Quest’oggi mi prendo cinque minuti del vostro tempo per presentarvi un manga la cui pubblicazione in Italia è iniziata da poco, Melty Blood, ad opera della casa editrice Star Comics (che ringraziamo per il materiale fornitoci in anteprima per meglio presentare questo manga); potete già trovare nella fumetteria più vicina il primo volume pubblicato nel mese di luglio, mentre il secondo è programmato già per questo mese. Nato dalle matite di Takeru Kirishima, Melty Blood è la naturale conseguenza della pubblicazione di Lunar Legend Tsukihime, uno dei marchi di successo prodotti dalla collaborazione della Type-Moon e della French-Bread: questo manga infatti è ambientato nell’universo, creato oltre dieci anni fa da queste due case di produzione, in cui hanno luogo le avventure di Shiki, Arcueid, Ciel, Akira e tanti altri personaggi che hanno avuto origine nel mondo della visual novel amatoriali (i famosi “dojin circles“). Anche Melty Blood nasce come visual novel, e il primo volume venne rilasciato nel 2002 (due anni dopo il rilascio del primo di Tsukihime); il manga è stato pubblicato, e raccolto successivamente in undici volumi, sulla rivista CompAce della Kadokawa Shoten dal 2005 al 2011.
Gli avvenimenti di Melty Blood seguono quelli di Tsukihime di un anno, e vedono sempre come protagonista Shiki Tohno, alle prese con delle indagini su una nuova serie di omicidi che ricordano quelli avvenuti un anno prima. Durante le ricerche di indizi Shiki incontra Sion Eltnam Atlasia, la quale prima lo attacca allo scopo di catturarlo, successivamente, vedendosi sconfitta, cerca il suo aiuto per incontrare Arcueid, la Vera Progenitrice: il suo scopo è quello di trovare un modo per far tornare esseri umani le persone trasformate in vampiri, e per fare questo non teme di mettersi contro tutte le varie fazioni in lotta nel mondo del sovrannaturale, compresi gli alchimisti di cui fa parte. E naturalmente, nelle svariate battaglie che si presenteranno, l’attitudine come “assassino” di Shiki tornerà di certo molto utile…
Da sempre la Type-Moon si contraddistingue per i suoi prodotti, curati sotto vari aspetti, che fondono in un unico universo, costituito da sue leggi e regole, trame fatte di magia, azione e horror, con gli immancabili elementi classici presi dai manga e anime romantici di tipo harem, che hanno influenzato e sono stati influenzati a loro volta dai marchi Fate e Tsukihime. Spesso la visione di una singola serie, o la lettura del manga, non sono sufficienti per afferrare completamente queste storie (tantissime informazioni e avvenimenti sono infatti noti a coloro che hanno avuto modo di giocare ai vari giochi) cosa che nel tempo è riuscita, almeno per il sottoscritto, a costruire una visione affascinante di questi titoli; avere la possibilità di leggere in italiano anche il manga di Melty Blood permetterà sicuramente a molti appassionati di questi titoli di vedere altri aspetti, e conoscere altri particolari del mondo dove sono ambientate le storie di Shiki e Arcueid (e per certi aspetti anche di Fate, visto che le due serie condividono alcuni concetti di base…)
Takeru Kirishima già si era occupato nel 2004 di uno spin-off umoristico dell’universo Fate, è stato scelto per occuparsi della versione cartacea di Melty Blood (e come scopriamo nelle pagine extra, divenne a sua volta appassionato a questa saga), che può essere considerato uno dei suoi lavori di maggior successo e interesse, ma si trovò di fronte a quella che sarebbe stata una vera e propria sfida: adattare Melty Blood, più incentrata sui combattimenti del suo predecessore, richiedeva una maggiore attenzione alla cura delle scene di azione, senza contare il fatto che per avventurarsi nella lettura di questo manga era necessario possedere parecchie informazioni di base. Nonostante queste difficolta il risultato è buono: Melty Blood può essere letto anche da un lettore inesperto, anche se passare prima per Lunar Legend Tsukihime è sempre la scelta migliore, in modo da non ritrovarsi confusi di fronte ai personaggi già famosi che fanno la loro apparizione in questo manga.
