Per chi non è mai stato un’estate in Giappone – la maggior parte di noi, dunque – è difficile immaginare l’aspetto di una classica libreria giapponese in questo periodo dell’anno.
E’ il momento delle massicce campagne pubblicitarie per promuovere nuove serie, cofanetti di DVD, nuove uscite discografiche di OST delle più varie serie animate. E’ il momento del fiorire di articoli e gossip sulle riviste specializzate in manga, anime e seiyuu (i doppiatori, che in Giappone godono di uno status paragonabile a quello di attori e cantanti famosi). Ma soprattutto, è il momento dei tormentoni.
Ookiku furikabutte è il classico tormentone estivo, ma con una peculiarità: la sua fama sopravvive sempre più vigorosa dall’estate 2007, periodo in cui in ogni libreria era possibile vedere i primi otto volumetti della serie esposti in vistosissimi stand promozionali. Non cè dubbio che sia stato uno dei manga più discussi e popolari della scena giapponese da un anno e mezzo a questa parte, complice anche uno splendido anime che copre la parte inziale della serie.
Oltre ad essere a buon diritto un tormentone estivo, Ookiku Furikabutte (abbreviato spesso in “Oofuri” ) è anche uno di quei manga che pur appartenendo a buon diritto ad una particolare categoria – in questo caso, la categoria dei manga sportivi sul baseball scolastico- mal si presta a rimanervi confinato.
L’autrice, Asa Higuchi, proviene – come moltissime sue colleghe dell nuova generazione – dal mondo delle doujinshi yaoi – cosa, del resto, tuttaltro che difficile da notare, date le stuazioni “intime” nelle quali tende a far trovare i propri personaggi maschili, senza tuttavia superare mai il confine di un semplice shounen. Cresciuta a Saitama – sobborgo periferico di Tokyo – ha fatto della propria esperienza di vita la linfa vitale del manga. Pare infatti che l’ispirazione originaria per la realizzazione di questo manga sia stata tratta dai trascorsi dela Higuchi in un liceo locale. Durante questi anni, l’autrice si sarebbe appassionata enormemente al baseball scolastico (una presenza immancabile nei licei giapponesi, incredibimente importante e sentita al livello di comunità), e proprio da una squadra di baseball locale sarebbero nati gli abbozzi primitivi dei personaggi di Oofuri. Si dice anche che la sua raccolta di materiale sia durata una decina d’anni, e che proprio il suo vecchio liceo abbia collaborato nella realizzazione
La Higuchi ama riprodurre fedelmente scene di vita quotidiana di Saitama, fornendone un ritratto molto realistico e vivace. Il realismo della Higuchi arriva fino alla fedele riproduzione di luoghi di Saitama, primo tra tutti il liceo in cui è ambientata la serie…
A quanto leggo sulla rete, pare addirittura che il liceo in questione abbia voluto ricambiare l’omaggio della Higuchi utilizzando per il proprio libretto scolastico immagini tratte dall’anime… Niente male!
La storia in sè non è niente di particolarmente complesso, anzi: è di una normalità a dir poco incredibile. Ren Mihashi, un ragazzo appena trasferitosi a Saitama, entra a far parte della squadra di baseball del liceo – appena formata – quasi per caso. In effetti il ragazzo è incredibilmente timido e sfiduciato nei propri confronti. E’ infatti reduce dalla brutta esperienza delle scuole medie: l’allenatore della squadra di baseball della sua scuola media – suo parente – stravedeva per lui e lo utilizzava come primo lanciatore della squadra – un ruolo molto ambito e di grande responsabilità. Questi favoritismi suscitano nei compagni di squadra di Ren un vero e proprio odio, accompagnato da numerosi gesti di ostilità e dalla totale mancanza di fiducia nel ragazzo… Ren, già poco determinato per natura, non riesce a giocare bene in queste condizioni e tuttavia deve sopportare i favoritismi ininterrotti dell’allenatore e la diffidenza sempre crescente dei suoi compagni.
Trovandosi di fronte ai provini per l’entrata in squadra nel nuovo liceo, Ren non sa quindi cosa fare: provare a mettersi in gioco oppure rinunciare definitvamente alla sua grande passione? Maria Momoe, la giovane ed energica allenatrice della squadra del Nishiura – il liceo di Saitama – decide per lui, trascinandolo di peso nel campo da baseball dopo averlo visto titubante di fronte alla rete. In questa occasione Ren, che si dimostra essere un lanciatore dotato di grandissime potenzialità, fa la conoscenza di Takaya Abe, colui che diventerà il suo inseparabile catcher sul campo, ed il suo insostituibile sostegno nella vita di tutti i giorni.
Momoe comprende subito le potenzialità di questa coppia, e decide quindi di metterli subito nelle condizioni di allenarsi insieme e di doversi fidare l’uno dell’altro, cosa difficilissima per Mihashi. Il carattere forte e deciso di Abe dovrà avere la meglio sul timore quasi reverenziale di Ren…
Le cose si complicano quando viene annunciata la prima partita della stagione, un incontro di allenamento: il Nishiura dovrà affrontare la vecchia squadra di Mihashi. Passato e presente, amici e rivali a confronto sul campo da baseball.
Il ritiro precedente alla partita è una prova di grande vivacità narrativa della Higuchi: ci viene mostrata la squadra del Nishiura per la prima volta riunita al di fuori delle mura domestiche: le interazioni tra i ragazzi, il rapporto con l’allenatrice e col professore responsabile, i problemi e le loro soluzioni sono tutti elementi di vita quotidiana finemente analizzati e brillantemente portati alla vita dal tratto particolarissimo ed estremamente espressivo della Higuchi. Siamo di fronte ad un manga sportivo in cui, tutto sommato, lo sport occupa un ruolo abbastanza marginale.
Per questo, trovo che il suo vero pubblico non siano tanto gli appassionati di baseball, quanto piuttosto tutti coloro che amano i manga in cui la caratterizzazione dei personaggi e la rappresentazione del Giappone “reale” sono in primo piano. E in effetti, Mihashi, Abe, Tajima, Hanai, Haruna e tutti gli altri giovani protagonisti del manga altro non sono che i ragazzini che vedi sul treno, mentre tornano a casa con i loro borsoni da allenamento, o per strada mentre passi per caso da Saitama.
Oofuri è un’opera completa e preziosa nel suo genere, con l’intensità delle sue scene e la semplicità del suo soggetto.
Questo non è sfuggito a nessuno: il pubblico ha premiato la Higuchi con un interesse davvero incredibile che accompagna le uscite mensili del manga e che ha circondato i 25 episodi dell’anime – che coprono solo la prima “saga” della serie.
D’altra parte, il pubblico “ufficiale” non è rimasto indifferente, anzi: la Higuchi si è aggiudicata il prestigioso premio Tezuka Osamu per il miglior lavoro creativo del 2006, e il Kodasha Manga Award nel 2007. Dunque, riconoscimenti che non arrivano solo dal mondo dei manga, ma dal mondo della Cultura a pieno titolo.
Chissà se in Italia sarà mai pubblicato. Io consiglio a tutti la visione dell’anime, molto ben realizzato e fedele al manga. Per quanto riguarda il manga, qualcosa si sta muovendo, e potreste iniziare a vederlo tradotto sui principali siti dedicati.
Tanuki 14 Luglio 2008 il 20:56
Grande articolo Blurry, hai fatto benissimo a rendere nota quest’opera davvero di alto livello :wub:
Kimimaro 14 Luglio 2008 il 21:27
a me i manga di sport non piacciono 🙂
admin 14 Luglio 2008 il 22:13
magnifico articolo blurrozzo :tongue:
Blurry 14 Luglio 2008 il 22:16
Grazie a te che sistemi sempre le cazzate che combino con le immagini ^^
Yamato 14 Luglio 2008 il 22:24
Che dire… ho imparato ad amare gli shonen manga del filone sportivo-scolastico grazie al mitico sensei Adachi e al pi� recente sensei Kouji Seo (anche se, negli esempi riportati, parliamo anche di shonen-romantico, quindi leggermente diverso da questo tipo di manga) e mi piacerebbe poter leggere questo manga. Da tempo avevo intenzione di dare un’occhiata all’anime ma, ahim�, ho sempre meno tempo e quindi ci ho rinunciato! Anche se, probabilmente, credo che ci torner� su in quanto adoro questo tipo di manga… soprattutto perch� offrono degli spaccati autentici della vita e della cultura giapponese che, per un europeo come me, sono veramente interessanti…
Quindi grazie Blurry per lo spazio donato a questo manga che sembra essere decisamente interessante, e soprattutto complimenti per l’articolo: da quello traspare la passione che hai avuto nello scriverlo! :happy: