Buona giornata, cari lettori, e ben ritrovati su questi schermi! Fiducioso che abbiate passato un’ottima settimana e che non vi siate strappati le carni nell’estenuante attesa del mio articolo, vi introduco oggi all’ennesima gemma videoludica d’altri tempi: Final Fantasy III.
Sapete come si dice “Non c’è due senza tre!” e questo è particolarmente vero in merito alla saga di Final Fantasy che, da fantasia finale quale doveva essere, alle soglie del 1990 poteva già contare di ben tre ottimi capitoli, riproponendosi annualmente come un delizioso dessert giapponese. L’ultimo gioco ad 8-bit della serie (spin-off esclusi), prima del salto di qualità rappresentato dal Super Nintendo, si configura come un degno canto del cigno ed un ottimo prologo al futuro di Square nei primi anni novanta.
Final Fantasy III
Terzo parto di Square a pochi anni di distanza dalle precedenti iterazioni, Final Fantasy III è l’ultimo grande progetto di Square per il NES e per la generazione ad 8-bit. Il gioco vide impegnate tutte le maggiori figure della nota firma giapponese: da Hironobu Sakaguchi a Hiromichi Tanaka, passando per i collaudati artwork di Yoshitaka Amano e l’iconica colonna sonora del maestro Nobuo Uematsu. Definito come uno dei giochi più imponenti sviluppati per il Nintendo Entertainment System, a tal punto da colmare un’intera cartuccia di gioco, Final Fantasy III venne però piagato dal rilascio del Super Nintendo sul suolo giapponese. Questo evento spinse Square a concentrarsi sullo sviluppo di giochi per la nuova generazione a 16-bit ed a cancellare ogni progetto di localizzazione relativo alla saga di Final Fantasy. Conseguentemente a questa scelta, Final Fantasy III non fu destinato al mercato occidentale e rimase esiliato nel Sol Levante dalla sua data d’uscita (27 Aprile 1990) fino al 2006, anno in cui ne fu rilasciato il remake per Nintendo DS ed il gioco venne finalmente tradotto in lingua inglese.
La trama
Molti anni or sono, in un continente orbitante nei cieli di un anonimo pianeta, un’antica civilità decise di imbrigliare il potere dei cristalli elementali della luce (terra, acqua, fuoco e vento). L’impresa, però, si rivelò vana, perché il potere dei cristalli era troppo complesso da dominare e le forze naturali in essi contenute troppo selvagge. Per poter contrastare l’immane energia di questa sorgente ed impedire la distruzione del mondo, i quattro cristalli dell’ombra, disturbati dallo sbilanciamento delle loro controparti, richiamarono a sè quattro eroi ai quali donarono il loro potere. I Dark Warriors (Guerrieri d’Ombra) riuscirono a contenere l’essenza dei cristalli della luce e portarono a compimento la loro missione. Per l’antica civiltà, tuttavia, non ci fu salvezza ed essa venne inghiottita nelle sabbie del tempo e dimenticata, lasciando dietro di sè le reliquie di un fastoso passato. Fu a quel punto che i Gulgan, una razza di ciechi veggenti, profetizzò che sarebbe arrivato un tempo in cui i ruoli si sarebbero invertiti e che i cristalli della luce avrebbero avuto bisogno dell’intervento di quattro eroi per scongiurare una seconda apocalisse.
Molto tempo dopo, un fortissimo terremoto rivelò una caverna nascosta vicino al villaggio di Ur, sul continente orbitante. Quattro giovani orfani vi si addentrarono, giungendo al cospetto del cristallo del vento. Il cristallo ammonì i ragazzi sul destino del mondo ed offrì loro i suoi poteri; incerto sull’avvenire ma rincuorato dalle parole di fiducia offerte, il quartetto si apprestò a compiere il proprio destino lasciando la terra natia…
I personaggi
Le vicende di Final Fantasy III ruotano attorno a quattro orfani prescelti dal cristallo del vento per salvare il mondo. Nell’originale versione NES, questi fanciulli non avevano una personalità distintiva o un nome che li identificasse nè alcuna indicazione sul loro sesso (probabilmente maschile). Queste lacune tecniche vennero colmate nella versione DS, che presentò per la prima volta i nostri eroi con tratti somatici e psicologici ben definiti: Arc, Refia, Luneth e Ingus.
Luneth: un orfano cresciuto da Nina e Topapa, l’anziano del villaggio di Ur. Curioso per natura, è amico di lunga data di Arc.
Arc: il miglior amico di Luneth, cresciuto anch’esso da Topapa. Dal carattere riflessivo e pacato, Arc preferisci i libri alle avventure scapestrate.
Refia: la figlia del fabbro di Kazus, Takka. A causa dell’estenuante apprendistato paterno è scappata più volte da casa e non intende ritornarvi.
Ingus: un soldato dell’armata reale del regno di Sasune. Impavido e senza macchia, come il cavaliere che rappresenta, è alla ricerca della perduta principessa Sara.
Il gameplay
Memore dell’esperienza maturata con Final Fantasy II, Final Fantasy III reintroduce il sistema di livellamento tramite punti esperienza ed una nuova meccanica di gestione delle classi di gioco: il Job System. In maniera differente rispetto a quanto accadeva nel primo capitolo della serie, le classi di Final Fantasy III non sono più limitate ad una scelta iniziale definitiva ma sono intercambiabili e vengono progressivamente sbloccate durante il gioco, offrendo un maggior grado di personalizzazione e sperimentalismo. Infatti, se all’inizio sarà disponibile di default la sola classe di Freelancer (Onion Knight nella versione NES) per i nostri eroi, che offre ben poche possibilità, proseguendo l’avventura il numero totale di jobs aumenterà fino a 23. Facendo un breve calcolo, le 23 classi disponibili per i 4 personaggi giocanti permettono di creare quasi 300.000 (!!!) combinazioni differenti del party. Come se tutto ciò non bastasse, a corroborare un gameplay tutt’altro che stantio si aggiungono i nuovi comandi speciali eseguibili durante la battaglia, Steal, Throw e Jump, e la possibilità di evocare creature di supporto (abilità legata a determinate classi) tramite Summon. Altra gradita sorpresa consiste nella presenza dell’auto-targeting associato alle creature, che evita il fastidoso bug che rendeva un attacco nullo se eseguito su una creatura già uccisa da un altro eroe, e di una migliore interfaccia di gestione delle informazioni relative alla battaglia: non più riassunte in lunghe righe di testo ma visibili direttamente al di sopra degli sprite nemici.
Trattare tutte le classi in questa sede sarebbe sicuramente possibile ma estremamente noioso da scrivere e da leggere, considerato che la finalità di questa rubrica non è quella di creare un compendio per il giocatore. Ciò premesso, spero mi perdoniate se eviterò scaltramente di trattare in maniera approfondita ogni job e non vi concederò neanche un taglia e cuci di elenchi preconfezionati del web. Preferirei ricondurre questa trattazione allo spazio commenti, se i miei cari lettori ne sentiranno il bisogno.
Portings e remakes
26 Agosto 2006 – Versione DS. Il primo ed unico remake di Final Fantasy III sfrutta appieno le capacità grafiche del Nintendo DS, presentando contenuti visivi completamente rinnovati ed arricchiti di numerosi particolari. Tramite le capacità wi-fi della console è possibile scambiare messaggi con altri giocatori, tramite il sistema Mognet, e sbloccare determinate quest secondarie. Purtroppo, questa iterazione del gioco non è scevra di difetti: la ridotta capacità delle cartucce del DS impose al team di sviluppo di limitare il numero di nemici a schermo e di renderli conseguentemente più forti per mantenere alto il grado di sfida.
24 Marzo 2011 – Versione iOS. La versione per dispositivi Apple si presenta visivamente simile alla controparte per DS, potendo però godere di una maggiore risoluzione a schermo: dai 256×192 px del DS a 480×320 px dell’iPhone e derivati (fino a risoluzioni di 960×640 px per i dispositivi d’ultima generazione). A parte una generale rimappatura dei controlli di gioco ed alcuni cambiamenti tecnici, l’unica funzionalità assente in questa versione si limita al Mognet.
Fonti: The Final Fantasy Wiki,Wikipedia
Hitchcock 27 Maggio 2011 il 18:20
ricordo una grotta, orde di zombie, ed io che non sapevo se expare contro mostri che potevano ammazzarmi con due colpi fosse una buona idea…