Ok, lo ammetto: Lucca mi ha lasciato un filino spiazzato. La fiera (di cui avrete il mio resoconto domani) mi ha lasciato senza il tempo per leggere e recensire un nuovo numero uno di Marvel Now! Ragion per cui oggi vi presento una raccolta di storie, pubblicate sia in Italia che in America nella testata ‘raccoglitore’ A+X.
Una recensione filler, direte voi. E avete pienamente ragione. E per una recensione filler, non c’è niente di meglio di storie filler. Le storie brevi di A+X (scritte e disegnate da autori differenti), infatti, non introducono nessuna grande saga, crossover o altro. Non ci sono cambi di costume, nuovi nemici o ‘grandi cambiamenti nella vita dell’eroe'(cit. Ortolani). In una parola, le storie di A+X sono filler.
Attenzione, però: filler non vuol dire brutto. Una storia breve potrà non essere il nuovo capolavoro fumettistico del millennio ma non per questo è da buttare a priori. Può far sorridere, essere intensa, farci vedere un lato di un personaggio che non conoscevamo o addirittura presentarcelo se non lo conoscevamo. O, più semplicemente, può farci passare cinque minuti in tranquillità. Ed a un fumetto non si può chiedere altro.
E questo obiettivo le storie di A+X lo portano tranquillamente a casa.
Il minimo comun denominatore delle suddette storie è l’incontro di un Vendicatore con un X-Man: in una parola, un team-up. E gli accoppiamenti sono fatti con perizia, andando a scegliere quei personaggi bene o male simili.
In fondo è normale: nel magico mondo dei supereroi, dopo essersi presi a mazzate si alleano per affrontare un comune nemico.
Le singole vicende possono piacere o non piacere (ed hanno sicuramente alti e bassi) ma nell’insieme risultano godibili. Se siete interessati solo alle storie serie e complesse o ai ‘grandi cambiamenti nella vita dell’eroe’, allora questi racconti brevi non fanno per voi. Ma se volete mettervi di più a vostro agio con i personaggi o volete semplicemente passare cinque minuti in tranquillità, allora dateci un’occhiata.
Fabius Bile 8 Novembre 2013 il 01:40
Ovviamente ho letto tutto quello che � uscito in lingua orignale e gli albi stampati in Italia, sono abbastanza d’accordo con l’autore dell’articolo, anche se direi che sono molto pi� i bassi che gli alti, non per nulla ( e non � uno spoiler) in USA � iniziata una minisaga di 10 (met�) parti con una storia continuativa, evidentemente questo format non stava funzionado troppo bene in patria.
Rorschach 8 Novembre 2013 il 13:18
Per dovere di cronaca, la storia in pi� parti viene semplicemente affiancata alle storie brevi e non le sostituisce (fonte Marvel.com).
Il format delle storie brevi in Marvel va avanti da un bel p�, dalla storica ‘Marvel Team-up’ degli anni 70 e 80, ai What If, alle storie brevi degli X-Men (Endangered Species, Divided We Stand, Nation X, To Serve and Protect, ecc…). A livello di vendite si mantengono stabili, essendo rivolte a quel tipo di pubblico che si cimenta per le prime volte con questi personaggi. Non dimentichiamoci inoltre che tali storie sono scritte e disegnate da autori di tutto rispetto (e che non ho citato nell’articolo per ragioni di spazio, essendo le storie brevi parecchie), Peter David, Jeph Loeb, o Dale Keown per dirne alcuni.
Fabius Bile 8 Novembre 2013 il 15:34
Ma secondo te, perch� avrei scritto: “…� iniziata una minisaga di 10 (met�) parti con una storia continuativa…” , ok era criptica, ma � quello che avevo scritto, met� albetto sar� la saga, e met� una storiella come quelle viste fin ora.
Marvel team up sono storie complete sulle 22 pagine (ora non ricordo il numero rpeciso) qui parliamo di storielle con la met� di pagine, � anche epr quello che non possono presentare una storia articolata.
Vorrei ricordare che anche autori blasonati posso scrivere schifezze 😉
Per me � una serie brutta, e credo che in Italia gli altri numeri verranno proposti come tappabuchi negli albi e non pi� coem albi monografici.
Rorschach 8 Novembre 2013 il 16:23
Se si d� una notizia, la si d� completa. (e senza spoilerare, sono fiero di te).
10 o 20 pagine rientra comunque nella categoria ‘storia breve’, poi � ovvio che con il doppio delle pagine fai un discorso differente ed imposti la storia in maniera diversa, ma sempre di storia breve si tratta. E il numero delle pagine o la complessit� non fa la bellezza di una storia(come il suo autore, qui hai ragione). Ci sono maxisaghe che sono davvero pessime e non per il numero di pagine.
Fabius Bile 9 Novembre 2013 il 01:59
Beh, non ho spoilerato perch� non c’era nulla da spoilerare XD
Seriamente, � vero che una storia corta pu� dare anche di pi� rispetto ad una lunga, ma � pi� difficile, infatti molto spesso le storie di A+X sono dei siparietti comici, dei divertissement, infatti i finali delle storie sono quasi sempre delle gag comiche.
Io ho sempre odiato quelle storielle tappabuchi negli albi Italiani, e queste me le ricordano molto, probabilmente � un mio limite non apprezzare questo tipo di storie, forse eprch� sono un fanatico della continuity e degli intrecci elaborati 😉