Non molto tempo fa, all’epoca dei salti temporali che hanno “mandato avanti” le storie di One Piece e Bleach (fenomeno che aveva già colpito, anni prima, anche il manga Naruto) avevo scritto questo articolo che aveva suscitato (con mia somma gioia) profondo interesse e numerosi commenti. Mi ero ripromesso di scrivere assiduamente di questi argomenti ma, come avete potuto vedere voi stessi, i vari cambiamenti degli ultimi mesi mi hanno tenuto impegnato sul fronte “organizzativo” e lontano dalla cosa che invece preferisco fare: scrivere e discutere con voi dei “fatti” relativi al mondo del fumetto in generale.
Bene, a partire da oggi, con cadenza settimanale, intendo invece (finalmente) riprendere in mano questo progetto (anche perché se no i “responsabili” del blog mi spellano vivo!) iniziando a parlare di un argomento “leggero” e che, sicuramente, potrà aprire la strada a future discussioni. Permettetemi una domanda per iniziare: cosa si intende, nel senso comune, quando si dice che “una persona è geniale”? Il Dizionario della Lingua Italiana (sto usando il Devoto-Oli) non pare lasciare spazio a dubbi di sorta:
geniale agg. 1. Caratterizzato da una felice e inattesa inventiva: un artista g.; un libro g.; un’idea g. 2. lett. Conforme al proprio genio come indole o carattere: i geniali studi (Parini) – Gradevole, attraente: un aspetto g. 3. lett. Attinente al genio come nume tutelare del luogo, della persona, dell’istituzione: letto g., matrimoniale. [Dal lat. genialis, der. di genius ‘genio’].
Ovviamente nel nostro caso stiamo parlando della definizione 1. (a meno che voi non andiate in giro con Numi tutelari o Divinità, di solito!)… che pur tuttavia non è quella che viene comunemente usata nel senso comune. Certo, una persona geniale è dotata di inventiva, è in grado di stupire, di trovare soluzioni fuori dall’ordinario e che riescono a “travalicare” certi schemi concettuali che, al contrario, potremmo definire “monotoni”. Ma oltre a queste caratteristiche, il genio in realtà è anche chi, come affermava Einstein, si pone in una tale situazione di “difformità” rispetto alla massa che lo circonda da venire tacciato di “pazzia”: come il buon fisico tedesco (naturalizzato svizzero) amava affermare, infatti, “Pazzo è il termine con cui la gente comune suole riferirsi al genio!“.
Eccoci qui, dunque, a parlare della capacità inventiva, della forza creativa, delle idee (condivisibili o meno) che i tre autori più chiacchierati del momento riescono a infondere e di cui pervadono le loro opere. Prima di continuare, però, permettetemi di ricordarvi una cosa: quello che dico sono mie idee personali e non vogliono, in nessun modo, assurgere al ruolo di verità assoluta. Chiunque è libero di appoggiare o confutare queste idee; alla fin fine, nessuno di noi può “leggere” la mente di questi tre autori quindi qualsiasi “commento” per quanto intelligente sia, rimane una mera ipotesi.
E veniamo dunque al primo dei tre: Masashi Kishimoto. Credo di averlo già ribadito in altre sedi (commenti ai vecchi capitoli di Naruto e probabilmente nello stesso articolo citato prima) ma mi sembra giusto ripetere quello che io trovo un punto fermo nel lavoro di questo mangaka: niente è fatto a caso. Ci sono momenti nella storia in cui tornano alcuni personaggi, in cui vengono dette e fatte cose, in cui, semplicemente, uno dei ninja viene disegnato con una certa espressione sul viso, che fanno comprendere come, alla base, Kishimoto abbia intessuto una solida trama, che va ben oltre l’idea di fondo o la certezza che, di tanto in tanto, debba accadere questo o quest’altro evento. Sono convinto che Naruto andrebbe letto, con spirito critico e attenzione, solo nel momento in cui fosse “completo”, partendo dal volume uno e arrivando, senza mai fermarsi (pausa pipì, pupù e ganm-gnam sono concesse) fino al numero XXX (l’ultimo della serie, non il dojinshi di storie hentai, pervertiti!), per avere finalmente e definitivamente un quadro chiaro e completo degli eventi, della forza dei personaggi, delle differenti chiavi di lettura presenti nella storia e, perché no, per comprendere finalmente perché in un manga dal titolo “Naruto”, il protagonista resta, spesso e volentieri, fuori dalla narrazione di alcuni eventi fondamentali (ma di questo parleremo in un altro articolo, promesso!).
Kishimoto è il tipico caso di autore che, a mio parere, non comincia neanche a pensare ad un disegno, se prima non ha ben chiaro non solo un canovaccio di plot, ma proprio una sceneggiatura semi-dettagliata, all’interno della quale tutti i punti fondamentali sono spiegati e rimangono abbozzate solo le eventuali sfumature e situazioni al contorno: in questo senso è geniale come un architetto che, prima di erigere un edificio, deve studiare per bene la pianta, la struttura portante, la scelta dei materiali e la disposizione degli ambienti, ma che in seconda fase, potrà liberamente scegliere tinte ed oggetti diversi per le camere, magari decidendo di dare un tocco in stile differente ad ogni singola parte del palazzo tirato su, senza preoccuparsi se alcune cose possano dare più o meno nell’occhio perché, alla fine, è il tutto nel suo complesso che lo farà ricordare come un genio o un mentecatto. Molta gente critica alcuni “passaggi”, più o meno forzati, presenti in quest’opera: io penso che alcuni di questi, rivisti alla luce di eventi successivi, possono avere un senso differente, che prima non si era colto, e che potrebbe suggerire ulteriori sviluppi che forse sono stati solamente accennati e che prenderanno piede in un secondo momento: per questo consiglio ai lettori di questo manga di “cercare di guardare oltre la singola tavola“, e provare a dare all’opera di Kishimoto uno sguardo più ampio: forse troverete spunti di riflessione anche più intriganti di quelli che avete considerato sino ad ora.
Quando invece si sposta l’attenzione su Eichiiro Oda, non si possono usare altre parole se non: “Pazzo geniale“! Oda è il classico esempio di artista in grado di tirare fuori un coniglio dal cilindro anche se prima ci aveva messo le colombe; è il tipo che, partendo da una singola parola potrebbe riuscire a comporre 12 canoni ascendenti e 12 discendenti, ciascuno speculare all’altro (e se siete curiosi, il tizio in questione è J.S.Bach e l’opera è “L’offerta Musicale“); è il disegnatore che, sebbene non eccellente nel disegno, riesce a trovare inquadrature e studi anatomici che caricano i suoi personaggi di una qualche vita propria, che permette loro di “uscire” quasi dalle pagine. Oda non è un progettista come Kishimoto: di certo ci sono tante cose chiare nella sua idea della storia di One Piece, sicuramente tanti degli attuali misteri da lui disseminati in giro nel manga sono più che una semplice idea, ma precisi “disegni”, strutturati e fortemente correlati l’uno all’altro. Ma a differenza dell’autore di Naruto, che non scriverebbe una sola parola a caso, se non sotto costrizione, Oda è in grado di improvvisare, di aggiungere e togliere con naturalezza, di modificare le storie in corso e di trovare colpi di scena molto più imprevedibili, proprio perché possono essere dettati dal “guizzo” del momento, più che da una attenta pianificazione.
Credo che il modo più “immediato” per rendersi conto di questo fatto sia la presenza di un numero incalcolabile di personaggi che, in 600 e più capitoli, il buon mangaka è riuscito ad inventarsi. Prendete come esempio gli eventi di Marineford: di certo Oda sapeva che sarebbero accadute certe cose, così come di sicuro aveva in mente di far intervenire più di un nuovo personaggio nella battaglia. Ma a mio pare, molti degli individui che ci ha fatto vedere (tra pirati e membri della marina di cui conoscevamo il nome, ma non il volto), sono stati una trovata del momento, una creazione fatta in fase di realizzazione, che dimostrano la bravura di questo autore nel “destreggiarsi” anche in situazioni molto ingarbugliate. Oda, in soldini, pianifica solo ciò che è necessario: il resto viene da sé, man mano che va avanti, mantenendo comunque sempre e in ogni caso, fede a qui capisaldi che sono necessari affinche la storia di One Piece, così come l’ha pensata in origine, debba proseguire. Tuttavia ogni volta che prendo in mano la serie e rileggo alcuni passaggi, sorge spontanea una domanda: ma Oda sa per certo quale sia il finale del suo manga?
E veniamo infine all’ultimo membro del terzetto (che ormai per molti dovrebbe divenire un duetto, relegando quest’ultimo autore nel dimenticatoio). Tite Kubo, rispetto agli altri due è certamente meno geniale (ma sicuramente molto più bravo nel disegno e nel gestire la tensione degli scontri). Tuttavia il nostro autore ha un pregio che, sebbene posseduto anche dagli altri due, nelle sue mani diventa qualcosa di molto più intrigante: la capacità di usare schemi usuali, situazioni classiche o addirittura idea già sfruttate, per rielaborarle e renderle particolari in maniera unica. L’esempio concreto è quello delle Zampakuto (e lo so che qui molti di voi storceranno il naso), ma prima di criticare abbiate l’accortezza di leggere quello che penso. Per chi, come me (un po’ per la passione, ma anche per l’età avanzata!) ha potuto leggere più di un manga (e vi assicuro, io gli shonen del WSJ, pubblicati dalla fine degli anni Settanta ad oggi gli ho letti quasi tutti!), salta all’occhio la chiara ispirazione che ha portato Kubo alla creazione delle spade degli Shinigami e della loro “triplice” forma: gli stand de “Le Bizzarre avventure di Jojo“. Quando Hiroiko Araki, nell’ormai lontano 1988, fece entrare in scena, nella sua immensa epopea famigliare che vedeva protagonisti i membri della famiglia Joestar, i poteri Stand (sorta di manifestazioni “psico/fisiche” del potere insito all’interno di chi manipolava le onde concentriche) i lettori gridarono “al miracolo”: la genialità di Araki aveva portato nel mondo degli shonen una ventata di aria nuova, distaccandosi dalle allora usuali tematiche delle “arti marziali” che rendevano invincibile il protagonista (Dragonball e Hokuto no Ken docent!) e rendendo gli scontri, se possibile, ancora più cruenti, ma in maniera nuova. I contendenti non combattevano direttamente, ma subivano la pressione sui propri stand, così da riportare spesso ingenti ferite: inoltre, la variegata schiera di poteri che Araki aveva inventato permettevano scontri che, spesso, si combattevano più su un piano mentale e “tattico” che su quello della semplice “rissa”!
Nel manga sugli dei della morte, a mio parere, Kubo è riuscito a fare qualcosa di simile: l’uso delle Zampakuto e della loro forma una e trina (perdonate la blasfemia!) permette all’autore di immaginare scontri che, al di là della semplice “scazzottata in allegria”, vengono giocati su piani differenti e, a volte, può accadere che tra i due contendenti, al di là della forza, quello più debole possa avere, in realtà, l’arma migliore, determinata dal suo potere. Ecco che, come negli ultimi eventi dello scontro a Karakura, spesso i più forti possono anche ritrovarsi messi alla strette dal particolare potere di questa o quella spada, che conduce ad un risultato non prevedibile (ovviamente, rispetto al concetto relativo degli scontri per cui, alla fin fine, il buono dovrà sempre vincere!). Quello che apprezzo di Kubo, è la capacità di lavorare su questi pochi spunti ed essere in grado di rielaborarli, in modo spesso eccezionale (ovviamente a volte fa cazzate… ma nessuno è perfetto!). Quello di cui sono convinto, inoltre, relativamente alla “strutturazione” a monte della storia, è che Kubo, meno degli altri due, abbia un progetto “preciso”: sono certo che l’unica cosa ben chiara nella sua testa sia la figura dei personaggi “buoni” (la squadra di Ichigo, la sua famiglia, i suoi amici); molto più nebulosa, basata solo su alcuni (pochi) punti fondamentali, da non contraddire mai, la sua concezione degli altri Shinigami e, ancor meno, la sua idea di chi siano effettivamente i “malvagi”: sono quasi convinto che, un giorno, scopriremo che nessuno dei “cattivi” che Kubo ha fatto apparire fino ad ora era davvero tale, mentre il vero “male” della storia si cela dentro alcuni dei personaggi che conosciamo meglio!
A questo punto direi che sarebbe proprio il caso di fermarsi: volevo introdurre questa serie di articoli in maniera immediata e diretta, ma alla fine mi sono reso conto che anche solo il parlare di un argomento “semplice” come uello di quanto siano “bravi” questi tre autori diventa un discorso lungo e complesso. Lungi dal voler essere esaustivo (e come potrei mai? Ribadisco: io non sono nessuno dei tre!), ma certo che le parole che ho scritto qui non passeranno inosservate, vi invito ad aprire un educato dibattito sulla questione, e vi do appuntamento alla prossima settimana.
MauroMMm 27 Marzo 2011 il 19:20
Fantastico articolo Ciampax.
La penso come te su diversi punti. Tranne su quello che dici di Tite. Con gli ultimi sviluppi del manga, mi � venuta una nuova idea, rispetto a quella che avevo alla fine della saga degli arrancar: prima pensavo che Bleach iniziasse ad assomigliare sempre di pi�a dragonball… strepitosi power up, e una storia fatta di soli combattimenti… ma ora, con l’inizio della nuova saga, mi sembra di leggere un manga totalmente nuovo… o meglio, mi sembra di leggere il “vecchio e caro Bleach dei primi capitoli”
Tanti spunti ora mi fanno pensare a una cosa: “Tite aveva programmato tutto, o sta improvvisando? Padre, sorella, infanzia e passato, legati a nuovi poteri… sia che sia un programma stilato anni fa, sia che sia una grande improvvisazione, � sicuramente un genio anche lui.”
Per gli altri due, non so pi� che dire ormai… o addirittura finito i complimenti… :w00t:
Sono solo molto contento che tutte e tre le storie siano ancora vive e accattivanti, e spero che non finiranno mai…! :tongue:
kiriam 27 Marzo 2011 il 20:14
MMM, io la vedo in modo proprio diverso.
Bleach e’ una piacevole lettura, ma dopo un po annoia. Inoltre va letta in volume, perche’ leggere un capitolo settimanale singolarmente non aggiunge quasi mai nulla alla storia. Singolarmente infatti si finisce sempre per dire “toh, non e’ successo nulla…” o “e poi?….”.
OnePiece ha sicuramente cambiato diverse parti della storia, specialmente la fisionomia dei personaggi, e direi che “That Sabo thing” forse e’ stata addirittura aggiunta di recente per dire altro in futuro. Nonostante questo Oda e’ davvero un pazzo geniale proprio per la sua pianificazione tremenda e meticolosa! Dal suo “voglio una ciurma con 10 nakama”, all’arrivo sulla Red Line per il 500′ episodio: spaventoso!
Naruto lo trovo terribilmente sinusoidale, la storia ha accellerazioni e picchi davvero belli per poi ricadere in situazioni o momenti un po tediosi. Secondo me questo e’ il sintoma di un plot non ben pianificato. (cosi come lo sono i tanti filler creati nella trasposizione animata, ma questa e’ un illazione magari errata).
Kona 27 Marzo 2011 il 20:26
Ho sempre pensato a One piece, Bleach e Naruto come un supertrio.
Naruto � stato il primo manga che ho letto e ci sono particolarmente affezionata, tuttavia ho smesso di leggerlo dopo lo scontro Itachi-Sasuke. Ho appena deciso di seguire il tuo consiglio : aspetter� la fine del manga e a quel punto lo legger� tutto da capo, magari, riuscir� ad andare oltre la tavola.
Per quanto riguarda One piece, io, i disegni, nella loro particolarit�, li trovo e li trover� sempre fantastici… (per� provate a mettere a confronto il primo volume con l’ultimo…O_O) .
Inoltre, secondo me Oda ha un chiara idea sulla fine del manga e ha davanti a se uno schema ben preciso di come la storia debba proseguire ; Credo che la fine sia riacchiusa nello One piece, guarda caso il nome del manga.
Per quanto riguarda Bleach… bellissimo senza alcun dubbio anche se non mi ha mai colpito particolarmente, lo seguo solo per la qualit� dei disegni e per i combattimenti.
ningen 27 Marzo 2011 il 20:29
Del terzetto credo che Kubo sia, meno geniale rispetto a Kishi e Oda. Questi 2, infatti hanno la capacit� di riuscire quasi sempre a stupire, sopratutto Oda. Diciamo che Naruto e One piece sono meno scontati rispetto a Bleach, e secondo me hanno anche personaggi meglio caretterizzati.
Una cosa in cui invece spesso Kubo eccelle nella sua opera sono i combattimenti, per quanto spesso siano scontati, � fuori discussione la loro spettacolarit�.
Non a caso di Bleach seguo solo l’anime (seguivo visto che per il momento sono in “pausa filler”), proprio per i suoi combattimenti spesso spettacolari.
Fabius Bile 27 Marzo 2011 il 20:37
Non ci avevo fatto caso, per� � vero, Bleach deve molto a quel capolavoro di JoJo (le prime 3 serie almeno), trovo anch’io che Kubo sia su uno scalino pi� basso rispetto agli altri 2.
Lo dico perch� sono gli unici manga “nuovi” che mi appassionano un p�, visto ormai che le mie spese sono quasi incentrate sui Comics.
Apollo 27 Marzo 2011 il 23:13
Mi dispiace ma non condivido affatto i pareri positivi su naruto ed il suo autore: per me il vero naruto � morto nel momento in cui kishi ha abbandonato TUTTI i personaggi che avevamo imparato ad amare, da shikamaru a neji, passando per lo stesso naruto, a favore di perfetti sconosciuti e poteri sovraumani di dilatazione spazio-temporale e chi ne ha pi� ne metta…ricordate come naruto batte neji nel primo torneo ninja, ricordate la battaglia fra shikamaru e tayuya?quello era naruto, questo di oggi non � che un iperbole verso il basso, pieno di kage, di immortali, di impossibili poteri che non riescono nemmeno a coprire i buchi che lascia kishimoto in termini di affettivit� e pathos.
ningen 28 Marzo 2011 il 12:08
Questo � assolutamente vero, Naruto � abbastanza calato ultimamente, per� bisogna valutare l’opera nella sua interezza (ovviamente quanto fin’ora � uscito), e penso che spesso Kishi � riuscito a sorprendere, molto ma molto pi� di quanto non ha fatto fin’ora Kubo. Quindi secondo me Kishi quando non cade in certe banalit� e forzature, e come dicevi tu, quando si ricorda di certi personaggi caduti nel dimenticatoio, � un ottimo mangaka, forse meno geniale di Oda, ma pur sempre uno dei migliori. Certo l’amarezza per come sta trattando certe cose � tanta, ed anche nella saga in corso ci sono un p� di stonature, come i gemelli del fulmine o come � stato trattato Hanzo…
SSimo 28 Marzo 2011 il 02:20
L’unica cosa che non condivido � il fatto che Oda non sia un gran disegnatore… Le sue tavole le trovo veramente belle sicuramente migliori di quelle di naruto e bleach, naruto ha gli stessi sfondi da 200 anni sembra come i vecchi giochi del commodore dove lo sfondo era sempre quello, bleach ho smesso di leggerlo perch� spesso capitava di vedere pagine su pagine con disegnati solo personaggi e dietro sfondi bianchi soprattutto nei combattimenti era sempre cos�… Oltretutto la banalit� di Bleach nella storia � talvolta imbarazzante! O_O Leggendo nei post sopra che � iniziata una saga nuova magari gli d� una seconda possibilit� ma per ora s� rimasto deluso.
Son Anthony 28 Marzo 2011 il 11:28
Kishi e Oda sicuramente un gradino sopra Tite per la storia ma Tite come design dei personaggi � nettamente superiore. One piece ha uno stile tutto suo e anche il personaggio pi� brutto non stona mai con il contesto, anche se a Marinford c’erano di quei personaggi al limite dell’osceno. Naruto invece, avendo uno stile pi� “classico” ogni tanto tira fuori dei personaggi come ad esempio quei gemelli del fulmine, veramente orribili che a mio modesto parere sembrano presi da non so dove ed inseriti in quel mondo.
Le storie le trovo tutte e tre per certi versi un p� banali, soprattutto bleac, ma la capacit� che soprattutto Oda ha di raccantarla � impressionante, � sempre capace di regalarci colpi di scena incredibili. Kishi invece come unico ma grande neo per me ha quello di aver perso un p� di vista alcuni personaggi cosa che invece riesce benissimo a Tite e che in altro modo, per motivi di trama, riesce benissimo anche a Oda.
cherubino 28 Marzo 2011 il 13:26
Ciao Ciampax,
ti ricordi di me? Eravamo collabratori di skuola.
E’ divertente osservare che sulle questioni non oggettive i pareri spaziano su tutto lo spazio di parametri disponibili.
Riguardo a OnePiece, mi sembra di ricordare un’intervista nella quale Oda ha affermato di avere presente il finale sin dal primo numero, e che il suo obiettivo � creare il manga con il pi� bel capitolo conclusivo.
Condivido molte delle affermazioni su Naruto. Mi accorgo spesso della pianificazione guardando l’anime, che � circa 1-2 anni indietro rispetto al manga. Penso che in questi capitoli della guerra, molti aspetti della storia saranno curati tramite i flash back dei resuscitati (ad. es lo scontro tra Hanzo e il samurai del Ferro mostra un tratto di Hanzo e del paese della pioggia che prima era sconosciuto).
Riguardo a Bleach… Io sono convinto che Kubo abbia le idee molto chiare sulla storia e sul futuro. I 10 dei 108 capitoli di flashback sono un assaggio. Forse questo Fullbring era gi� meditato da quando ha creato i personaggi di Inoue e Chad. Forse lo stesso titolo “Bleach” non � solo un omaggio ai Nirvana, ma sar� qualcosa che verr� piano piano rivelato nel futuro (un po’ come il “Chorno Trigger” in Chrono Trigger).
Mi dispiace davvero non leggere pi� le tue traduzioni di One Piece!
Bye
Stefano
Ichigo_rulez 28 Marzo 2011 il 16:49
Secondo me naruto � il pi� scadente sotto molti punti di vista:
1. la storia � gestita malisimo, creando una miriade di personaggi inutili che non hanno un minimo di senso
2. i disegni non sono quasi mai decenti.
Per OP condivido l’aspetto della precisione meticolosa citato nell’articolo (arrivo alla red line al cap 500, la precisione in persona), e dei disegni penso che molte volte potevano essere meglio, ma nel complesso sono buoni, con picchi di bellezza in alcuni punti (soprattutto dove c’� nami….. :whistle: ….scherzo… :biggrin: ).
Per Bleach dico che i disegni sono assolutamente stupendi, Kibo ha uno stile pazzesco, anche se come avete gi� detto, le ambientazioni territoriali fanno pena. Inoltre, mi sto ricredendo molto con gli ultimi capitoli x quanto riguarda la storia: prima la consideravo un’accozzaglia di scontri esagerati,mentre con la nuova saga il mio giudizio � migliorato parecchio.
Chiudo dicendo questo: tempo fa ho letto 3 interviste (2 ad Oda e una a Kishimoto) di cui metter� il link se riuscir� a ritrovarle……in cui i mangaka affermavano un paio di cose interessanti.
ODA: lui la fine di one piece l’ha in mente da poco dopo l’inizio!!!! ha quindi ben in mente dove deve andare a parare, e inoltre ha gi� uno scheletro della storia, che per� farcisce sempre con trovate geniali e interessanti assolutamente non previste. E di questo c’� la prova nel manga stesso: ci sono troppi collegamenti logici che mettono insieme tutto (per esempio gi� a W7 si parlava di Impel Down, o ancora…la volont� (haki) si vede gi� quando Shanks salva Rufy bambino, cio� all’inizio).
KISHIMOTO: lui come oda ha uno scheletro della storia, ma � moooolto pi� “improvvisativo” di Oda, perch� quasi ad ogni capitolo deve pensare a come andare avanti con la storia perch� non sa bene come collegare alcuni punti che ha in mente. E questo � dimostrato dai personaggi che sono sempre sfruttati mallissimo (si pensi ad Asuma, tanto per dirne 1 tra tutti….appena si vede che fa qualcosa muore!!!!!).
salva93 28 Marzo 2011 il 19:09
Bell’articolo Ciampax ma vorrei dire la mia:
1 – Bleach non � affatto brutto come manga, anche se chi lo vorrebbe nel dimenticatoio non ha tutti i torti dato che trovo che kubo si dilunghi troppo nelle battaglie e nelle “evoluzioni” dei personaggi. Ma il fatto � che kubo � pi� un toriyama2 dato che preferisce le parti in cui si combatte e ci si allena e quelle in cui si fanno tante chiacchere. Concludendo Bleach � troppo lungo e forse ripetitivo nelle parti in cui c’� da combattere.
2 – One Piece trovo si dilaghi troppo nelle parti parlatee negli avvenimenti che portano ad una battaglia invece che allo scontro vero e proprio, certo � bello vedere che casino nasce a causa di sanji che perde sangue dal naso, ma forse si perde un po troppo in queste sciocchezze, ad esempio avrebbe risparmiato un capitolo se non lo avesse dedicato ai finti mugiwara, anche se magari l’entrata in scena di Rufy e ciurma sarebbe stata diversa. Concludo dicendo: One Piece � pi� lungo nelle parti che portano allo scontro.
3 – Dopo aver analizzato questi due manga si pu� notare quanto naruto sia come una via di mezzo. Bleach si dilunga nelle battaglie e One Piece negli eventi che conducono a queste, e se devo dirla tutta non mi pare affatto che Kubo e Oda abbiano una qualche fine in mente (forse Kubo si ma � ancora troppo presto per capire quale). Invece in Naruto non c’� niente che non sia stato programmato precedentemente, e la morte di alcuni personaggi non � da disdegnare solo perch� non hanno messo in tavola tutte le loro carte (per esempio in Bleach nonostante 400 e passa cap non si sono intravisti ancora parecchi Bankai), in Naruto Kishimoto riesce ha fare in modo che la storia sia un filo unico, tutto ritorna nella storia, anche i morti. Ovvio Naruto come Bleach e One Piece non � perfetto, ma se consideriamo la trama io la vedo molto ben dettagliata e ben costruita (forse con molti meno cambi e modifiche di quante ne avrebbe fatte oda). Credo che fra i tre Naruto sia molto pi� pianificato � molto meglio strutturato come trama (non fraintendetemi one piece e bleach sono fra i miei manga preferiti e li seguo con interesse ogni settimana).
Tutto sommato per� c’� una cosa su cui non si pu� discutere: i gusti. Ognuno ha una propria preferenza, probabilmente c’� qualcuno che pensa che una roba tipo i Gormiti sia meglio di questi manga. L’unico modo per fargli cambiare idea � farglieli leggere, ma se neanche questo bastasse allora bisogna arrendersi al fatto che non tutti apprezzano le stesse cose nello stesso modo.
Ciao KJ!!!!
6� Hokage 28 Marzo 2011 il 20:02
Per Oda sono parole sprecate, che dovrei dire?
Genio?Grande?Mito? Le avete dette tutte (e di +).
Condordo con chi sostiene che naruto stia vivendo un momento poco brillante.
A partire dallo scontro Sasuke-Bee si sono susseguiti eventi che almento in apparenza non hanno portato a grossi sconvolgimenti. Punta massima di questa caduta � proprio la guerra che sta racontando in questi capitoli, c’� troppa carne al fuoco, troppi personaggi poco approfonditi…� una minestra di situazioni con poco chiari richiami al passato ed in cui purtroppo per ora Kishimoto non riesce a farne passare il senso.
Chiss�, magari � tutto voluto, forse tra qualche settimana saremo qui a dire che � + genio di Oda (sfida palesemente durissima), vedremo, sta di fatto che molti interrogativi del passato che formavano l’ossatura della trama hanno avuto risposta ed ora si guardi molto + al futuro con spunti pi� comuni (il supernemico da affrontare per salvare il mondo).
Per quanto riguarda Kubo devo dire che apprezzo molto il suo lavoro. Condivido quel che dice Kiriam poco + sopra, bleach � una lettura piacevole, leggere e dunque spensierata, probabilmente con trama meno accattivante rispetto ad altre ma decisamente cibo per gli occhi, trasmette emozione molto pi� con le immagini che non i dialoghi e la narrazione.
gcesare89 29 Marzo 2011 il 12:00
non sono per niente d’accordo secondo me Naruto si sta risollevando parecchio a causa della guerra infatti si rivedono personaggi secondari che erano stati oscurati da Sasuke-Naruto-Sasuke-Naruto. Che poi non possa approfondire molto � vero ma con tutta la carne al fuoco ci metterebbe anni solo per un arco narrativo cosa che evidentemente non vuole fare. Se poi consideriamo che di parte dei nemici sapevamo vita miracoli e morte (chi sente davvero bisogno di un flash back su zabusa e kimiamaru? o peggio Azuma o itachi?).
mi appassiona molto questa guerra
Su gli altri 2 manga non mi esprimo infatti Bleach non lo seguo e di OP seguo solo l’anime (ho seguito manga marineflot). comunque devo dire che non mi appassiona come struttura
Ichigo_rulez 1 Aprile 2011 il 11:14
sono + che daccordo!!!!! la penso esattamente come il 6� hokage
nar�f?go 29 Marzo 2011 il 09:43
secondo il mio punto di vista, l’unico pregio di BLEACH sono i disegni, e solo quelli dei personaggi e non delle ambientazioni, come ha gi� detto qualcuno, si legge ma dopo un po’ diventa quasi noioso e retto solo dagli scontri, ma pare che con gli ultimi capitoli si sia ripreso, spero solo che continui cos� e non accada com’� gi� successo dopo la saga della Soul Society
OP � certamente il pi� vasto, sia come mondo (600 e rotti capitoli e dovremmo averne visto solo la met�) che come personaggi, i disegni forse sono il punto debole dato che sono meno “spettacolari” o “realistici” ma c’� anche a chi piace questo stile, di certo Oda aveva in mente fin dall’inizio la conclusione dell’opera, forse l’ultimo capitolo l’ha gi� disegnato da tempo, ma per quanto riguarda il resto della trama ha dichiarato egli stesso in un’intervista che aveva in mente che cosa voleva inserire ma non quando inserirlo: per esempio fin dal principio voleva aggiungere un musicista alla ciurma ma non sapeva quando sarebbe comparso e cos� alla fine Brook si � unito per ultimo, oppure per l’abmizione, Shanks a parte, si comincia a vedere dalla saga di Sabaody (Rufy contro il toro di Duvall, se non sbaglio) e da l� viene continuamente nominata ma non prima; certo � difficile riuscire a tenere insieme cos� tanti elementi senza cadere in incoerenze, ed � in questo che Oda si rivela geniale
infine per quanto riguarda Naruto concordo con Ciampax: credo che Kishimoto abbia in mente molto bene la storia dell’intero manga, non mi sembra il tipo che improvvisa al momento, salvo forse alcuni spazi bianchi da riempire al momento; in una vecchia intervista di un paio di anni fa aveva detto che non aveva in mente come continuare la storia, ma non credo che abbia voluto darsi la zappa sui piedi, penso che l’abbia fatto proprio perch� invece il prosieguo della storia l’aveva ben in mente e voleva che i lettori pensassero il contrario, d’altronde si � scoperto solo nello Shippuden che le abilit� innate (tipo il ghiaccio di Hako oppure il legno del Primo) sono la combinazione di 2 nature del chakra, oppure il collegamento fra Zabuza del villaggio della Nebbia nel paese dell’Acqua col suo colpo di stato e la storia del IV mizukage, o persino come mai Naruto aveva i baffi da volpe fin da neonato e che cosa � successo ai suoi genitori il giorno dell’attacco della Volpe a 9 code, certo se davvero improvvisasse tutto al momento questa sarebbe una qualit� in pi� da riconoscergli, sarebbe anche pi� geniale di Oda per riuscire a tenere insieme un manga del genere senza nulla di predefinito, ma non credo sia cos�; una cosa negativa � invece il poco uso di alcuni personaggi, che vengono lasciati da parte per molto tempo, anche se per� quando entrano in azione fanno la loro porca figura (vedi la vendetta di Shikamaru o Hinata contro Pain)
GILA 29 Marzo 2011 il 22:43
comunque l’haki si � vista prima del’arcipelago sabaody, visto che anche ener la usava e pure altri.
nar�f?go 30 Marzo 2011 il 15:33
� vero, per� non � da molto che l’abilit� di Eneru e dei 4 sacerdoti si sono rivelate essere “Kenbunshoku Haki” perch� prima si � sempre parlato solo di “Mantra”
minimad 29 Marzo 2011 il 23:19
b� quando si parla di argomenti estremamente soggettivi come questo � normale essere d’accordo con alcune cose e in disaccordo con altre.per quanto mi riguarda io credo che quando si valuta un mangaka bisogna considerare due cose:cio� la creazione della storia(ambientazione,trama iniziale,personaggi),e come la storia viene poi continuata e strutturata.per me kubo e quindi bleach � di una spanna inferiore agli altri due:i personaggi sono strutturati benissimo,i combattimenti stupendi e il disegno trasmette grandi emozioni.ma poi?i power up sono illogici e sproporzionati,i rapporti di forza assolutamente incomprensibili.la trama non � fruibile,e alla fine anche il motivo di fondo che anima i combattimenti viene sovrastato da questi ultimi.gli schemi sono molto ripetitivi e in questo senso � notevolmente superiore l’anime rispetto ai cap del manga,che presi da soli non aggiungono quasi niente.insomma � partito molto bene,ma poi il livello si � notevolmente abbassato(questa nuova saga ha ancora detto troppo poco).masashi kishimoto:naruto � la storia che di per s� mi piace di pi�.a differenza di one piece,dove c’� un mondo vastissimo,e dove le avventure di rufy e compagni incidono solo sul loro cammino,ma non sull’andamento complessivo,in naruto ogni cosa ha carattere globale,e il fatto che non si segua soltanto il personaggio principale fa s� che la storia abbia pi� un carattere generale.il che da un lato diventa positivo perch� diversifica molto la narrazione,ma dall’altro porta a volte ad una pessima gestione dei personaggi,che per questioni di tempo non vengono approfonditi.inoltre ci sono alcune contraddizioni non molto significative ma evidenti.eiichiro oda:� quello che ha strutturato meglio la storia.in one piece tutto � perfetto.in ogni isola ci sono usi,costumi,tradizioni,storie particolari che fanno chiedere come possa essere una storia inventata.la narrazione � molto fluida,perch� niente viene lasciato al caso.insomma � quello dove le forzature sono minime,dove cio� il lettore entra pi� agevolmente perch� pensa che le cose succedono perch� cos� deve andare,non perch� dietro al tutto ci sia uno scrittore che disegna e decide.e il fatto che, al di l� delle dichiarazioni,se uno pensa al finale si pu� immaginare una serie infinita di possibili scenari,colpi di scena e epiloghi,� una prova di tutto questo.insomma quello che voglio dire � che come genio,come mangaka,credo che oda sia il pi� grande.poi la storia pu� piacere come no,ma la struttura e la narrativit� di one piece sono insuperabili.
kiriam 31 Marzo 2011 il 15:02
Ho letto tempo fa’ un libro di un noto autore fantasy D. Eddings, il codice rivano. Eddings ha scritto anni addietro due lunghe SAGHE di 5 libri ciascuna e collegate tra loro. Il codice rivano invece e’ un ulteriore undicesimo libro (in reata’ sarebbe il 13′) che racconta una serie di DETTAGLI della storia che erano stati Programmati, ma non avevano trovato posto nei volumi (parliamo di una quantita’ spaventosa di pagine). Il libro (questo 13′) e’ davvero noioso! ricordo di aver letto 5 pagine sulla storia relativa ad un tipo di conio in uso da una popolazione minore del mondo inventato dallo scrittore, e che questo suddetto conio viene nominato solo brevemente nelle saghe, perche’ semplicemente viene sostituito da un nuovo tipo di moneta. L’autore pero’, con il suo 13′ libro di 700 pagine, dimostra che la pianificazione di un opera seria e’ un lavoro serio, lungo e faticoso. Il risultato e’ che ovviamente tutto sta in piedi fino alla fine (le voci che si sentono a Raftel… ricordate?). La bellezza di leggere Oda? il fatto che tutto sembri cosi leggero… e che ogni settimana sia una piacevole lettura!
-I guai per lo SJ? ne riparliamo tra 10 anni, alla fine di OP!!!
-L’ambizione in OP? E’ ovunque!
joe 1 Aprile 2011 il 10:40
“f�”?!?
..non si pu� dire che leggere libri abbia aiutato il tuo italiano!
:biggrin:
6� Hokage 1 Aprile 2011 il 19:10
A cosa ti riferisci con (le voci che si sentono a Raftel� ricordate?)?
Ichigo_rulez 1 Aprile 2011 il 11:18
ti stimo! xd
Blueagle 30 Marzo 2011 il 00:38
Seguo tutti e tre i manga e gli anime, onestamente preferisco seguire l’anime tranne i filler per le musiche e i combattimenti. Su questo fronte le musiche e i combattimenti di Naruto e Bleach sono su un altro livello rispetto all’anime di One piece che ritengo davvero mediocre. All’inizio di Shippuden addiritttura la qualit� era eccelsa, poi, forse, saranno finiti i soldi. Cmq Naruto ha decisamente una trama per bambini, e dopo lo scontro con Pain, la qualit� della trama � scemata notevolmente. Questa guerra, poi, ha toccato il fondo della confusione, con avversari di forza pari ai kage risolti in due-tre capitoli. Bleach ha una trama da videogame, incommentabile e One piece, ora che ha risolto l’atroce difetto della non morte dei personaggi � rimasto solo dall’alto del suo livello a dominare la scena otaku.
crisp 30 Marzo 2011 il 19:47
IO SO SOLO UNA COSA CHE QUESTI TRE MANGA SONO STATI E SONO TRE MUST DEL GENERE SHONEN E QUANDO FINIRANNO PER SHONEN JUMP SARANNO C***I AMARI !!!!
Ichigo_rulez 1 Aprile 2011 il 11:21
in effetti � vero….ma tanto ne passer� di tempo prima che finiscano tt e 3, e almeno un altro shonen subentrer� di sicuro, anche se magari non sar� al livello di questi giganti….o magari, chi lo sa…..potrebbe perfino essere al livello di Toriyama, re degli shonen!
shadow-san 1 Aprile 2011 il 06:50
ciampax…..
condivido quasi tutto…
su kishi sono d’accordo con te….spesso mi capita di leggere un volume insieme se non anche due, e devo dire che leggendo pi� capitoli insieme tutto ha senso, mentre singolarmente singoli eventi diventano trascurabili e sensa senso….ora a mio parere siamo in una fase, anche se un p� pi� lunga, dove sta preparando la sorpresona spargendo indizi qua e la, poi la scelta di rivivere la storia a ritroso con i ricordi dei pg a mio parere � fantastica.
su oda non ho nulla da dire � un mago, e sai perch� perch� a differenza di kishi nei momenti di stsi della storia grazie alla comicit� dei pg riesce a non far annoiare i lettori, forse questa � la differenza sostanziale tra kishi e oda.
per quanto riguarda tite…a me bleach continua a piacere, vero che per� la parte degli arrancar � stata stucchevole un p�, per� la scelta di sacrificare i poteri con un power up che non torner� � qualcosa di stupendo, a mio parere forse anche bleach come naruto deve essere letto in toto perch� la storia � pi� complessa e spesso vedremo i flash back che ci faranno capire cose che prima non avevamo capito….pensate bene isshin, le sorelle di ichigo, l’amica di scuola sono pg preparati e non sfruttati, qndi siamo ancora all’inizio, e come dici tu tite trascende dall’apparenza cio� i pg che sembrano buoni in realt� diventano cattivi o accadr� viceversa in qst’ottica mi � piaciuto un casino il ruolo di gin….
rufy 5 Aprile 2011 il 19:31
ma voi non rilasciate + le scan? scusate se chiedo di questo, ma mi sono perso dopo la nuova grafica!!
battax 7 Aprile 2011 il 09:33
E’ da circa un anno che non � pi� Komixjam a rilasciare direttamente le scanlation ma un gruppo di scanlator nato da una sua costola (cos� ho capito) cio� Mangadayo; da gennaio sono in pausa a tempo indeterminato e quindi per un po’ non troverai i nuovi capitoli di Naruto, One Piece e Bleach, speriamo solo che riprendano al pi� presto!