L’articolo di oggi, come avrete capito dal titolo, presenterà alcune mostre che in questi giorni si stanno tenendo in Italia. Le mostre sono tutte riconducibili ad un unico tema, il Giappone. Ovviamente, trattando il nostro blog anche di questo tema, è mio dovere presentarvele.
Partiamo subito con la prima mostra che, dal 30 marzo al 12 maggio, si terrà all’Istituto Giapponese di Cultura, situato a Roma, in Via Antonio Gramsci 74. Sarà una mostra fotografica dal titolo “Tohoku – Fotografie dal Giappone”, a cura di Kotaro Iizawa. La mostra è stata organizzata dalla Japan Foundation e racchiude le esperienze di vita dei fotografi locali dagli anni ’40 ad oggi. Ci saranno foto che ritrarranno la splendida natura della regione del Tohoku, ma anche scene del dopo terremoto/tsunami. E l’obiettivo della mostra è anche quello di far conoscere alla gente un mondo antecedente al disastro dell’11 marzo 2011, immagine questa forse abusata dai media, come in tutte le catastrofi. L’ingresso è libero e gli orari da rispettare sono: lun-ven 9.00-12.30/13.30-18.30, mercoledì fino alle 17.30 e il sabato dalle 9.30 alle 13.
La seconda mostra di cui voglio parlarvi è stata inaugurata ieri a Monza, nell’antico palazzo comunale denominato Arengario. All’inaugurazione era presente anche Shigemi Jomori, il Console Generale del Giappone. La mostra si propone di far conoscere al pubblico il meglio della produzione artigianale giapponese con prodotti provenienti dalla famosa scuola d’artigianato nipponica, la TASK – Traditional Arts Super College of Kyoto. Gli studenti hanno lavorato materiali come il legno, il ferro, la ceramica e il vetro per ottenere oggetti semplici e tradizionali. L’Art Director di MIA Ente Mostre, Gabriele Radice, ha così parlato: “Questa mostra rappresenta un punto importante a salvaguardia dei prodotti di artigianato d’eccellenza: botteghe e tecniche di lavorazione che si tramandano in tradizioni millenarie, ma che nella nostra epoca rischiano di sparire. L’obiettivo di questo progetto è anche dare un’immagine diversa del Giappone rispetto a quella che emerge sempre su alcuni temi. Qui si parte da un punto di vista estremamente tradizionale per rivisitarlo”. La mostra chiuderà i battenti il 10 aprile 2012.
Gli ultimi due eventi che vado a presentarvi oggi, riguardano due iniziative benefiche ospitate dal Comune di Zagarolo, vicino Roma. La prima è una mostra del giocattolo che sarà presente fino al 22 aprile al Museo del Giocattolo di Zagarolo. Saranno presenti 80 opere realizzate dai bambini della scuola Watanoha di Ishinomaki. Ogni oggetto è stato realizzato con materiale recuperato dalle macerie e dai detriti raccolti nel cortile della scuola dopo il passaggio del terremoto e dello tsunami nel marzo 2011. La mostra, intitolata “Watanoha Smile – Frammenti della città”, è stata presentata dall’Assessore alle Politiche Culturali della Provincia di Roma, Cecilia D’Elia, che ha dichiarato: “È un progetto straordinario perché dopo il dramma, si lavora alla ricostruzione partendo proprio dai bambini e dalla loro creatività, e creando anche una rete di solidarietà“.
E proprio alla solidarietà si collega il secondo evento che si svolgerà, sempre a Zagarolo, fino al 2 aprile. In questi giorni, una piccola delegazione composta da 10 bambini e dalle loro famiglie, è ospite del Comune di Zagarolo che ha pensato bene di concedere una vacanza a queste persone dopo il disastro dell’11 marzo 2011. Queste le parole del sindaco di Zagarolo, Giovanni Paniccia: “La comunità cittadina si apre all’accoglienza: i bambini, e i loro accompagnatori, saranno ospitati dalle famiglie di Zagarolo e avranno così la possibilità di vivere a stretto contatto con la realtà locali, in un’esperienza di scambio e arricchimento“. Alle famiglie giapponesi verranno fatti visitare Frascati, Civitavecchia, Roma e la Città del Vaticano, Trigoria, Sant’Eusanio Forconese e L’Aquila. Ennesima voce in merito a questo progetto è quella di Giorgio Campanaro, vicepresidente di Senninzuru Italia, che ha espresso il suo parere in merito a questa iniziativa: “È un progetto ambizioso e non è stato facile realizzarlo. Lo tsunami ha provocato oltre 22.000 vittime causando traumi nei bambini superstiti e depressione negli adulti. Ora c’è attesa e trepidazione, per un viaggio che sarà terapeutico per loro. Solo rinnovando lo spirito di questi bambini e ricostruendo le coscienze, si può dare loro una speranza per guardare al futuro e fare in modo che tornino in Giappone testimoniando agli altri la ricchezza di questa esperienza. L’obiettivo del progetto è dunque dare valore non solo alla ricostruzione materiale del Giappone ma soprattutto a quella morale e psicologica dei superstiti“.
Iniziative lodevoli queste che riempiono il cuore di gioia. In fondo, siamo pur sempre esseri umani, tra i quintali di bile che ci rovesciamo addosso l’un l’altro, troviamo anche il tempo di fare del bene.
[fonte – Nippolandia]