Continuano le polemiche tra Casey Stoner, pilota Honda della classe MotoGP, e la Dorna, società che organizza il motomondiale. Questione della diatriba è la volontà del pilota australiano di correre al Gran Premio di Motegi del prossimo 2 ottobre. Stoner non vuole assolutamente correre sul tracciato giapponese per paura delle radiazioni dovute al grave terremoto/tsunami che ha colpito Fukushima l’11 marzo scorso. Difatti il circuito, situato a soli 120 chilometri dalla centrale nucleare, secondo il pilota australiano, non sarebbe sicuro. Ma la società organizzatrice del campionato mondiale assicura che i test effettuati hanno riportato dei risultati rassicuranti. La FIM, nel rapporto ufficiale scritto dopo i rilevamenti annuncia: “Le analisi dell’agenzia per la protezione ambientale a cui abbiamo chiesto la perizia confermano la presenza di contaminazione radioattiva a seguito di incidente Fukushima nelle aree intorno alla pista di Motegi, ma i dati mostrano anche che la dose di radiazione prevista per tutti coloro che parteciperanno alla manifestazione nell’arco di un periodo di una settimana potrebbe essere considerata normale, ed è in linea con le principali città del mondo come Roma e Madrid“. Le parole di risposta del pilota Honda sono molto chiare: “Non andrò in Giappone. Il rischio esiste, c’è un area non abitabile attorno alla centrale, credo che sia assurdo rischiare di ammalarsi, magari fra anni, in questa maniera per una sola gara. Questa è la mia opinione e non credo che nessun rapporto me la potrà far cambiare“. Parole dure ma comprensibili. Anche Jorge Lorenzo è contrario a correre, ma le sue parole sembrano molto meno categoriche di quelle del pilota australiano: “Analizzeremo i dati raccolti e poi valuteremo. Ma l’idea è quella di non andare, per il momento“. Capisco benissimo la paura che alberga nei cuori dei piloti e dei meccanici della MotoGP. La paura di ammalarsi è tanta e il rischio che questo accada sul serio non è poi tanto remoto. Il GP di Motegi farebbe bene al Giappone dal punto di vista economico e di immagine globale, però queste polemiche puntano una cattiva luce sulla vicenda.
[fonte – Nippolandia]
Fauno 10 Agosto 2011 il 13:27
Mah…La cattiva luce non sono certo le dichiarazioni dei piloti a gettarla…Chi � causa del proprio male pianga se stesso.
Detto ci�, i giapponesi al momento hanno bisogno dell’aiuto della comunit� mondiale e quindi diamoglielo nelle modalit� pi� efficaci e meno pericolose possibili.