Parallelamente alla rubrica “Curiosità dal Giappone”(di cui potete leggere qui e qui), parte oggi anche la rubrica “Notizie dal Giappone”, in cui vi presenterò i fatti di cronaca più rilevanti che riguardano il Paese del Sol Levante.
In questa uggiosa giornata di dicembre, vado a presentarvi tre notizie. Un paio riguardano il problema ancora presente delle radiazioni di Fukushima, l’ultima notizia invece riguarda Greenpeace e la caccia alle balene.
Inizio subito col dirvi che sono state trovate tracce di cesio radioattivo in alcuni campioni di latte in polvere per bambini. A comunicarlo è stata proprio l’azienda produttrice, la Meji, che ha provveduto immediatamente ad offrire ai suoi clienti campioni gratuiti di latte in cambio delle partite inquinate. Nonostante il tasso rilevato sia inferiore ai limiti di legge(sono stati misurati infatti fino a 31 becquerel per chilo di cesio 134 e 137 mentre il limite è di 200 becquerel), l’azienda ha preferito ritirare il latte contaminato per non rischiare avvelenamenti da radiazioni. L’azienda ha infine dichiarato: “La contaminazione potrebbe essere avvenuta durante il processo di trasformazione eseguito in una fabbrica dell’est del Giappone”.
Parlando sempre di nucleare, in questi giorni, a Fukushima, è stata individuata una nuova fuga di liquido radioattivo che si sta dirigendo verso l’Oceano Pacifico. Un portavoce della TEPCO, società che gestisce la centrale, ha dichiarato che sono stati subito inviati dei tecnici per verificare la causa della perdita. I tecnici hanno rilevato che una quantità di circa 45 tonnellate di acqua contaminata siano fuoriuscite da un condensatore. Per ora è stata creata una barriera di sacchi di sabbia per fermare la dispersione del liquido letale. TEPCO sta ancora lavorando per arginare i problemi di contaminazione della centrale nucleare.
Passiamo all’ultima notizia per oggi. Greenpeace ha accusato il governo giapponese di voler destinare dei fondi per la ricostruzione alla caccia alle balene. Purtroppo, pare proprio che, dopo una richiesta di finanziamento inoltrata nell’ambito dei fondi per la ricostruzione, la Japanese Fisheries Agency sia interessata ad utilizzare questi fondi per finanziare la caccia alle balene. La società ha motivato la sua richiesta dicendo che molti villaggi marini colpiti dalla catastrofe dell’11 marzo scorso basano la propria economia proprio sulla caccia alle balene e per questo è necessario che alcuni dei fondi per la ricostruzione vengano destinati anche a loro e alla loro attività. Attività che ricordo a tutti essere illegale in Giappone da 25 anni, o meglio, la pesca per scopi finanziari lo è, ma i giapponesi hanno trovato il modo di continuare questo massacro adducendo la scusa degli utilizzi scientifici di questi animali.
[fonte – Nippolandia]