonostante abbia trovato l’amore, nonostante il desiderio di vendetta, nonostante tutto quanto, Juno si sente ancora colpevole per essere viva.
Ed è proprio per questo motivo che prende la stessa decisione che a suo tempo prese Hector: sacrificarsi per salvare l’uomo che ama(Jonas) e il suo compagno di ideali (Ringo). L’Angelo quindi ci saluta, con una sequenza disegnata a dire poco mozzafiato, che riprende un tema molto caro a Recchioni (l’albero con i corpi appesi) e che cita in maniera inaspettata nientemeno che Fabrizio de Andrè.
Il sacrifico di Juno, però, è tutt’altro che positivo. La ragazza riesce a far atterrare l’astronave che porta lei, Boyscout e Pistolero sulla Terra, ma nel farlo distrugge un’intera città, quasi a volerci dire che ogni azione degli Orfani si traduca in morte e violenza. Ed in uno scenario devastato, rimangono solo due membri della squadra: Il Guerriero e il Soldato, il ribelle ed il realista, Wolverine e Ciclope, Ringo e Jonas.
Sostanzialmente il numero 11 di Orfani serve a salutare in maniera non sbrigativa il personaggio di Juno, ed a presentarci l’antipasto del finale, con l’imminente scontro finale. In poche parole? Rock ‘N’ Roll.