Come ogni anno in Giappone, si è svolta un’esercitazione anti-sismica che coinvolge diverse prefetture. A questa esercitazione, la prima dopo il disastroso terremoto dell’11 marzo scorso che ha causato ingenti danni ed ha provocato uno tsunami che ha distrutto molte cose, tra cui la centrale nucleare di Fukushima, che ha riportato danni ottenendo un terribile primato: peggior incidente nucleare degli ultimi 25 anni. All’esercitazione non hanno partecipato i residenti della zona di Fukushima a causa delle gravi condizioni in cui ancora oggi sono costretti a vivere.
Alcuni giorni fa è stato eletto il nuovo primo ministro giapponese: Yashihiko Noda. Ieri, il nuovo eletto ha formato il suo governo, che si è subito fatto notare per l’età media dei membri del gabinetto. Difatti Noda ha deciso di far entrare molti politici ben più giovani rispetto ai membri del gabinetto di Kan.
(sto usando troppo la parola gabinetto e mi pare di parlare di bagni…ma non potevano chiamarla in un altro modo la cerchia di ministri che si stringe intorno al primo ministro!?!)
Il nuovo governo è stato presentato dal nuovo portavoce del primo ministro, Osamu Fujimura. Rispetto al precedente mandato, sono stati riconfermati solamente quattro ministri, il resto è formato da nuove leve. Al Ministero dell’Economia c’è Jun Azumi, il Ministero degli Esteri è stato affidato a Koichiro Gemba, originario di Fukushima. Goshi Hosono è stato riconfermato come Ministro dell’Ambiente e il nuovo Ministro della Sanità è Yoko Komiyama. Il Ministero della Riforma Amministrativa va a Renho Hsieh Lien-fang, o più semplicemente Renho. I ministeri più importanti, quello della Difesa e quello dell’Industria e del Commercio sono stati affidati a due ministri più esperti: Yasuo Ichikawa e Yoshio Hachiro.
I tempi rapidi con cui i giapponesi sciolgono e rifondano i governi mi sconcerta. Cotanta organizzazione e così poche discussioni sono il segno di una civiltà diversa anni luce dalla nostra. Forse dovremmo cercare di migliorare anche in queste “piccole cose”: ci farebbe bene avere politici seri e che non litigano alla minima parola. Il rovescio della medaglia però, è un’instabilità governativa molto forte. Difatti il Giappone ha cambiato il sesto governo in cinque anni. Ma tanto, instabilità per instabilità, non so quale sia meglio per noi.
[fonte – Nippolandia]
Devib 4 Settembre 2011 il 10:48
Siamo gi� in piena instablit� politica e,se devono cambiare governo qui in Italia,sia competente e compatto,specie se la nostra organizzazione funziona a tempi lenti rispetto a quelli impulsivi ma organizzati dei giapponesi.
joe 4 Settembre 2011 il 11:09
a dire il vero mi pare che al momento qualsiasi alternativa sarebbe migliore che tenerci il governo attuale…
� proprio vero che dai giappi abbiamo solo da imparare dal punto di vista del rapporto fra stato (istituzioni/rappresentanti) e cittadini,basti pensare al terremoto de L’Aquila e quello in Giappone e come � stata rispettivamente affrontata e “risolta” la situazione
carter 4 Settembre 2011 il 11:24
I giapponesi sono avanti anni luce anche nel senso civico e di dovere che hanno i loro politici tanto da dimettersi per non aver affrontato in modo corretto una crisi ma assicurandosi il far passare 2 leggi importanti prima che il nuovo leader salisse in carica. RESPECT. In italia i nostri poveri politici (poveri per modo di dire) oltre alla loro comprovata incompetenza come singoli hanno grossissimi problemi a stare in gruppo e lavorare insieme, ma se c’e’ una cosa che ogni leader italiano puntualmente fa � quello di non rispettare i programmi promessi e comicniare a fare un po quello che vuole, strano!! La nostra piu� grande vergogna e fonte di sprechi � il loro proteggere/aiutare/nascondere la tessitrice dei fili di tutta l’italia e di mezzo mondo, la chiesa! Senza lei ad occuparsi di questioni monetarie politiche noi avremmo una vita molto piu’ agiata/facile!!!