Ciao a tutti e benritrovati! ^_^
Spero siate tutti in gran forma e pronti a sorbirvi un’ altra “lezioncina” 😛
Parto subito inserendo un argomento collegato a quello della volta scorsa che non avevo inserito!
>>>Per far capire meglio quanto il keigo, il concetto di uchi/soto e inferiore/superiore siano legati vorrei esaminare ora l’uso principale dei verbi di dare e ricevere nella lingua giapponese. Essi si distinguono l’uno dall’altro a seconda di chi dà a chi, o chi riceve da chi; il loro uso s’impernia sulla posizione concettuale del parlante, in base ad una dicotomia da lui stesso creata,cioè l’ uchi(quindi il “suo mondo”) e il soto.
Prendiamo in considerazione per primo il verbo “ricevere”, che tra i due ha meno opzioni: si usa il verbo ???(morau) in tutti i casi, fatta eccezione quando io o il mio uchi riceve qualcosa da un superiore, momento in cui si usa la forma umile di morau, quindi ????(itadaku). Nel caso del verbo “dare” invece le cose si complicano;verrà usato:
il verbo ??? (ageru) -> quando io do qualcosa all’uchi o al soto; quando un componente dell’uchi da qualcosa ad un componente dell’uchi o del soto; infine quando un componente del soto da qualcosa all’interno del soto;
il verbo ?????(sashiageru, f. umile di ageru) -> quando io do qualcosa ad un superiore
il verbo ???(kureru) -> quando qualcuno del soto dà qualcosa a me o al mio uchi; quando qualcuno del mio uchi da qualcosa a me;
il verbo ???? (kudasaru, f. cortese di kureru) -> quando un superiore dà qualcosa a me o al mio uchi;
il verbo ??(yaru) -> quando chi riceve è chiaramente inferiore; quando chi riceve è un animale. Viene usato anche tra amici maschi o quando chi riceve è un fratello piccolo.
Differenze di genere nella lingua giapponese:
La lingua giapponese si differenzia dalla maggioranza delle lingue nell’alto grado con cui il linguaggio femminile è generalmente diverso da quello maschile; questo tipo di diversità, riscontrate addirittura in bambini dell’età di tre anni, vengono chiamate “gendered language”. L’uso della parola “genere” qui si riferisce alle regole che, un certo genere appunto, porta con sé e non al genere grammaticale. Un uomo che usa un linguaggio femminile potrà essere considerato effeminato o omosessuale ma le sue dichiarazioni non saranno considerate grammaticalmente sbagliate. Generalmente le parole e i modi di linguaggio utilizzati dagli uomini sono considerati volgari, rozzi o sgarbati, mentre quelli prettamente femminili danno alle frasi un tono gentile, più deferenziale e aggraziato. La relazione tra linguaggio e genere di sesso è probabilmente uno dei campi più largamente riferiti nella sociolinguistica giapponese. La parola “????”(onnarashii – “ladylike”) si riferisce al comportamento che ci si aspetta da una tipica donna giapponese; oltre al fatto di comportarsi in un certo modo, essere onnarashii significa conformarsi ad un particolare stile di linguaggio. Alcune caratteristiche di questo stile di linguaggio includono il parlare con un registro più alto, l’uso di forme e linguaggi cordiali in un maggior numero di situazioni e l’uso di particolari parole “intrinsecamente femminili”. In giapponese i modelli di linguaggio peculiari delle donne si dicono onna kotoba (???)o joseigo (???). Essi includono l’ uso di specifici pronomi personali (vedi esempi), l’omissione della copula “da” (forma piana di “desu” che ha funzione ausiliare), l’uso di particelle di fine frase come “wa” e un frequente uso dei prefissi onorifici quali “o “ e “go”. In accordo con quanto sostiene Katsue Akiba Reynolds (professore al “Department of East Asian Languages and Literature”, questo tipo di linguaggio contribuisce a mantenere le donne nei ruoli tradizionali e riflette il concetto della società giapponese della differenza tra uomo e donna. Per quanto riguarda il linguaggio maschile invece, essere ???? (otokorashii – “manly”) significa parlare con un registro basso, usare poche forme cortesi in altrettanto poche situazioni e naturalmente usare parole considerate “intrinsecamente maschili”. Gli uomini usano dei particolari pronomi personali (vedi esempi), la copula informale “da” (al posto della più formale “desu”) e particelle di fine frasi maschili che esprimono confidenza di sé e capacità di farsi valere.
Nella lingua scritta non ci sono differenze di genere, e nemmeno nell’uso del teineigo (ad eccezione dell’occasionale uso della particella “wa” (?) da parte delle donne).
Ora vorrei mostrare concretamente vari esempi di parole che hanno la caratteristica di essere diversificate dal genere.
Parole usate per indicare “io/me”
maschili e femminili
? – ???– watashi – è un espressione cordiale ma è usata più frequentemente dalle donne perchè certi uomini trovano femminile usare questa parole all’infuori di situazioni formale.
? – ???? – watakushi – più formale di watashi,è estremamente cordiale sia quando viene utilizzata dalle donne che dagli uomini. Generalmente gli uomini preferiscono questa espressione a watashi.
?? – ??? – jibun – utilizzato da entrambi per indicare sé stessi.
?? – uchi – utilizzato da entrambi nelle stesse situazioni,soprattutto parlando della famiglia o della propria casa; usato anche da giovani donne.
Il proprio nome – usato da entrambi ma più spesso dalle donne. L’ elevata frequenza dell’ uso del proprio nome per indicare sé stessi connota in sé la femminilità.
femminili
??? – atashi – usato da giovani ragazze,donne e da uomini omosessuali che vogliono esprimere femminilità.
???? – atakushi – è la versione formale di atashi ed è usata dalle donne specialmente in situazioni formali.
??? – atai – è una parola recente, considerata un po’ rozza, caratteristica del dialetto “downtown” di Tokyo.
maschili
? – ?? – boku – usato da ragazzi e giovani uomini,abbastanza informale; recentemente hanno iniziato ad usarlo anche alcune ragazze. Nelle canzoni viene usato da entrambi i sessi.
? – ?? – ore – usato da uomini e ragazzi con valore informale; è una parola che distingue la mascolinità e per questo a volte risulta volgare. Può essere usato anche dalle donne omosessuali che voglio esprimere mascolinità.
?? – washi – usato dagli anziani
?? / ?? – ???? – wagahai – è un pronome che può suonare arcaico ed è usato sempre dagli uomini anziani in qualche modo per ostentare la loro mascolinità.
?? – ???? – oresama – usato da uomini e ragazzi è un pronome che suona pomposo (a causa del “sama”, particella che si inserisce dopo il nome per dare un senso di rispetto e importanza alla persona in questione).
? – ?? – ware – usato solo dagli uomini (non ragazzi o anziani) ma può suonare arcaico,vecchio.
Parole usate per indicare“tu”
maschili e femminili:
? – ?? – kimi – in generale è usato da superiori(incluse le donne) ad inferiori,ma anche dagli uomini verso amici intimi o verso il partner. Nelle canzoni viene usato da entrambi i sessi.
??? – anata – è una forma usata comunemente dalle donne; quando è usata dagli uomini diventa un’ espressione cortese standard.
??? – sochira – forma neutrale e informale generalmente usata tra persone della stessa età.
??? – anta – è la contrazione di anata ed è considerato potenzialmente un insulto.
femminili
??? – anata – usato generalmente per indicare qualsiasi persona; quando è rivolto al marito o al partner è l equivalente di “caro/a” (“dear”).
maschili
?? – ??? – temae – è una forma arcaica che può essere estremamente ostile e di provocazione se usata nella forma ristretta ??? – temee.
??? – koitsu – letteralmente “questo qui,questo tipo”, è un pronome direzionale piuttosto ostile, animoso.
? – ???/?? – nanji/nare – è una forma arcaica usata generalmente solo nelle traduzioni di antichi documenti.
?? – ??? – omae – è un pronome diretto e brusco, qualche volta addirittura ostile;quando è usato per riferirsi alla moglie o in generale ad un partner è però la traduzione di “caro/a” (“dear”).
?? – ??? – kisama – anticamente una forma estremamente onorifica, nel linguaggio moderno è considerato un insulto, anche se più raffinato di “temee”.
Le differenze di genere si possono scorgere ed essere accentuate da particolari particelle, delle caratteristiche linguistiche che indicano le varie valutazioni situazionali ed emozionali del parlante e danno enfasi al significato espresso dalla frase.
femminili
? – wa – dà un effetto chiaramente morbido,è usato dagli uomini solamente per esprimere sorpresa o ammirazione.
?? – wa yo – informativo,istruttivo.
?? – wa ne – ha la funzione di ammorbidire e può precedere una frase invece di trovarsi alla fine di essa. La particella “ne” è una domanda che rozzamente significa “non sei d’ accordo?”/”non pensi anche tu?”
? – no – ammorbidisce la frase ed è usata soprattutto dai bambini.
?? – no yo – informativo,assertivo.
?? – no ne – viene utilizzato nelle domande e può anche avere una funzione esplicativa.
??? – kashira – “mi chiedo se”/”chissà se”.
maschili
?? – ka i – è la forma maschile della particella di domanda “ka”.
? – zo – enfatizzante, informativo.
? – ze – enfatizzante, informativo.
? – yo – enfatizzante, informativo;usato anche dalle donne ma spesso ammorbidito aggiungendo “wa” (wa yo).
??? – kana – “mi chiedo se”/”chissà se”.
Esistono anche degli aggettivi considerati prettamente maschili perché volgari o sgarbati come ad esempio il suffisso deprecatorio ???(yagaru – “..the hell”), parole come ????? (chikusyou – “damn”), e parole volgari ad esempio “dekai” al posto di “ookii”(grande,massiccio) e “kuu” al posto di “taberu”(mangiare). Anche le riduzioni fonologiche “dekee”per “dekai” o “sugee” per “sugoi” non rientrano nel vocabolario femminile.
Nonostante queste distinzioni siano sempre state molto marcate, oggigiorno i due tipi di linguaggio in qualche ambito come per esempio quello giovanile o quello dei videogiochi hanno iniziato a mischiarsi.<<<
Et voilà! con questo direi che abbiamo esaurito tutti gli argomenti collegarti alla “cortesia“, spero siano abbastanza chiari! In ogni caso ovviamente potete, anzi dovete XD sbizzarrirvi con le domande!
Voglio questa settimana lasciarvi con il trailer di un film che vi consiglio di vedere. Io ho avuto il piacere di vedere l’ anteprima al Far East Film Festival di Udine, una rassegna di film tutta orientale che si svolge verso aprile appunto ad Udine. Il titolo del film è ” Adrift in Tokyo” e tratta della storia di un personaggio con le mani sporche, di quelli che vanno a riscuotere i debiti infilando calzini in bocca ( XD). Intraprende assieme ad un ragazzo una passeggiata infinita per Tokyo, e percorre tutte le strade che per lui hanno avuto un significato nella sua vita e sono per lui speciali. E’ come un cammino di redenzione che lo porta poi a fare la cosa giusta diciamo. Non voglio spoilerarvi troppo! Questo film dà una panoramica di Tokyo eccezionale, senza omettere niente, dalle stazioni affolate della metropolitana alle viette più sgangherate e antiche. Che dire, spero lo vediate! Intanto gustatevi il trailer!
[youtube Avc3R9KERHI]
E… un’ ultima cosa..
ho idea che la gente pensi che io sia fissata soprattutto da quando sono stata in giappone, perchè ne parlo sempre, ma mi rendo conto che nessuno può capire se non ci è stato. Non per stupidità o chessò io, ma perchè non ne ha avuto esperienza e si sa, se di una cosa non si ha esperienza non si può veramente capire. Lì si respira un’ aria diversa, in ogni momento carica di un “qualcosa sotto” mai ordinario; i paesaggi, il rumore estivo dei grilli che ti accompagna durante tutta la giornata, il senso di estraneità ma mai di disorientamento, quei fili che spezzano il cielo, ma soprattutto una sensazione che non so spiegare. A volte ne sento una nostalgia profonda e mi viene voglia di andare in lungo e in largo per laggiù, nella città caotica e nei posti dove ancora la natura prevale sulle costruzioni umane e dove tutto ha un non so che di sacro. Per questo vorrei cercare di darvi qualche assaggio di quello che questo meraviglioso posto ha lasciato a me, cosicchè dentro di voi possa sorgere la curiosità di andarlo a conoscere di persona; non solo per i manga e gli anime, ma per tutte le piccole e più grandi cose che questo paese ha da offrire, e credetemi se dico che sono veramente tante!
000577 15 Novembre 2008 il 08:51
Reika splendido articolo come sempre..oramai diventi ogni volta pi� brava: 10 e lode^^
Blurry 15 Novembre 2008 il 10:43
Un paio di precisazioni:
– “kai” pi� che essere una particella maschile interrogativa � una particella che si usa per ammorbidire una interrogativa: si usa in concomitanza alla forma piana ed � usato in contesti dove pu� essere necessario smorzare un po’ i toni. Tipicamente si usa con i bambini.
– “ware” e “wareware” sono effettivamente ancora usati in frasi del tipo “noi esseri umani…” —> ???? (wareware ningen). Suona “aulico” ma anche sentenzioso ed � rimasto in alcune frasi idiomatiche tipo: ???? (waretowazu).
Ottimo articolo, era difficile riassumere tutta quella roba in modo da renderla anche comprensibile agli altri!
Zaraki Kenpachi 17 Novembre 2008 il 19:02
[quote comment=”14036″]Reika splendido articolo come sempre..oramai diventi ogni volta pi� brava: 10 e lode^^[/quote]
Concordo!!!!…ma come hai fatto ad imparare il jappo??…hai seguito dei corsi particolari??,….ti pregi rispondimi :biggrin: :biggrin:!!! grazie
ReikaReika 17 Novembre 2008 il 19:36
eccomiiiiiiiiiiiii!! grazie a teo per i due appunti ( cos� imparo cose pure io XD ) e in ogni caso a chiunque legga la rubrica! guarda zaraki che � una cosa fattibile XD nessun corso particolare, semplicemente � il mio corso di laurea all universit� :pinch: quindi mettiti sotto pure tu :biggrin:
Zaraki Kenpachi 17 Novembre 2008 il 19:40
[quote comment=”14195″]eccomiiiiiiiiiiiii!! grazie a teo per i due appunti ( cos� imparo cose pure io XD ) e in ogni caso a chiunque legga la rubrica! guarda zaraki che � una cosa fattibile XD nessun corso particolare, semplicemente � il mio corso di laurea all universit� :pinch: quindi mettiti sotto pure tu :biggrin:[/quote]
eh si….ma per uno che non far� lingue( anche se appasionato) � un po dura…nn credi?? :cwy:
ReikaReika 17 Novembre 2008 il 19:43
si quello si..per� nemmeno blurry l ha imparato all’ universit� e guarda che risultato!e detta fuori dai denti la sua preparazione � pure migliore di chi esce dall universit� ^^”’
zaraki kenpachi 17 Novembre 2008 il 20:57
uh…e come ha fatto il blurry??…scusa se ti rompo eh :biggrin: :biggrin:
ReikaReika 17 Novembre 2008 il 21:00
figurati,mica rompi! da quel che so io ha la fortuna di avere una sensei personale 😛
zaraki kenpachi 17 Novembre 2008 il 21:27
Che culo :biggrin:!!!…io in lomellina al massimo ho le rane :happy:
ReikaReika 17 Novembre 2008 il 21:39
XD :biggrin:
Kira 17 Novembre 2008 il 23:24
il film lo cedr�, non so quando, ma almeno faccio un buon proposito XD per adesso devo vedere Kurosagi XD lo so che � dell’anno scorso, ma Yamapi � troppo bello *-* Daisuki da *_*
complimenti per il post *_* ^.^ Ureshii :happy: