Lo ebbi a scrivere in uno dei miei articoli, qualche tempo fa: le storie (a fumetti, ma non solo) si possono dividere in categorie. Sempre in quell’articolo, ne elencavo tre: i capolavori, le storie così così e quelle che proprio non si possono leggere. Voglio approfittare di questo articolo per aggiungerne una quarta, e chissà che non debba ripetere questa cosa in futuro.
La quarta categoria delle storie è rappresentata da quelle che entrerebbero di diritto nella prima divisione (quella dei capolavori), ma che proprio sul più bello presentano un difetto. Un unico, solitario, ma enorme difetto che trascina la storia in un baratro ancora peggiore di quello delle boiate senza appello, perchè almeno di quelle te ne puoi dimenticare, far finta che non siano mai esistite e lasciarle lì…ma di queste non te ne scorderai facilmente, perchè ti tormenteranno con quello che potevano essere, e che non saranno mai per colpa di quell’unico difetto. Ed è qualcosa che fa infuriare. Sono sicuro che vi sarà capitato, una volta o l’altra.
Se siete arrivati a leggere fino a qui, e come probabilmente avrete intuito dal leggendo il titolo, l’opinione del sottoscritto è che la storia ‘Desiderio di Morte’, che si chude con il numero 600 della numerazione italiana di Amazing Spider-Man (l’Uomo Ragno, per i nostalgici e i sani di mente), che corrisponde al 700 della numeraziione americana e (che ne costituisce la conclusione, con la testata Superior-Spiderman che ne prenderà il posto dal prossimo mese, nell’ottica di Marvel Now!), appartiene proprio a quella categoria che ho descritto: un mancato capolavoro, che per colpa di un unico, colossale difetto diventa una boiata senz’appello.
E quale può essere il difetto, l’unico difetto di questa storia? La risposta è piuttosto semplice, e complicata al tempo stesso. Siamo noi, i lettori.
Cerco di spiegarmi, e per farlo devo impostare la recensione in modo leggermente diverso dal solito, raccontandovi proprio la storia (laddove usualmente mi limito ad illustrarne i temi e le mie impressioni). Giusto per sport(sul perchè, ci arriviamo), mettiamo un bello
Ci siamo? Ok.
‘Desiderio di Morte’, saga dell’Uomo Ragno che vede Dan Slott ai testi e Humberto Ramos ai disegni, parte da un presupposto tanto semplice quanto interessante: uno dei nemici mortali di Peter Parker, vale a dire Otto ‘Dr. Octopus’ Octavius,
mette a segno uno dei suoi piani da scienziato pazzo: riesce (tramite un meccanismo robotico) a scambiare il suo corpo con quello di Peter Parker, ed a ritrovarsi quindi nei panni e nelle tele dell’Uomo Ragno. Unico problema, Octavius è malato terminale, e quindi il nostro Spidey si ritrova in un corpo con i minuti contati, mentre osserva il proprio nemico prendere tutto quello che era suo. Mette così a punto un piano disperato (che coinvolge anche alcuni supercriminali) per riprendersi il suo corpo e la sua vita.
Fin qui, è una normale storia dell’Uomo Ragno: quante volte lo abbiamo visto a un passo dalla sconfitta, sull’orlo del baratro, con il cattivo di turno che può assaporare la vittoria? Quante volte lo abbiamo visto rialzarsi, e con la forza della disperazione riuscire a vincere, magari a caro prezzo? Dopotutto è questo che fa un’eroe (e dopotutto è questa la dinamica dei fumetti supereroistici, la sua struttura di base, diciamo).
E invece, qui, L’Uomo Ragno fallisce. Non riesce a strappare il proprio corpo da Octopus(l’immagine qui sopra acquista tutto un altro senso), e muore tra le sue braccia. Non da sconfitto, però: Peter Parker riesce(tramite un collegamento mentale che si era creato) a ‘convertire’ Octopus, che rivivendo tutte le esperienze dell’Uomo Ragno si convince della sua missione, e del motto ‘Da un grande potere, derivano grandi responsabilità’.
E giura a Peter che continuerà ad essere l’Uomo Ragno, ma a modo suo. E che sarà uno Spider-Man migliore di quanto Peter non sia mai stato…uno Spider-Man ‘Superiore’.
Sulla carta, questa storia è una bomba. Perchè, bene o male, viaggia sui binari del ‘già visto’, facendoci immaginare una soluzione scontata, e poi sul più bello rovescia il tutto, mostrandoci la sconfitta del buono, pur se con la rivalsa finale. Una cosa del genere, che rovescia completamente la dinamica del fumetto di supereroi, si era vista raramente, e comunque mai su una serie ‘mainstream’ come l’Uomo Ragno. Lo avevamo visto sulla serie Ultimate, certo, ma quello è un mondo completamente diverso, dove si può osare. E forse il fatto che questo sia avvenuto nell’Universo Marvel ‘classico’ fa sembrare la scelta di Slott ancora più audace.
Perchè siamo noi lettori il problema di questa storia? Per due motivi, e il primo è puro e semplice: perchè il colpo di scena finale, la mazzata che non ti aspetti e che ti lascia di stucco, lo conoscevamo già. Lo avevamo letto sui forum, spulciato sulle news (rilasciate anche dalla Marvel che ha la sua bella parte di colpa) di un ‘grande cambiamento’, sui blog di persone che scrivevano ‘L’Uomo Ragno ora è il Dottor Octopus!’, perchè magari avevano letto la scansione dell’albo in lingua originale (o magari solo le ultime pagine, tanto per). E conoscere il finale di una storia che ha la sua potenza narrativa proprio nella conclusione, fa sì che il valore di quella storia scenda a zero.
Sarebbe come, che so, guardare ‘I Soliti Sospetti’ sapendo che Verbal è Kaizer Soze (ops), ‘The Others’ sapendo che i fantasmi sono i protagonisti(doppio ops), o ‘Il Sesto Senso’ sapendo che Bruce Willis era già morto(triplo ops…se non avete visto questi film e siete giustamente adirati, non prendetevela con me, avevo messo lo Spoiler Alert).
E tutto questo è colpa nostra, della nostra cultura dello spoiler a tutti i costi, del voler sapere le cose per sentito dire (e magari del volerle rovinare agli altri che, poverini, non se le sono lette), per poi sputare subito le nostre sentenze sull’argomento (e mi ci metto anche io tra queste persone, sia ben chiaro). Ed abbiamo fatto esattamente quel che il termine ‘spoiler’ significa: ci siamo sabotati la storia. Poi abbiamo un bel dire che non ci è piaciuta, che il cambiamento è finto e che tutto ritornerà allo status quo, che la Marvel raschia il fondo del barile, che da quando la Disney l’ha comprata va tutto male come il prossimo Guerre Stellari(che ancora deve uscire, ma tant’è) e BLA BLA BLA. Qui abbiamo poco di cui lamentarci: come già detto, la storia ce la siamo rovinati da soli.
In America, poi, hanno fatto anche di peggio (e qui sta la seconda parte del motivo che il difetto di questa storia di Spider-Man siamo noi): sono arrivati a mandare minacce di morte all’autore, quel povero Dan Slott che ha l’unica colpa di non avere un nome famoso a cui i fan possono perdonare tutto (e potrei farne molti, non solo in ambito supereroistico). Questo è ancora peggio: prendersela per le vicende di un personaggio di fantasia, al punto da arrivare a minacciare l’autore, non è infantile: è idiota.
Forse ad una storia a fumetti dovremmo dare il valore che si merita: quello di una storia a fumetti. Serve a farci passare un bel quarto d’ora, nulla di più e nulla di meno.
La critica che si può muovere a questa, nello specifico, è che ‘tanto prima o poi torna tutto come prima‘. Certo, prima o poi succederà, ma i presupposti con cui parte questo nuovo Superior Spider-Man sono comunque interessanti (l’autore si può sbizzarrire con un personaggio completamente nuovo), e sapere dove il viaggio finirà non vuol dire non poter apprezzare il percorso. Abbiamo tutto il diritto di non voler leggere queste storie(o di trovarle brutte, e ci mancherebbe), ma evitiamo di giudicarle senza sapere di cosa si parla. E magari, se dovessimo leggerle, facciamolo senza preconcetti (anche se so che è difficile).
Giusto per la cronaca, le vendite di Superior Spider-Man in America stanno andando bene ma è difficile basarsi su quelle per misurare il gradimento della serie; a giudicare da quel che si vede su Internet gli haters si stanno scatenando e si sono scatenati, ma anche questo non è indicativo dell’andamento di una serie (gli idioti come me che dicono cavolate sulla rete ci sono sempre). Ai posteri l’ardua sentenza…e sopratutto, a noi stessi giudicare se queste storie ci piaceranno o meno. Magari senza rovinarcele, stavolta.
Artemisliver 26 Settembre 2013 il 14:02
Sembra che il successo oggi sia determinato dal numero di haters. Pi� hai successo pi� haters hai.
Morzan 26 Settembre 2013 il 15:04
Devo dire che anche io ero tra quelli che considerava l’idea di spiderman 600 una boiata, ed effettivamente dai primi numeri sembra proprio tale (premetto che io non ho letto nessuno spoiler, eppure l’idea mi � parsa comunque una cavolata).
Devo dire che successivamente ho dovuto ricredermi perch� la storia si sviluppa in maniera interessante, ma ne riparler� nel commento a Superior Spiderman (se ci sar�)
Rorschach 26 Settembre 2013 il 15:09
Non credo che ci sar� a breve, perch� avrei poco da dire(basandosi solo sulle storie uscite in Italia). Tra qualche mese, quando avr� accumulato materiale, sicuramente si, come ho fatto per la serie Ultimate.
Fabius Bile 26 Settembre 2013 il 15:14
Per me il grosso problema della saga � il fatto ello “scambio di cervelli” cosa vista e rivista e abbastanza bimbominkiosa.
Ramos non mi piace, per� ultimamente sembra diventato un p� pi� classico come stile, e da me pi� digeribile.
SPOILER
Non credo che Peter torner� tanto presto, infatti finch� c’era il “fantasmino”, la speranza poteva esserci, ma dopo che l’ha debellato….