Eccoci di nuovo! Quest’oggi puntiamo l’occhio su un titolo Square che ha fatto un certo tipo di successo, diventando un cult vero e proprio, sebbene fosse separato dalla “linea principale”, ovvero Final Fantasy Tactics. È un gioco di ruolo sicuramente più tattico rispetto agli altri ed ha fatto il suo primo debutto poco prima della fine degli anni ’90 per console Sony PlayStation come Final Fantasy VII, VIII e IX. A lavorare su questo classico giapponese furono per la maggior parte sviluppatori che crearono Ogre Battle e Tactics Ogre, due videogame strategici per SNES (il primo) e altre varie piattaforme come Sega Saturn, PlayStation e Super Famicom (il secondo) creati da Quest, altra vecchia casa nipponica che collaborò insieme ad Enix per portare le due opere in America. FF Tactics è sostanzialmente il primo lavoro in Square di Yasumi Matsuno dopo l’abbandono di Quest nel 1995, ed è stato creato immettendo gli elementi come luoghi, personaggi e situazioni già trovate in altri Final Fantasy: Cloud di FF VII è un personaggio giocabile, i Chocobo fanno la loro apparizione anche qui e ci sono persino alcuni mostri già incontrati. Anche stavolta, inoltre, il comparto musicale ha giocato un ruolo niente male grazie a Sakimoto e Iwata che più tardi avrebbero collaborato ancora per Stella Deus, gioco pubblicato da Atlus, e poi Final Fantasy XII. I paragoni con Uematsu non si fecero attendere ma le recensioni da parte dei critici furono molto positive grazie alle settanta e più musiche orchestrali registrate poi anche su due CD messe in commercio da DigiCube nel 1997, la compagnia che si occupava di prodotti di marketing di Square finita precipitosamente in bancarotta, e poi da Square Enix nuovamente nel 2006.
Così Final Fantasy Tactics uscì nel 1997 e vendette immediatamente più di 824 migliaia di copie nella prima metà dell’anno per poi raggiungere quota 1,35 milioni. Fra remake qua e là, in America ha raggiunto invece quota 750.000 nell’anno 2004. Secondo gli ultimi dati di Agosto 2011, quindi poco tempo fa, il titolo avrebbe venduto 2,4 milioni di unità nel mondo dimostrando di essere tutto sommato un classico degno di questo nome.
Le critiche furono universalmente positive al tempo. GameSpot apprezzò la punta di strategia immessa nelle battaglie e IGN invece acclamò il plot generale, dove tutto viene man mano scoperto nelle battaglie che ricevono un tocco di serietà in più anche con i disegni così curati e “carini”. Alcune piccole critiche arrivarono però sul fronte gameplay, nel momento in cui il giocatore si trova costretto ad affrontare orde di nemici fin troppo potenti e noie nello spendere fin troppo tempo per potenziare i propri personaggi (cosa abbastanza comune nei giochi di quel tempo), mentre a volte i terreni di battaglia erano troppo piccoli per strategie migliori. Un ultimo appunto riguarda la localizzazione davvero scarsa e con errori grammaticali che costringono gli utenti a non apprezzare al meglio la storyline. E in effetti se “English” viene scritto come “Engrish” un problema c’è. Ma in ogni caso nulla ha fermato Square dall’essere premiata: IGN premiò il gioco nel 1998 come miglior titolo secondo gli editori per la bella grafica e gli ambienti di battaglia molto curati, GameSpot lo nominò come uno dei più grandi giochi di tutti i tempi (riesco a sentire i vostri “uuuhh…” in anticipo) rendendolo il primo Final Fantasy di fatto a vedersi affibbiato tale titolo. In un sondaggio di Famitsu, finì poi 84esimo nella Top 100 dei migliori giochi a Marzo 2006, 38esimo secondo IGN e 19esimo in una lista degli utenti di GameFAQ.
Da questa serie di successi ne sono scaturite diverse versioni fra cui un recente porting per PlayStation Portable chiamato Final Fantasy Tactics: The War of the Lions che riprende la stessa storia aggiungendo qualche classe, scene e doppiaggi finendo nella Ivalice Alliance di cui abbiamo parlicchiato con Final Fantasy XII: Revenant Wings. War of the Lions è stato a sua volta portato l’anno scorso (2011) su sistema operativo iOS di Apple a cui Square Enix sembra piacere molto, installato su iPhone e iPad.
Il gameplay allora? In un certo senso simile a quello dei più classici Final Fantasy in quanto sono ovviamente presenti mappe del mondo, città e luoghi vari ma è il sistema di battaglie ad essere sostanzialmente più differente. Se prima vedevamo i party rivali schierati su due righe, ora i personaggi si scontrano su un campo isometrico, tridimensionale, su cui possono muoversi come delle pedine e agire a seconda delle loro classi e statistiche varie, ovviamente a turno. Le battaglie cominciano passando su certe aree precise della mappa del mondo, non ovunque come accade di solito. Le magie inoltre possono avere effetti differenti e agire proprio sulle aree di gioco, mentre altre più potenti richiedono più tempo per essere eseguite. Nel momento in cui il giocatore raggiunge una città, si apre un menu utile a prendere parte a missioni secondarie, acquistare oggetti, reclutare nuovi personaggi e via discorrendo fino a che ci si ritiene soddisfatti. Come nei predecessori, in FF Tactics vediamo le classi come l’invocatore, il mago e tante altre e acquisendo Jobs Point si ottengono nuove abilità e livelli.
La trama viene raccontata dal protagonista, Ramza, membro dell’Hokuten che diserta dopo la morte della sorella del suo miglior amico, Delita Hyral, viene uccisa. I due amici finiscono per entrare in contrasto mentre Ivalice si riprende dalla guerra contro Ordalia durata decenni e decenni. In missione per proteggere la principessa Ovelia pretendente al trono, Ramza scopre che la Chiesa Gablados nasconde qualcosa e che le dodici pietre sacre zodiacali permettono ai demoni Lucavi di invadere Ivalice e far risorgere Altima come loro capo. È così che Ramza decide di fermarli in un clima di nuova guerra e con tanti nemici essendo disertore dell’Hokuten e considerato eretico dalla Chiesa, percorrendo un cammino molto lungo che conduce a un destino incerto.