Oreimo 2 – Recensione [04]

di Kirisuto Commenta

Quando pensi che ormai si sia determinata una trama da seguire ecco che dal nulla ti spunta una loli iperattiva che ti cambia le carte in tavola. A partire dalla scena di apertura: la prima sequenza da ecchi-comedy mai vista in entrambe le stagioni.

 

Ma andiamo con ordine: Kirino chiede ai genitori se può ospitare la sua vecchia compagna di stanza di quand’era a Los Angeles. Ottiene il nulla osta del padre e quindi ecco che si presenta in casa Ria. La prima volta che l’incontriamo è tramite il suo “scontro” con Kyosuke e il suo presentarsi come mamma l’ha fatta subito dopo un bagno con Kirino, anche lei seminuda. Tutto ciò fa guadagnare, a Kyosuke, un bel cazzotto in viso. Inizia quindi la dinamica seguente: Kyosuke non sembra interessato all’ospite, ma quest’ultima invece piace parecchio il protagonista profondendosi in dimostrazioni d’affetto a non finire; tutto ciò non viene ben visto da Kirino che anzi cerca di tenere alla larga Ria dal fratello additandolo come un lolicon maniaco. “Da che pulpito!” oserei dire… infatti Kirino approfitta di questo periodo per coccolare questa sorellina (quasi uscita da uno dei suoi eroge) e comportarsi da “fratello maggiore” come si deve.

Nel periodo di soggiorno, Kirino porta Ria (accompagnate da Kyosuke) ad Akihabara per mostrarle qual’era quella cosa che l’ha spinta a tornare in Giappone: action figures, anime e le sue amiche (sorvoliamo su eroge e doujinshi che è meglio!). Tutto bello e carino, ma Ria è venuta in Giappone per avere la sua rivincita. Per chi non se lo ricordasse, infatti, Kirino non era mai riuscita a battere Ria in America, se non quel giorno in cui il fratello era venuto per convincerla a tornare a casa.

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Kirino, buuuurn!

Quindi eccoci: pista da corsa di una scuola (quella di Kirino) le ragazze pronte alla sfida, Kyosuke al traguardo. Ready. Set. Go!

E si nota subito la superiorità schiacciante di Ria, un prodigio/genio della corsa. Una ragazza che si diverte a correre e che trova nella corsa la sua forma massima di espressione. E vedendo la sorella costretta a confrontarsi con qualcuno con cui non può competere rivede sè stesso. Lui ha dovuto confrontarsi con la sua stessa sorella, un genio in tutto. Con l’unica differenza che non c’era nessuno che potesse appoggiarlo e sostenerlo in momenti del genere; tutto ciò lo porta a tifare a squarciagola per la sorella. Kirino rimane sorpresa di quest’appoggio da parte del fratello, e quindi spinge.

Inutilmente però. Ria vince. Ma Ria sembra soddisfatta: era venuta in Giappone, sì per la rivincita, ma soprattutto per capire cosa le avesse dato la marcia in più per batterla. In un dialogo con Kyosuke conferma la sua idea che sia stata la presenza del fratello ad aiutarla, e capisce come sia fondamentale la sua figura per la sorella.

Ria riparte per l’America e, dal suo taxi, saluta i due fratelli. Stanno rientrando in casa ma Kirino, di botto, si volta e chiede a Kyosuke: “Sii il mio ragazzo!

Zan zan zaaaaaaaan!!

Considerazioni sparse: il comportamento di Kirino verso Ria è un riflesso di quello che lei vorrebbe tenesse il fratello verso di lei? No, quello che Kirino vorrebbe è che il fratello fosse meno smidollato, non più affettuoso. Il suo comportarsi in tal modo è solo espressione della voglia di poter essere affettuosa verso qualcuno: cosa che non può fare visto che non ha riferimenti di tal fatta. Ma non è da intendere in tal senso la richiesta a fine episodio. Infatti ho come il sospetto che Kyosuke dovrà essere un “ragazzo di rappresentanza”, ma staremo a vedere. A quanto pare “It’s time for the plot!”

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Kyosuke è personaggio di sfondo per quest’episodio; Ria è il reagente che smuove le cose, ma sinceramente mi è sembrata caratterizzata poco. Un episodio di transito verso quello che sembra essere il vivo della stagione.

Concludo qui e vi rimando alla settimana prossima, quando sicuramente avrò di più da dire.

Stay tuned!

 

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