Salve a tutti lettori di Komixjam. Premettiamo una cosa: contro il Mantova Comics & Games (o alte fiere fumettistiche) non abbiamo niente (non è che a noi piaccia solo il Lucca Comics, anzi!), tuttavia questo articolo, come leggerete tra poco, nasce da una esperienza personale di uno dei nostri Moderatori, Ichigo 2, che si è trovato, suo malgrado, nella veste di inviato speciale a questa manifestazione. Prima di passargli la parola, invito chiunque volesse dire la sua, non solo limitandosi ad un commento ma, anzi, volendo scrivere le sue impressioni sulla fiera di Mantova, a non esitare a contattarci: ne saremmo veramente felici. E ora, lascio la parola al nostro inviato.
Di ritorno da una giornata piena dalla fiera mantovana, scrivo subito le mie impressioni “a caldo”. Mi confesso davvero deluso grandemente. [cit.] Se mi permettete un paragone, è la versione ridotta quasi all’osso del Cartoomics di Milano. Infatti se vi aspettate file e file di esposizioni fumettistiche, centinaia di cosplayers, grandi aree videoludiche e/o stand innovativi ed interessanti, vi ritroverete abbastanza delusi.
L’intero padiglione era diviso in due aree: l’aera “venditori ed esposizioni” e l’area “venditori e..basta”!?! Mi spiego meglio; dopo l’ingresso principale siete direttamente nella prima, corposa, area del padiglione. Nulla da dire sul piano tecnico, i rivenditori di comics e manga sono sempre ben forniti delle maggiori opere cartacee, contemporanee ed anche storiche (un plauso all’espositore che vendeva solo hentai). Bellissimo uno stand che vendeva pannelli interamente disegnati a mano, veramente ben fatti. Tra i le più note Case Editrici vi era Bonelli con le sue principali opere e che presentava, in particolare, il nuovo fumetto, da noi recensito, Orfani e Panini, con la maggior parte delle opere Marvel. Stesso discorso per le action figures e i gadget, sempre tantissimi e devastanti per quanto riguarda i risparmi.
Successivamente decidi di proseguire nella seconda area, cammini per un corridoio, attraversi l’aera ristoro e sei finalmente nella seconda parte dei padiglioni, quella “mascula”, quella dei games. Dopo un iniziale salto nel passato vedendo la maggior parte delle console datate e pietre miliari del retrogaming, uno si elettrizza al punto giusto nella speranza di vedere molte cose emozionanti dello stesso calibro. Invece cosa troviamo: rivenditori di action figure e gadget, negozi di magliette dedicate, stand di esposizioni di carte di Yu-Gi-Oh, Magic e Pokémon, una micro-area di giochi da tavolo con “solo” un biliardino e, infine, un’area SCI-FI dedicata a Battlestar Galactica purtroppo ignorata dai più e nient’altro.
Solo uno spazio era interamente dedicato ai videogames ma verteva quasi eclusivamente al retrogaming, essendo adibito alla vendita di console ed opere fino alla seconda Playstation di Sony: se non altro, si è organizzato un mini-torneo di Nintendo Wii con gare a Mario Kart Wii sul grande schermo. Quindi niente Sony, niente Microsoft, niente Nintendo e nessuna software house con qualcosa di esposto.
Il colpo di grazia arriva per quanto riguarda i cosplay. Se c’è una cosa che del tutto accomuna le fiere di questo tipo sono sicuramente i cosplay, il fotografarli e il paragonarli alla loro controparte originale dell’opera nel quale si sono ispirati. Semplicemente non c’erano! O meglio, si contavano su una mano e quelli che erano presenti non è che fossero granché purtroppo. L’area cosplay e concerti era deserta ma suppongo che, siccome è solamente il primo giorno ed è venerdì, era il tutto ancora in allestimento. Insomma un vero peccato! Anche perché si sarebbe potuto pensare che, essendoci stato da poco il Carnevale, magari qualcuno riciclasse il costume e si presentasse vestito allo stesso modo.
Vi lasciamo con una fotogallery dell’evento.