Naruto, One Piece, Bleach: i co-protagonisti (4)

di Ciampax 6

Eccoci giunti all’ultimo appuntamento con i “comprimari” dei tre manga più venduti al mondo. Dopo aver mostrato pregi e difetti del gruppo di alleati dello Shinigami dalla testa arancione, aver fatto sfilare in passerella (virtuale) la ciurma più improbabile della storia e aver presentato i personaggi più vicini al più amato (!!?) ninja di Konoha, possiamo finalmente chiudere questa discussione e andarcene tutti a casa!

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Come dite? Vi avevo promesso di parlare ancora dei Ninja? Ma allora la vostra per Naruto è proprio una fissa, eh? Ah, dite che quel 4 nel titolo non sarebbe tanto logico se avessi voluto solo parlare dei 3 Big? E mi sa che avete ragione pure voi!

Scherzi a parte, come dicevo la volta scorsa, vorrei analizzare in quest’ultimo appuntamento una caratteristica che, sebbene si presenti in un certo qual modo anche in altre opere, in Naruto è stata spesso “predominante” e ha generato saghe ed eventi molto particolari nel corso della storia: sto parlando di quella che, se mi concedete il termine, potremmo definire “tecnica del miscuglio“!

Analizziamo con attenzione il classico shounen in cui oltre ad un protagonista compaiono vari comprimari: ci renderemo conto che spesso, per i più svariati motivi, uno o più personaggi “principali” possano essere coinvolti in “mini-saghe” in cui il gruppo che li circonda è formato da personaggi a volte marginali: prendete Bleach e One Piece e osservate come è capitato più di una volta di vedere i protagonisti coinvolti con un gruppo che non era il “proprio”. Esempio fondamentale, la saga da poco conclusa di Marineford, dove Rufy si ritrova, suo malgrado, a combattere con una sorta di ciurma “improvvisata” formata da galeotti fuggiti da Impel Down.

A differenza di altre opere, tuttavia, Naruto è, sin dalle prime battute, basato sull’idea che il protagonista possa, spesso e volentieri, ritrovarsi inserito in un gruppo che non sia il suo oppure alleato con ninja che non sono propriamente quelli con cui passerebbe una serata a cena. Questo sistema viene suggerito proprio dall’impostazione stessa del manga: l’idea dei gruppi di 4 (o più) ninja a formare le squadre, la possibilità di essere affiliati ad altre figure per svolgere determinate missioni, e il fatto stesso di poter essere “assortiti” al meglio in modo da poter sfruttare le capacità dei singoli individui rende Naruto un manga molto più corale di altri, in cui, anche se ultimamente le cose non procedono così, più di un personaggio “secondario” sale alla ribalta. Per non fare torto a nessuno, quindi, vorrei analizzare in questo ultimo articolo quello che, probabilmente, ha costituito sin dai primi capitoli l’ossatura della sceneggiatura di Naruto e che ha portato sul proscenio tanti personaggi (che altrimenti sarebbero rimasti in fondo al palco se non addirittura nascosti dietro le quinte): i team.

Per prima cosa, permettetemi di osservare una cosa (magari ovvia): ogni singolo team è pensato in maniera un po’ “stereotipata”, anche se ci sono una serie di idee originali (sopratutt0 legate a quel concetto di cui parlavo la scorsa volta, questa sorta di “eredità” che si trasmette da personaggio a personaggio per analogie di comportamenti, vicissitudini e caratteristiche) che rendono l’amalgama dei vari personaggi (la bellezza di 12) magnificamente costruito e fortemente legato al personaggio principale (e non in modo “soft” come spesso accade in altri manga). Pertanto vediamo, brevemente, una carrellata di personaggi che, chi più chi meno, hanno rivestito un ruolo fondamentale nella storia del personaggio, iniziando dal team più “sfaticato” della storia.

Ino-Shika-Cho: il team degli “opposti”. Sicuramente il mio team preferito, quello composto da alcuni dei personaggi meglio realizzati per questo manga. Shikamaru, indolente e svogliato, riflette appieno le qualità del vero leader (per certi versi, ricorda molto Kakashi, a mio parere), nonché la calma e la ponderatezza del suo mentore, Sarutobi. La figura di “Shika” è fondamentale, non solo ora che lo vediamo a capo di un gruppo dell’armata dei Ninja, ma lo è stata, soprattutto, in passato, sia negli eventi del “torneo”, sia nella missione di “salvataggio” per riportare a casa Sasuke. Nonostante inizialmente gli altri due membri del suo gruppo sembrassero meno “importanti”, col tempo è stato chiaro che l’assortimento dei loro poteri non era assolutamente scelto a caso: non solo perché eredi di un gruppo forte e valoroso basato su un legame “storico” tra le loro famiglie, ma anche perché senza la mutua capacità di “difendersi” che i tre hanno (e senza l’arguzia del loro capo) le loro forze risulterebbero poco più che “trucchi da circo”. La figura di Chouji, fortemente legata sia a Shikamaru che a Sarutobi, impacciato e desideroso di mostrarsi “più forte” di tutti; l’indolenza e la “finta dolcezza” di Ino (che si contrappone perfettamente a Sakura), rendono questo gruppo fondamentale non solo per valutare, attraverso un paragone diretto, quale sia la forza del gruppo di Naruto, ma anche per farci percepire alcune mancanze di questo stesso gruppo, come ad esempio la “finta coesione” che tiene insieme i tre “protagonisti” e che si rivela in tutta la sua forza dopo la fuga di Sasuke e, soprattutto, all’inizio del “nuovo corso” del manga, quando Naruto e Sakura, penetrati nel covo di Orochimaru, si trovano faccia a faccia con il loro ex-compagno che quasi li uccide!

Il team dei “perfettini”: Gai e i suoi allievi. Il team del “rivale” di Kakashi offre un’altra “misura” di certe incongruenze del team 7. Se Shikamaru, Chouji e Ino servono a sottolineare la “debolezza” dell’unione del team di Naruto, Neiji (con le sue capacità fuori dal comune), Ten-Ten (mero personaggio al contorno, se vogliamo dirla tutta, eppure ciononostante più “forte” di Sakura ed Ino messe insieme) e Rock Lee (con la sua tenacia e determinazione superiori persino a quelle di Naruto) mostrano quanto i memebri del team di kakashi abbiano ancora “tanto” da imparare prima di poter diventare Ninja completi. C’è una cosa che mi è sempre piaciuta di questo gruppo: sin dalla prima apparizione, sin dalla prima “rappresentazione” su una pagina del manga, i tre ninja di cui sopra sono descritti in maniera “definitiva”. A differenza di altri personaggi, che crescono e si sviluppano in vari modi nel corso della storia, Neji e Rock Lee (in misura minore Ten-ten) sono definiti con tutte le loro caratteristiche peculiari, quasi una partita a Poker fatta a carte scoperte: sebbene nel prosieguo della storia assistiamo a nuovi “sviluppi” del loro personaggio, è indiscutibile il fatto che i due personaggi di questo gruppo vengano delineati con tale “precisione” sin dalle prime battute da ricevere solo un “completamento”, più che un “evoluzione”, dagli eventi susseguenti. Mi sono sempre chiesto se, nella testa di Kishimoto, questi due personaggi non avrebbero potuto prendere, in qualche modo, il posto dei protagonisti (e ci sarebbero tanti “motivi” che accomunano questi due alla coppia Naruto-Sasuke), con Neji che proviene da una famiglia “vessata” come quella di Sasuke e che, come questo, ha un particolare potere oculare; o Rock Lee che, a causa del suo “handicap” come ninja (l’incapacità di usare i ninjutsu), offre una visione “alternativa” di un motivo per cui poter essere “messo da parte” dai suoi concittadini (ho sempre visto un paragone forte con un Mago-no del mondo di Harry Potter).

Il team dei freak: cani, insetti e donzelle spaurite! Il gruppo formato da Shino, Hinata e Kiba mostra un altro aspetto di “misurazione” del gruppo protagonista di Naruto & co.: pensati a tutti gli effetti come “freak”, ovvero come “diversi”, dotati di un potere “strano” e fuori dagli schemi classici che ci si aspetterebbe (l’idea degli insetti è, secondo me, meno “assurda” di quella dell’uso di un cane!), questo trio impone una riflessione sul concetto di “limite” ai poteri che si possono scegliere ed attribuire a personaggi di un tale manga. In quest’ottica, proprio la loro stravaganza porta a riflettere sulla “particolarità” dei poteri dei protagonisti: Naruto con il suo demone che gli conferisce energie fuori dal comune; Sasuke che ha ereditato una forza spaventosa tramite “l’occhio degli Uchiha” e una maledizione che ne accresce esponenzialmente le capacità; infine Sakura che, sebbene priva di particolari doti, subisce un forte cambiamento in seguito all’addestramento di Tsunade. Ci si può chiedere fino a dove Kishimoto voglia spingersi: rendere Naruto un tutt’uno con il demone e quindi farlo diventare una sorta di “arma” incontrollabile? Spingere Sasuke alla follia (non che sia tanto lontano, sia chiaro!) cosicché il mix di forze presenti dentro di sé (dal maleficio di Orochimaru, alla sua stessa essenza, fino all’eredità del fratello Itachi) lo rendano una bomba innescata? Fare di Sakura la vittima sacrificale che porterà allo scontro fatale tra i due ex compagni (e in questo sarebbe una perfetta prosecuzione di quella dichiarazione d’amore che Hinata fa a Naruto prima di lasciarci le penne contro Pain!) e che, inevitabilmente, porterebbe a calare il sipario sul manga? Chi leggerà, saprà!

Tre Ninja nemici… che se non ci fossero stati, qualcuno avrebbe dovuto inventarli! Come dicevo all’inizio, avrei parlato di 12 personaggi. Forse vi siete fatti ingannare dal “conteggio”, reputando ogni team formato da 4 elementi, e pensando che avrei incluso nella discussione anche i maestri, ma, come potuto leggere fino ad ora, ho parlato sempre e solo dei 3 giovani membri di ogni squadra (per un totale di 9 personaggi). Chi sono gli ultimi tre? Bè, anche se qualcuno di voi storcerà il naso, vedendoli più come antagonisti che altro, io classifico i tre giovani ninja della Sabbia, Gaara, Temari e Kankuro a tutti gli effetti dei comprimari: non solo per l’attuale sviluppo della storia ma anche, e soprattutto, perché sin dalla fase del “torneo” (vedi: Esame di ammissione dei Genin) i tre sono presentati più come un “completamento” delle fila di personaggi principali, che come un vero e proprio gruppo di nemici. La loro “strana” forma di coesione (nonostante siano fratelli, i due maggiori sembrano sempre e comunque “succubi” del minore, Gaara); i loro poteri, che spaziano da quelli “super” del portatore del cercotero monocoda, a quelli poco usuali del marionettista, a quelli molto più “accettabili” della manovratrice di ventagli; il loro essere usati come pedine e coinvolti, loro malgrado, in un piano di cui non sospettano le reali finalità, rende il terzetto un altro “metro” di giudizio per quello dei tre protagonisti: cosa sarebbero potuti diventare Naruto, Sasuke e Sakura nelle mani (o nel posto) sbagliato? A quale triste fine i due uomini del team 7 sarebbero andati incontro se avessero vissuto le stesse vicende che hanno visto protagonista il giovane Gaara (ma qui, Sasuke ci è andato molto ma molto vicino!), senza possibilità di trovare un minimo conforto nella gente che li circondava? Tra l’altro, sempre nell’ottica di questi continui “ritorni” che Kishimoto opera nella storia, il team della Sabbia riveste, a mio parere, una piena analogia con il terzetto di orfani allenati da Jiraiya e questa, credo, è una similitudine che dovrebbe far riflettere… ma di cui parleremo in separata sede.

Bene, per oggi mi fermo qui (sono andato sotto le 2000 e passa parole usuali, miracolo!). Spero di non avervi annoiato con questa visione, diciamo, “particolare” del concetto di co-protagonista in Naruto… anzi spero di sentire i vostri commenti e, se vi va, anche suggerirmi di quali argomenti vi piacerebbe parlassi prossimamente. Per la settimana prossima, intanto, vi dico solo che parlerò di qualcosa di più “tecnico”, ma non svelo di più per non rovinarvi la sorpresa. A questo punto vi saluto e vi auguro buon inizio settimana: seguiteci sempre, qui su Komixjam!

Commenti (6)

  1. Ottimo articolo come sempre!Sinceramente non mi ero mai soffermato su un analisi simile, e devo dire che mi trovo molto d’accordo 😀 bel lavoro!

  2. Ormai le tue rubriche sono un appuntamento fisso, davvero ben fatte. Cmq mi aspetto in futuro un’analisi degli antagonisti, anche se forse sarebbe un p� pi� difficoltoso, sopratutto pensando ai millemila nemici che vengono affrontati in tutti e 3 i manga.
    Cmq riguardo questo articolo, credo che la bellezza di Naruto sia anche questa, cio� la presenza di moltissimi co-protagonisti che, quando non dimenticati da Kishi, danno anche il loro contributo alla storia. Di questi sicuramente i pi� importanti sono Shikamaru e Gaara, ma mi � piaciuto molto anche il personaggio di Choji, le poche volte che � stato protagonista ha mostrato un buon carisma. Di tutti i personaggi messi un p� da parte Choji di sicuro � il mio preferito.

  3. 😉 Questa rubrica mi piace sempre di pi�!! dici che ti piacciono anche le critiche, ma io mi trovo d’accordo con te! Cavoli non credevo che avresti messo i ninja di Suna qua! Avevo proprio ipotizzato che li avresti messi tra gli antagonisti (anche se non lo sono pi� gi� da un pezzo!) Per quanto riguarda la loro storia l’ho sempre considerata avendo sullo sfondo la storia del Grande Mago Piccolo e del suo incontro con Goku (e ovviamente non solo quello) e di quanto questo lo fece cambiare…. non so, ma le trovo molto simili….

    Per quanto riguarda i suggerimenti: mi piacerebbe vedere un excursus sulle ambientazioni. La contrapposizione tra mondo degli umani e degli Shinigami in Bleach, i misteri delle rotte del mare in One Piece e le “semplici questioni politiche” in Naruto… Ma so che alla fine ci stupirai non � vero?!? :happy: 😆

  4. bellissima secondo me l’idea di usare le altre squadre di Konoha come misura dei limiti del team 7! non avevo mai pensato a Gaara e famiglia come ci� che sarebbero potuti diventare Naruto e co nel posto sbagliato al momento sbagliato, invece per il trio Kiba-Shino-Hinata a parte quest’ultima credo che la loro caratteristica peculiare sia di far combattere qualcun altro al loro posto (cani/insetti) caso unico fra i ninja di cui hai parlato se escludiamo chi si serve delle marionette che per� sono pi� simili a un’arma… il prossimo argomento “tecnico” che tratterai ha a che fare con il “character design”? oppure letteralmente con le “tecniche” di combattimento? quest’ultimo � un argomento che m’interesserebbe molto visto che si tratta di 3 classici shonen!

    1. dimenticavo: c’� un problema sul sito, se dalla sezione articoli recenti http://www.komixjam.it/post-archive/ si clicca una pagina qualunque oltre la prima compare sempre e comunque la prima pagina

  5. Questo � l’articolo che ho preferito fino ad ora.
    Veramente splendido.

    Per� penso che ciampax sia troppo avanti persino per Kishimoto. Eheh!

    Peccato che questi personaggi si siano rivelati inutili per la maggior parte del manga. Esclusa la parte iniziale e la guerra attuale nessuno ha avuto una qualche utilit� nella trama.
    Non a caso le due parti che ho citato sono quelle che preferisco in Naruto.

    Il mio team preferito � quello della sabbia. :ninja:

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