Ben ritrovati, cari lettori, al consueto appuntamento settimanale di approfondimento sulle saghe videoludiche più importanti ed amate dai videogiocatori.
Nel precedente capitolo vi avevo parlato degli albori di Square, della sua crisi e successiva rinascita, frutto del successo di Final Fantasy: vera e propria “Coda di Fenice” per l’azienda giapponese. Dopo aver guadagnato numerosi consensi con il suo primo gioco di ruolo, la compagnia di Sakaguchi ci riprova ancora con un prodotto altamente innovativo.
Final Fantasy II
Sull’onda del successo di Final Fantasy, Square si dedicò ben presto allo sviluppo di un sequel degno del predecessore. Per giustificare l’onere economico di un seguito, la compagnia giapponese riteneva di dover produrre (e vendere) 400.000 copie di Final Fantasy. Raggiunta la tanto agognata milestone, Sakaguchi si pose alla guida del team di sviluppo, che nel frattempo si era notevolmente allargato, ed incaricò Akitoshi Kawazu (responsabile della serie di SaGa e alcuni spin-off come Final Fantasy Crystal Chronicles e Final Fantasy XII: Revenant Wings) di ricoprire la sua precedente posizione di game designer. L’esperienza maturata nello sviluppo di Final Fantasy giocò un ruolo fondamentale nelle dinamiche del secondo capitolo, che venne concepito prima di tutto attorno ad una storia ben delineata e definita: il gameplay, infatti, sarebbe stato sviluppato in funzione della trama. Questa logica risulterebbe, oggigiorno, banale e scontata; tuttavia, l’idea di concepire una storia articolata, complessa e con numerosi retroscena era particolarmente innovativa al tempo, tanto che Final Fantasy II fu il primo j-rpg in grado di deliziare i palati giapponese con un’esperienza videoludica nuova e coinvolgente.
Le fatiche profuse da Square si concretizzarono il 17 Dicembre 1988, un anno dopo il debutto di Final Fantasy, con l’uscita, nel Sol Levante, di Final Fantasy II (ファイナルファンタジーII). Per quanto riguarda l’uscita americana, la localizzazione del gioco venne affidata a Kaoru Moriyama ma non fu mai ultimata, complice l’arrivo del Super Nintendo. Non ritenendo proficuo investire i propri soldi in un gioco di vecchia generazione, quando ormai spopolava la nuova console ammiraglia di Nintendo, Square dirottò le sue risorse sulla localizzazione di Final Fantasy IV (Super Nintendo), rilasciato in America col nome di Final Fantasy II per evitare di creare confusione tra i consumatori e colmare il “piccolo” gap tra Final Fantasy I e Final Fantasy IV. Nel 2003, Final Fantasy II venne incluso in Final Fantasy: Origins, a disposizione dei sognanti fan occidentali che tanto ne avevano sentito parlare ma mai avevano potuto provarlo.
La trama
In seguito alle decisioni di Square, Final Fantasy II venne sviluppato con una trama ben strutturata che ruotasse intorno a quattro protagonisti giocabili, pienamente caratterizzati e finalmente loquaci, nonché numerosi personaggi secondari. Per non rovinare l’esperienza di gioco a chi volesse provarlo, mi limiterò a scrivere un prologo alle vicende.
La storia di Final Fantasy II è ambientata in un anonimo globo terracqueo di notevoli dimensioni. Scendendo sulla sua superficie, attraverso la grande lente dell’immaginazione, possiamo osservare numerose città e castelli, frutto dell’operato instancabile dei loro abitanti. In uno di questi incantevoli regni, chiamato Fynn, abitano quattro ragazzi: l’orfano Firion, Maria, Guy e Leon. Per questi giovani la vita è serena e tranquilla, fino al giorno in cui l’impero di Palamecia, suffragato dall’ambizione del suo imperatore, decide di conquistare il mondo rilasciando dei mostri infernali su tutta la superficie. Durante uno degli attacchi ad opera delle mostruosità di Palamecia, i genitori di Maria e Leon vengono brutalmente uccisi ed i loro figli, attoniti, sono costretti a scappare per evitare di soccombere allo stesso fato. Raggiunto in una foresta dalle milizie imperiali, il quartetto viene sconfitto e lasciato ad una crudele morte. Grazie all’intervento della principessa di Fynn, Hilda, i ragazzi (salvo Leon, scomparso in circostanze misteriose) vengono salvati e trasportati nella fortezza dei ribelli, nella vicina città di Altair…
I personaggi
Firion: amico d’infanzia di Guy ed adottato da Maria e Leon, Firion combatte per distruggere l’impero e vendicare i suoi genitori. Nonostante i quattro eroi abbiano pari importanza nel gioco, è il protagonista canonico di Final Fantasy II.
Maria: sorella di Leon e fedele amica di Firion e Guy, è alla ricerca del fratello, scomparso dopo l’attacco di Fynn ad opera di Palamecia. Maria, in quanto unica donna del gruppo, è la protagonista femminile.
Guy: il miglior amico di Firion, cresciuto come un selvaggio dal mostro chiamato Mauza fino all’età di 10 anni. A causa del suo retaggio bestiale, è in grado di parlare con gli animali. Venne preso con sè da Firion, che lo trasse dai boschi, ed adottato da Maria e Leon. Grazie ai suoi compagni, ha imparato a parlare la lingua degli uomini ed a comportarsi come tale.
Leon: fratello maggiore di Maria, amico di Firion e Guy. Scompare dopo l’attacco al regno di Fynn.
Il gameplay
Final Fantasy II è la “rivoluzione copernicana” di Square. Se Final Fantasy si basava sui punti esperienza ottenuti durante i combattimenti per determinare il level up ed incrementare le statistiche dei singoli personaggi, Final Fantasy II si concentra sulla creatività del giocatore. I livelli, numerici, vengono abbandonati in favore di un sistema di “prestazioni da combattimento”: durante uno scontro, in base alle azioni che i singoli personaggi compiono, è possibile aumentare una pletora di statistiche differenti, effettivamente slegate da una crescita convenzionale. Un’arma utilizzata più volte ed in più scontri aumenterà progressivamente la sua efficacia e la forza a disposizione di un personaggio, una magia aumenterà di livello e si farà più potente, incrementando il potenziale magico dell’eroe. Stesso trattamento è riservato ai punti salute ed ai punti magia. Gli HP aumenteranno in base alla lunghezza delle battaglie ed al numero di danni subiti, i MP in base all’uso delle magie, di cui sono il propellente primario.
Come è facilmente intuibile, questo sistema si rivela particolarmente frustrante a lungo andare e richiede una certa pazienza per ottenere gli effetti desiderati, considerata la mole di azioni che è possibile eseguire durante una battaglia e la richiesta di perdere HP per aumentarli in seguito.
Il party è composto nuovamente da quattro personaggi, tre fissi ed uno a rotazione (occupato dai personaggi secondari), posizionabili nelle retrovie all’occorrenza, dove godono di immunità dalle armi bianche ma sono comunque raggiungibili dai proiettili e dalle magie. La medesima soluzione si applica anche ai gruppi di nemici che, di conseguenza, richiedono più strategia e tattica.
Ulteriore novità nella meccanica di gioco è la possibilità di imparare, tramite le interazioni con i personaggi non giocanti, delle parole chiave o frasi che possono essere utilizzate per ottenere, in varie situazioni, ulteriori informazioni o per compiere determinate azioni.
Riedizioni e remakes
3 Maggio 2001 – WonderSwan Color: anche Final Fantasy II approdò sul WonderSwan, con un consistente update grafico, sprite più dettagliati ed un revamp dei dungeon.
31 Ottobre 2002 – PlayStation: la versione di Final Fantasy II contenuta in Origins è graficamente simile alla controparte per WonderSwan. Le uniche aggiunte si riducono ad un bestiario, catalogante le creature incontrate, due gallerie, una contenente gli artwork di Yoshitaka Amano e l’altra riservata agli oggetti, e due scene in full motion video.
29 Luglio 2004 – Game Boy Advance: identica alle precedenti dal punto di vista delle visuali, la versione di Final Fantasy II in Dawn of Souls presenta però degli interessanti bilanciamenti alla meccanica di gioco, che rendono la giocabilità più godibile. In più, è presente un nuovo dungeon chiamato “Soul of Rebirth“.
7 Giugno 2007 – PlayStation Portable: colma di tutti gli accorgimenti delle precedenti edizioni e dotata di una grafica 2D brillante e moderna, questo ennesimo remake del gioco presenta tre nuovi dungeon che, una volta completati, permettono di accedere all’Arcane Santuary (dove è possibile scontrarsi con nuovi boss, molto potenti).
25 Febbraio 2010 – iOS: quest’ultima versione del gioco presenta determinati accorgimenti per i sistemi Apple su cui è sviluppata (menu accessibili con il touch-screen ed una barra di controllo navigabile con il d-pad) ed il consueto quick-save.
Curiosità, varie ed eventuali
- La storia di Final Fantasy II è stata approfondita ed ampliata nel libro di Kenji Terada “Final Fantasy II Muma no Meikyū” (ファイナルファンタジーII 夢魔の迷宮). L’opera contiene informazioni dettagliate sui personaggi ed ulteriori retroscena della trama. In più, è l’unica fonte rivelatrice del nome dell’imperatore di Palamecia (Mateus).
- In Final Fantasy IX, Ramuh narra la storia di una grande battaglia tra nazioni avverse e di un uomo che si sacrificò per salvare la vita di quattro giovani che avrebbero combattuto contro un minaccioso impero. La vicenda è quella legata ad un certo personaggio di FFII.
Fonti: Final Fantasy Wiki,Wikipedia
Hitchcock 19 Maggio 2011 il 20:26
expare sulla base delle esperienze compiute? non � niente male come idea, ma � una peculiarit� del titolo o sbaglio? non c’� mai stata una cosa del genere nei titoli a cui ho giocato (dal III fino al VI per intenderci)
jpugliese 19 Maggio 2011 il 23:11
Il sistema � esclusivo in FFII ed � stato recentemente riproposto in FFXIV :).
Cherubino 20 Maggio 2011 il 17:53
In effetti � quello che accade nella vita reale:
pi� volte eseguo un’azione, meglio la eseguir� in futuro.
Perdere HP per acquistarli � molto da Saiyan..
ichigo2 19 Maggio 2011 il 22:56
no vi furono abbastanza lamentele a riguardo e decisero di ritornare al classico rituale degli exp….ogni ff porta le sue lamentele XD
Elijah 20 Maggio 2011 il 18:03
XD Mi ricordo che quando ci giocai inizialmente era parecchio frustrante… ma capito come si fa, diventa anche divertente (diciamo che � leggermente pi� realistico)… in compenso ora lo annovero fra i miei preferiti