Salve a tutti quanti! Una settimana fa abbiamo visto Square Enix gettare sulla console PSP Dissidia Final Fantasy, un gioco dalla trama ricca di strani stereotipi o frasi fatte e drammatiche ma composto da un cast unicissimo che spazia da Garland a Cloud, a Sephiroth fino a Tidus e Jecht, pronti a menarsele di santa ragione. A Settembre 2010 venne reso noto che l’uscita di un nuovo capitolo sarebbe stato imminente, col nome di Dissidia 012 Final Fantasy (pronunciate “012” come Duodecim, dal latino), e avrebbe dovuto raccontare la dodicesima guerra dell’infinito ciclo creato dalle due divinità opposte, dove eroi provenienti da diversi mondi si sarebbero schierati e dato battaglia per far prevalere l’armonia o il disordine più caotico. Per la precisione, Dissidia Duodecim è contemporaneamente prima di tutto un prequel e poi un remake del primo in quanto possiamo giocare la storia del quest’ultimo (ovvero sequel). Sullo sviluppo c’è poco da dire visto che a un anno dall’uscita di Dissidia si può fare non poi molto.
Il gameplay di Duodecim è strutturato praticamente come il vecchio Dissidia, presentando qualche novità e rifinitura degno di un semplice aggiornamento. Le battaglie vengono svolte ancora in uno-contro-uno con gli attacchi che danneggiano l’Audacia dell’avversario e attacchi che riducono i PV in base alla quantità di Audacia accumulata. Insomma: picchiate. Stavolta è stata aggiunta anche una barra situata sotto quella dei Punti Vita e una volta riempita ci dà la possibilità di chiamare in aiuto un assistente, selezionabile fra quelli disponibili, che combatte al nostro fianco per poco tempo e per tale ragione va usato più a scopo di tattica che altro, sia per ricevere il colpo al nostro posto che per combattere usando gli attacchi giusti. Gli attacchi andati ben a segno oltre a diminuire l’Audacia avversaria genera anche delle sferette che, se raccolte, aumenta la barra EX che se riempita manda l’eroe in questione in Modalità EX e sferrare il proprio attacco speciale. La novità qui giunge col Contrattacco EX o col Crollo EX usando il proprio assistente per incassare i colpi. A chi non piace usare i controlli manuali viene reso possibile usare la modalità RPG in stile Kingdom Hearts dove la serie di comandi sono ben impostate.
Nelle parti non combattive del gioco si entra finalmente in una specie di World Map ispirata al primo Final Fantasy solo con città distrutte come in una sorta di universo parallelo (Mondo B) dove vi sono collocati dei portali che fungono da dungeon. Una volta entrati, ritorna in scena la scacchiera già vista in Dissidia FF con delle pedine che non sono altro che delle specie di marionette dalle sembianze degli Eroi di Final Fantasy.
Se avete giocato il predecessore/sequel avete già visto la maggior parte dei personaggi in gioco con delle novità quali Kain, Tifa, Aerith (solo da assistente), Yuna, Vaan, Laguna e Lightning, oltre ai segreti Gilgamesh, Prishe e così via. Gli schieramenti iniziali presentano qualche piccola sorpresa: vediamo Jecht combattere per Cosmos e Tidus, Terra e persino Cloud stare dalla parte di Chaos.
Tutto l’ambaradan viene meglio spiegato nella storia in cui Cosmos avrebbe convocato più guerrieri rispetto a Chaos, tranne che quest’ultimo ha fra le sue fila Exdeath. Usando il potere del Nulla, libera tutti i cloni intrappolati nella crepa interdimensionale in modo che il vantaggio numerico vada a favore di Chaos. Vediamo Garland dichiarare a Lightning che se una pedina degli dei viene sconfitta da un clone, tale pedina non può più essere richiamata nel ciclo infinito di guerra e né tantomeno essere ripristinata dal potente drago Shinryu (ricorrente in Final Fantasy). Così Lightning, Kain, Laguna, Vaan, Yuna e Tifa combattono per diminuire il numero di cloni e ognuno per conto proprio fino a quando Kain intuisce il pericolo e decide di sacrificarsi sconfiggendo Bartz, Firion e Gidan per fare in modo che essi possano ritornare, spacciandosi per traditore. Vaan riesce a salvare Terra dalle grinfie di Kefka facendola “purificare” da Cosmos in modo che l’eroina del sesto FF si aggiunga all’esercito dei buoni, Laguna indaga in giro scontrandosi con Nube Oscura e venendo a sapere del vero pericolo che ognuno corre. Intanto Tifa incontra sia Sephiroth che Cloud che viene portato in salvo per poi combattere personalmente contro Chaos (sconfitta sonora), Yuna invece incontra Tidus che a causa dell’amnesia combatte al fianco del dio della discordia. Una volta trovato, tutto va per il verso sbagliato: Jecht si sacrifica per salvare Tidus e viene convocato successivamente da Chaos. L’atto finale ha luogo al Paradosso Empireo dove, riunitesi, i sei eroi provano l’impossibile per fermare l’attacco dei cloni finendo sconfitti una volta per tutte, lasciando Cosmos ad alzare la bandiera bianca per salvare il Guerriero della Luce, unico superstite. Questo sancisce la fine di Duodecim vera e propria, in cui Lightning e compagnia si dissolvono, i loro compagni vengono purificati e le battaglie raccontate in Dissidia Final Fantasy hanno inizio.
ichigo2 10 Febbraio 2012 il 20:04
ecco questo invece non mi � piaciuto per niente 🙁
ManuelHyuga 11 Febbraio 2012 il 11:18
Non � male: � come Dissidia con pi� personaggi. Non un capolavoro ma carino.